Alla fine è arrivata! La tanto attesa vittoria in trasferta è giunta al nono tentativo. Il trionfo fuori casa mancava dal 23 aprile, 2-0 contro l’Alaves. Contro il Getafe i blaugrana hanno replicato il risultato, andando a vincere a Madrid con reti di Suárez di assist di Ter Stegen, e di Junior alla prima segnatura in blaugrana dopo un primo tempo di estrema sofferenza difensiva.
Una battaglia
Il Getafe, avversario di giornata, si è presentato con il poco lusinghiero biglietto da visita di squadra più cattiva e fallosa della Liga. Una media di 20 falli a partita e quattro cartellini gialli. Non per nulla gioca al Coliseum. Mai nome dello stadio fu più adeguato al modo di giocare, all’attitudine della squadra azulòn. Al Coliseum è stata battaglia pura. Al sesto minuto di gioco i padroni di casa avevano già accumulato quattro falli. Quasi uno al minuto. Alla fine della partita saranno 20 con quattro cartellini gialli. Il Barça ha accettato la sfida e non è rimasto a farsi picchiare. Gil Manzano ha sanzionato i blaugrana con 15 fischi contro e un doppio giallo per Lenglet. Il Barcelona ha giocato così gli ultimi 10 minuti in inferiorità numerica.
Atteggiamento da duri
La squadra di Valverde ha decisamente svoltato con questa trasferta. Più che il risultato, molto gradito s’intende, l’aspetto più positivo è dato dall’atteggiamento della squadra. Non più impaurita, fragile e propensa a farsi dominare, ma con buona personalità e carattere. Ha accettato la sfida aperta e lo scontro fisico. Fino a solo la settimana scorsa i blaugrana si sarebbero comportati come ragazzini timidi impauriti di prendere le botte. Oggi, invece, la squadra non ha abbassato lo sguardo, non si è rintanata in un angolo nella speranza che la gara finisse quanto prima. Ha ribattuto colpo su colpo facendo vedere il lato caratteriale che più è mancato da aprile a questa parte in trasferta. La sicurezza nei propri mezzi, lo sguardo e l’atteggiamento da duri.
Barça quadrato
Il Barça di Valverde è apparso per la prima volta una squadra vera. Uniti, compatti, non è quasi mai andato in difficoltà davanti alla pressione, all’arroganza, alle provocazioni di giocatori e pubblico avversari. Non si è fatto intimorire. Ha dimostrato, anzi, di non avvertire per niente questo atteggiamento da gangasta del Coliseum. Il Barça non si è scomposto. Ha giocato e ha vinto. La difesa non ha quasi mai sofferto e questo è l’aspetto più importante. Il centrocampo ha giocato compatto nei tre è come un blocco con la difesa. L’attacco, pur primo di Messi, Dembélé, nuovo sconcertante infortunio, e Fati, anche lui in infermeria, ha giocato bene, emergendo vittorioso dalla battaglia campale dell’arena.
Più di tre punti
A poche ore dal derby di Madrid, questa era un appuntamento della massima importanza per la classifica. Ma, sopratutto, ha molto più valore per il morale e per ciò che la squadra ha dimostrato questo pomeriggio. Il Barça ha gettato la maschera ed è tornato. La migliore notizia in vista degli impegni contro l’Inter di mercoledì in Champions e il Sevilla in campionato.
Ter Stegen assistman
La prima rete porta la firma di Suárez, che con una vaselina ha gelato il portiere locale. Ma la cosa più fantastica è l’autore dell’assist: Marc André Ter Stegen. Il portierone tedesco, che in precedenza aveva salvato la squadra da rete sicura con un intervento uno contro uno dei suoi, ha anticipato un giocatore azulon lanciato a rete uscendo dall’area con uno stop di petto di grande classe per poi lanciare il compagno con un preciso passaggio di 40 metri che ha messo il Pistolero davanti all’orologio del Getafe. Il raddoppio è giunto al termine di una azione corale nella quale hanno partecipato Sergi Roberto, Arthur, De Jong, Carles Pérez, Griezmann e Junior. Sul tiro di Pérez, Soria ha respinto centralmente. Junior, che fino a quel momento aveva sofferto le pene dell’inferno, è stato il più lesto a precipitarsi sul pallone vagante e ha ribadito in rete.
Arthur sugli scudi
In una gara in cui il centrocampo composto da De Jong, Busquets e Arthur ha giocato una gara eccellente, come da tempo non si vedeva, il brasiliano ha staccato i compagni di reparto con una prestazione eccellente. Sempre lucido, veloce nelle giocate e nel pensiero, il ragazzo ha sempre trovato la scelta migliore. Non ha mai perso un pallone, ha dato il ritmo alla squadra, accelerando e rallentando a seconda delle necessità e facendosi fallo nei momenti di gioco complicati. Una prestazione veramente alla Xavi. E ora, tranquilli tranquilli, tutti seduti in attesa di guardare Atletico- Madrid