18.000 spettatori alla presentazione di Dembélé

Prima della presentazione alla stampa avvenuta nell’Auditori 1899, Dembélé è sceso sul terreno di gioco al Camp Nou indossando la maglietta del Barça per la tradizionale sessione fotografica. Ad attenderlo sulle tribune c’era una folla di aficionados di ben 18.000 spettatori pronti a coreare il nome del nuovo numero 11 del Barça. La folla di tifosi spera di poter immergersi in una nuova avventura attraverso il nuovo ilusionante acquisto e così scacciare le streghe che la fuga di Nerymar ha fatto aleggiare nelle menti e nei cuori di tutto il Barcelonismo. Abbracciare Dembélé per dire addio una volta per tutte alla parentesi rappresentata dal brasiliano. E’ morto il re, viva il re!

La presentazione di Dembélé

Poco fa si è tenuta, presso l’Auditori 1899, la conferenza stampa di presentazione di Ousmane Dembélé. Il ragazzo, visibilmente emozionato, ha dichiarato che con l’arrivo al Barcelona si è compiuto un sogno. Il ragazzo proveniente dal BVB ha infatti dichiarato di essere un fan del Barça da quando aveva otto anni e si è dichiarato felice di essere giunto nel miglior club del mondo e di poter giocare accanto ai migliori giocatori al mondo.

Ha ammesso di essere stato un passo fondamentale per la sua giovane carriera il passaggio in Blaugrana e che giocando insieme a Messi, “il miglior giocatore del mondo e della storia del calcio”, crescerà certamente moltissimo a livello calcistico.

Il francese, nonostante la sua giovane età (20 anni), sì è mostrato molto intelligente quando ha dichiarato di non essere arrivato al Barça per sostituire Neymar, ma di essere stato acquistato per giocare in una posizione determinata e che, conseguentemente, darà il massimo di sé per rendere in quella posizione. Alla domanda circa le sue similitudini con il Brasilian fuggiasco, Ousmane ha dichiarato di essere diverso, in quanto il primo è uno dei migliori al mondo, mentre lui è un giovane che sta crescendo e intende continuare a farlo giorno dopo giorno. Allo stesso tempo ha mostrato la sua maturità anche quando si è toccato il tasto “costo operazione”, sostenendo di non essere schiacciato dalla responsabilità e dal peso del costo del cartellino perché questo è un mercato pazzo e non vi da alcuna importanza. “Ciò che devo fare”, ha aggiunto, “è giocare e aiutare la squadra a conquistare titoli”.

Circa il braccio di ferro che messo in scena con il Borussia Dortmund per poter essere ceduto, fatto che stante la mancanza di allenamenti nell’ultimo periodo gli ha fatto mancare la convocazione con la Francia per le prossime due partite della sua rappresentativa, ha sostenuto che non c’era altra strada per arrivare al Barça. “Se così non avessi fatto”, ha dichiarato, “non sarei mai potuto arrivare qui”. Il fine, dunque, giustifica i mezzi. Machiavelli avrebbe gradito.

351 volte Messi

Il Barça sbanca Vitoria, si porta momentaneamente in testa alla classifica in solitaria, in attesa dello scontro del Madrid di questa notte contro il Valencia, e festeggia il nuovo record del suo numero 10.

Una doppietta della Pulce ha permesso al Barça di archiviare con un’altra vittoria per 2 a 0 la seconda giornata di campionato. Una bella partita, nonostante le difficoltà di formazione per gli infortuni e una rosa ancora da completare.

La squadra è stata schierata da Valverde con il 4-3-3, con Sergi R. nella vecchia posizione di esterno destro difensivo, mentre Aleix Vidal ha occupato la posizione di extremo destro. La gara è iniziata subito con una buona pressione alta dei Blaugrana, che sono riusciti nell’intento di mettere pressione agli avversari nell’uscita del pallone dalla zona difensiva. Recuperando velocemente la palla, i catalani hanno avuto quasi sempre il possesso del pallone e il pallino del gioco. Tuttavia, nonostante delle buone trame offensive, e una presenza costante nella tre quarti avversaria, la fase offensiva è stata alquanto leggerina. Non sono mancate le conclusioni s’intende, ma il tridente Vidal, Messi, Deolofeu pecca di sostanza, imprevedibilità e forza. In ogni caso è da elogiare la prestazione di Deolofeu, tignoso e testardo. Il ragazzo non si è mai dato per vinto e ha dimostrato che Valverde potrà sempre contare su di lui. Un po’ meno efficace, invece, Aleix Vidal sul lato destro del fronte d’attacco. Messi ha agito da falso nueve, tornando spesso a centrocampo per far partire l’azione e inserirsi in area per creare superiorità numerica e imprevidibilità. In difesa la squadra ha rischiato realmente in una sola occasione, sul risultato ancora di 0-0, quando un contropiede fulminante dei padroni di casa è stato neutralizzato da una uscita in uno contro uno da Ter Stegen. La squadra ha chiuso il primo tempo sul risultato di parità, anche se ha avuto l’occasione di portarsi in vantaggio grazie ad un calcio di rigore concesso per l’atterramento in area di Piqué sugli sviluppi di un corner. Dal dischetto, Messi, si non è riuscito a battere il portiere dell’Alavés. Intuendo le mosse dell’argentino, l’estremo difensore si è allungato alla sua destra ed è riuscito a deviare il tiro in calcio d’angolo.

