GÜNDOGAN: OBIETTIVO CHAMPIONS

Giuseppe Ortu Serra

La presentazione di Ilkay Gündogan è stata una festa. Una doppia festa perché è coincisa con il compleanno della moglie Sara. Festa con tanto di torta, candelina ed “Happy Birthday” cantato sul finale di presentazione da Laporta, Ilkay e l’intero staff coinvolto nell’atto protocollario dell’evento. L’ex City, che preferisce farsi chiamare Gundo a Gündogan o Ilkay, è certamente l’acquisto più importante di questa stagione, un tesseramento che certamente, come detto da lui stesso, farà alzare – e non di poco – l’asticella delle prestazioni e delle ambizioni della squadra.

Il giocatore non si è nascosto dietro un dito riguardo alle ambizioni della formazione di Xavi nella stagione che sta per iniziare. “L’obiettivo è la Champions”. Parole prima già riferite da Laporta nel suo intervento di presentazione del calciatore tedesco di origine turca. “Quest’anno”, ha riferito il massimo mandatario blaugrana “abbiamo conquistato la Liga e adesso vogliamo di più. Vogliamo competere fino alla fine in Champions. Vince solo uno alla fine, ma noi vogliamo essere lì”. Concetto ribadito dallo stesso giocatore ( “Abbiamo l’obiettivo di vincere la Champions”) e da Mateu Alemany ( “Gündogan è venuto dal City da campione di Europa e speriamo che questo sia un bel segnale e non solo una coincidenza”). Ovviamente tutti sono consci della difficoltà di raggiungere un traguardo del genere. Basta vedere le tribolazioni a cui è dovuto sottostare il Man City, dato per vincente ogni anno ad inizio stagione, ma che solo in questa stagione è riuscito a sollevare la coppa dalle grandi orecchie. A sentire parlare Gündogan dell’argomento, ci è parso di avere davanti agli occhi una delle tante conferenze stampa di Pep Guardiola di questi ultimi anni in tema di massima competizione europea. “La vittoria in Champions dipende da tante cose, da tanti fattori, molti dei quali sfuggono al tuo controllo”. Tutto strettamente made in Pep. Come dire… quando il tuo allenatore ti entra dentro e parla per te. “Ma credo che anche il Barça sia pronto per vincerla”.

Le similitudini con el de Santpedor non finiscono qui. Anche il gioco conta con le medesime radici ed è simile nelle sue linee guida. Ecco perché non sarà un ambientamento problematico per il tedesco. “Ho parlato con Xavi della sua visione del calcio. Lui mi ha sedotto con le sue idee e con il suo progetto sportivo. Ci sono molte similitudini con il City e con il modo in cui ho sempre giocato. Ci sarà una connessione fantastica. Sono incredibilmente felice. Mi piacciono le sfide e le difficoltà. E posso aiutare la squadra e i giocatori giovani ad aumentare il livello. Una squadra che mescola gioventù ed esperienza. Lo scorso anno hanno fatto un lavoro stupendo”. Il nome di Pep è risuonato più volte nella sala stampa di Sant Joan Despí. Come quando Ilkay ha dichiarato che il primo ad essere stato avvisato della sua decisione è stato Guardiola. “Era triste per la decisione di abbandonare il City, ma nella sua tristezza si intravedeva la gioia nei suoi occhi per avere scelto il club della sua vita”. E, citando il tecnico del City in tempi non sospetti: “Se deciderai di andare al Barça te la passerai molto bene”

L’amore per il Barça – da oggi è anche socio – viene da lontano. “Quando ero piccolo guardavo le partite del Barça di Rijkaard e di Pep. Non me ne perdevo una. Tra i giocatori che mi hanno incantato maggiormente ci sono certamente Ronaldinho, ma anche Xavi e Iniesta. È una grande ilusión essere qui. È un onore e un privilegio”.

La posizione in campo? “Non è un problema. Posso giocare in differenti posizioni a centrocampo. Più avanzato, più arretrato. Credo di essere anche in grado di giocare da pivote. Al City ho ricoperto anche posizioni più offensive e ho segnato parecchi goal. Qui al Barça ancora non ho parlato con Xavi di una posizione precisa.

Laporta dopo aver ringraziato pubblicamente il nuovo arrivato per avere rifiutato diverse proposte economicamente più convenienti pur di arrivare al Barça, oltre a Mateu Alemany, a Jordi Cruyff e a Yuste per aver permesso l’operazione, ha definito Gundo quel giocatore vincente, con esperienza, che farà fare un grande salto di qualità alla squadra e alle sue ambizioni.