Nei primi minuti della ripresa la squadra ha calato leggermente il ritmo ed è divenuta meno pericolosa. La marcatura della prima rete del Barça, goal numero 350 in Liga della Pulce, ha rilassato la squadra, che ha così accelerato il gioco e costretto l’avversario a difendersi con sempre maggior affanno. Dall’affanno all’errore il passo è breve. E così, dopo l’ingresso in campo di Paco Alcacer al posto di Aleix Vidal, un errore nel disimpegno della retroguardia della squadra di casa ha permesso a Messi di realizzare il secondo goal della serata e la sua personalissima rete numero 351 in Liga. Il Barça ha continuato a dominare e controllare la gara fino al triplice fischio finale giunto dopo l’ennesimo legno colpito da Leo in queste prime due partite di Liga (il suo bottino è già salito a quota quarto) e gli ingressi di Denis per Deolofeu e di Paulinho per Iniesta. Il nuovo acquisto ha avuto appena 5 minuti per prendere confidenza con i nuovi compagni in un incontro ufficiale. Avrà modo e tempo a sufficienza per incidere nella sua nuova avventura.

Le scelte di Valverde contro l’Alaves

Valverde ha reso ufficiale l’11 che scenderà in campo alle 18:15 contro l’Alaves. Fuori Suarez per infortunio, anche se si è regolarmente allenato in gruppo, e André Gomes che non è nemmeno entrato nella convocatoria, il tecnico ha recuperato Iniesta e Piqué. Fra circa un’ora scenderanno in campo. Ter Stegen; Aleix Vidal, Piqué, Umtiti, Jordi; Rakitic, Busquets, Roberto; Deolofeu, Messi, Iniesta.

L’elenco dei giocatori fa supporre diversi schieramenti tattici: il 4-3-3, con Iniesta sulla linea degli attaccanti e Roberto interno a sinistra. Oppure il 4-2-3-1, con Busquets e Roberto come doble pivote dietro a Rakitic, Deolofeu e Iniesta dietro Messi falso nueve. Oppure, addirittura, il 4-4-2, con Rakitic, Roberto, Busquets, Iniesta a centrocampo e Messi e Deolofeu in avanti. Vedremo con quale schieramento il tecnico metterà in campo i suoi uomini.

Convocato Paulinho, inizialmente in panchina, è molto probabile aspettarsi il suo esordio in questa giornata.

Dembélé avrà l’11

Ousmane Dembélé, nuovo acquisto del Barça, firmerà un contratto di 5 anni. Avrà una clausola rescissoria di 400 milioni di euro (onde evitare problemi in futuro). Il ventenne giocatore francese indosserà la maglia lasciata libera dal Brasilian Fuggiasco, la numero 11.

Il Barça trova la Juventus nell’urna

Si è celebrato, a Montecarlo, la cerimonia del sorteggio dei gironi di Champions League. Il Barça ha trovato la Juventus, l’Olimpiakos e lo Sporting Lisbona. Un girone non facile, tenendo conto lo spauracchio italiano che, nella scorsa stagione di Champions, aveva eliminato i Blaugrana, e la forza della quarta sorteggiata, lo Sporting, squadra che l’anno scorso aveva messo in difficoltà il Madrid.

BeIN Sport: Accordo per Dembélé tra BVB e Barça

Questo pomeriggio la rete BeIN Sport ha annunciato la chiusura dell’accordo tra Borussia Dtd e Barça per il passaggio in Blaugrana del 20enne francese. L’accordo sarebbe trovato sulla base di 120 milioni fissi più 30 in variabili. La riunione, ancora in corso di svolgimento tra e massimi dirigenti delle due società, si sta tenendo a Montecarlo, sede del sorteggio dei gironi di Champions League. In serata dovrebbe giungere l’ufficialità del trasferimento.

A quel punto mancherebbe all’appello solo l’acquisto di Coutinho che sarebbe in punto di chiusura sempre sulla base di 150 milioni totali, tra parte fissa e bonus.

Come sono composte le urne per il sorteggio

Fra poco più di un’ora, alle 18:00 a Montecarlo, si terrà il sorteggio per la composizione dei gironi della Champions League. Vediamo come sono suddivise le squadre per fasce e come saranno composte le urne da cui saranno estratti i nomi delle squadre che comporranno i vari gironi.

Prima Fascia – Teste di Serie

Real Madrid – Baryern Monaco – Chelsea – Juventus – Benfica – Monaco – Spartak Mosca – Shakhtar Donetsk

Seconda Fascia

Barça – Atletico Madrid – Psg – Borussia Dortmund – Sevilla – Manchester City – Porto – Manchester Utd

Terza Fascia

Napoli – Tottenham – Basilea – Olympiacos – Anderlecht – Liverpool – Roma – Besiktas

Quarta Fascia

Celtic Glasgow – CSKA Mosca – Sporting Lisboa – Apoel – Feyenoord – Maribor – Qarabag – Lipsia

Preso Seri. Anzi no! Abbiamo Scherzato

Sono giorni di estrema confusione questi, intorno e dentro al Barça. L’ultima riprova di ciò è l’acquisto – non acquisto di Seri dal Nizza. Dato per scontato nei giorni scorsi, trovato l’accordo con il giocatore (contratto per quattro anni), avvisata la società che si sarebbe pagata la clausola di rescissione fissata a 40 milioni di euro, ieri si sarebbe dovuto dare l’annuncio nel dopo gara di Nizza – Napoli, valevole per i preliminari di Champions League.

Tutto fatto? Neanche per idea. Quando non si aspettava che l’annuncio ufficiale arriva la bomba. Seri non arriva più. Annullato l’acquisto. Come dire: Scusate, abbiamo scherzato. Solo che c’è poco da ridere. Piuttosto, molto da preoccuparsi.

Come sta operando il Barça sul mercato? Sembrerebbe in modo schizofrenico. Come è possibile scartare di punto in bianco un giocatore praticamente già preso? La giustificazione della dirigenza è stata: motivi tecnici. Il giocatore non ha un profilo da Barça. Praticamente non è all’altezza del Barça. Il calciatore africano ha giocato male i due incontri contro il Napoli. Tanto è bastato per tagliare il suo acquisto. A questo punto viene immediata una domanda. Se il giocatore è stato seguito per mesi (in genere si fa così) e le relazioni sono state tutte positive (altrimenti non sarebbe stato nemmeno preso in considerazione), sono sufficienti due partite giocate male per fare mutare parere agli esperti? Se Seri ha giocato per mesi da crack, come è possibile che bastino due partite per trasformarlo in brocco? E se è un brocco, che cosa hanno visto in lui gli uomini del Barça per mesi, tanto da innamorarsene a tal punto da averlo praticamente preso?

Questi sono quesiti che gettano una luce inquietante su questa dirigenza e sulle sue capacità gestionali e direttive. Preoccupano non poco chi ha a cuore le sorti della squadra sopratutto per quanto riguarda il mercato attuale e futuro. Sembra di avere a che fare con dirigenti impreparati che si muovono in base a scelte non fondate su elementi tecnici, ma paiono piuttosto guidati dal caso o dalle previsioni dell’Oracolo di Delfi. Da qui di rimando: in base a quali criteri sono stati scelti e acquistati i vari André Gomes, Digne, Denis Suarez, Arda Turan, Douglas, tutti elementi che hanno fallito miseramente (chi più, chi meno) con la maglia Blaugrana?

Sembra che Seri fosse stato scartato inizialmente da Robert Fernàndez, capo della Secreteria Tecnica e colui che dovrebbe, dunque, avere l’ultima parola, salvo poi tornare di moda con l’avvento di Pep Segura. A questo punto non si capisce più nemmeno chi comandi in seno al Barça. La confusione persiste, i giocatori seri, veri, importanti, continuano a non arrivare, mentre la fine del mercato si fa sempre più vicina. Che Dio ce la mandi buona!