Iniesta: voglio essere degno di questo Club

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A margine di una manifestazione benedica organizzata da Save the Children, Andrés Iniesta ha parlato del suo futuro. “Voglio essere degno di questo Club. Riguardo al mio futuro vorrei chiudere la carriera nel Barça, è una cosa che mi ilusiona. Ma tutto dipende da una serie di circostanze. Tra queste anche i programmi sportivi del Club. Fisicamente mi sento come se avessi 28 anni. Nei prossimi mesi valuterò la situazione e prenderò la mia decisione”.

L’estate di Yerri Mina

Questa potrebbe essere l’estate di Yerri Mina, il talentuoso difensore colombiano che il Barça ha acquistato negli scorsi mesi dal Palmeiras. Inizialmente stabilito per il 2018, l’arrivo del giovane centrale che quest’anno ha disputato con grandi risultati la Copa Libertadores con la maglia verde della formazione brasiliana, potrebbe essere anticipato a questa estate. Nella stagione di Libertadores appena trascorsa, il colombiano di 22 anni ha realizzato 3 reti in 4 partite disputate. E’ dotato di una altezza notevole, 1,95 metri; abile nel colpo di testa, è forte fisicamente e molto pericoloso sotto porta, dove riesce a sfruttare la sua altezza negli stacchi di testa. Il Barça è alla disperata ricerca di un forte difensore centrale vista la carenza di giocatori affidabili per il reparto e la scarsa panchina che anche quest’anno ha contraddistinto la stagione della formazione catalana. Destro di piede, può occupare indifferentemente le due posizioni centrali della difesa, il che lo trasforma immediatamente in un perfetto jolly in chiave di un utilizzo multifunzionale. Mina  ha finora vinto un campionato brasileiro Serie A con il Palmeiras nel 2016 e una Coppa Sudamericana con la maglia dell’Indipendiente Santa Fe nel 2014-15. Il giocatore colombiano e’ gestito dalla società Comunigoal.

Ter Stegen fino al 2022

Marc André Ter Stegen ha rinnovato questa mattina il contratto che lo lega al Club Blaugrana, estendendo così l’accordo in essere con scadenza nel 2019. Dopo la firma apposta sul contratto, il portiere ha posato come tradizione davanti allo scudo del Barça posto appena fuori dagli uffici della Società. Il tedesco è apparso contento  e soddisfatto dell’allungamento del contratto e ha dichiarato che “questo di oggi è uno dei giorni più speciali da quando sono qui”. Si è inoltre ritenuto fiducioso del fatto che nella prossima stagione si possano conquistare molti trofei. “Siamo in un Club nel quale ciò che conta è aggiudicarsi tutti i titoli in palio”.

Valverde: il programma della presentazione con orari e luoghi

Dopo l’annuncio di ieri sera da parte di Bartomeu, Valverde arriverà a Barcelona nella giornata di domani. Alle 15:30 il primo appuntamento del programma che terrà impegnato il nuovo tecnico per due giorni: Valverde entrerà negli uffici del Club per la consueta foto davanti allo stemma e alle bandiere del Club.

Ma sarà giovedì il vero primo giorno ufficiale da allenatore del Barça. Questo il programma completo con orari e luoghi degli appuntamenti.

Alle 11:30 Valverde firmerà il contratto che lo legherà al Club Blaugrana per i prossimi 2 anni. Come già detto, il nuovo tecnico firmerà anche un’opzione sul terzo anno. Alle 11:50 ci sarà la presentazione dell’allenatore nella tribuna del Camp Nou a cameramen e fotografi. Alle 12:30 è in programma una serie di servizi fotografici sul prato dello stadio. Infine, alle 13:00 si terrà la presentazione ufficiale del tecnico alla stampa presso l’Auditori 1899 .

Ora è ufficiale. Valverde nuovo allenatore

E’ in corso la conferenza stampa di Bartomeu, convocata per rendere noto il nome del nuovo allenatore. Il mandatario del Club, dopo aver reso omaggio a Luis Enrique, ringraziandolo per tutto quello che ha fatto per il Club, con i nove titoli conquistati sui 13 disponibili, ha annunciato che il tecnico per la prossima stagione sarà il Txingurri Ernesto Valverde. Arriverà in città mercoledì pomeriggio e firmerà un contratto di due stagioni più una opzione per il terzo anno. Sarà accompagnato in questa nuova impresa da Jon Aspiazu e José Antonio Pozanco come avevamo già annunciato nei giorni scorsi.

Il nuovo tecnico “ha capacità, criterio, conoscenze tattiche, esperienza, è un amante del football base, uno stilo di lavoro proprio del nostro Club e ha una grande capacità di lavoro. E’ un appassionato delle nuove tecnologie e della loro applicazione alle partite” ha dichiarato il Presidente.

“La presentazione sarà questo giovedì e in quella sede” ha dichiarato Bartomeu, “ci sarà la possibilità di porre domande al nuovo allenatore”.

In merito alla remodelacion della rosa della prima squadra, Bartomeu ha dichiarato che la commissione sportiva (la Comision Deportiva) era stata creata esclusivamente per la scelta del nuovo allenatore. I giocatori attuali e le necessità della squadra saranno valutati dalla Comision Tecnica che deciderà su acquisti e cessioni. In merito, il Presidente ha parlato dell’Area Deportiva del Club, con Robert Fernandez al vertice. “La fiducia in Robert è assoluta, ed è per questo che lo abbiamo incaricato della ricerca dell’allenatore. Braida ha un incarico concreto nel Club; insieme a Pep Segura si occupa del Barça B. E André Cury è uno degli talent scouts di cui dispone il Club” per far crescere il Barça attraverso la scoperta di nuovi talenti.

L’Antipatico

Ieri notte il FC Barcelona ha vinto la Copa del Rey. Molte squadre si sono complimentate con il Club Azulgrana per il traguardo raggiunto. Il terzo consecutivo! Tre Coppe del Re vinte in tre anni. Nessuno era riuscito a tanto dai primi anni 50′. E anche allora era stato il Club Blaugrana a raggiungere questo traguardo. Qualcosa di fuori dal comune non credete? Tra le squadre che si sono complimentate manca quella che meno ti aspetti : il Real Madrid. No signori, il Madrid ha fatto orecchie da mercante e ha evitato di complimentarsi con l’avversario di sempre. Strano, una squadra e una società calcistica così grande, internazionale, che si atteggia a guardare tutti dall’alto verso il basso che si comporta da squadretta rancorosa da campetto polveroso della profonda provincia.

“L’onore è un concetto che ha valore anche tra i ladri, ma non ne ha alcuno tra i politici” dice Lawrence d’Arabia nell’omonimo film nel dialogo con il Colonnello Brighton e Mr. Dryden al quartier generale britannico a Il Cairo (in realtà le scene de Il Cairo sono girate a Sevilla a Plaça d’Espana, ma non ditelo alla produzione, potrebbero restarci male). Cosa c’entrano i politici adesso, direte voi? Nulla, infatti i politici non c’entrano nulla.

Eppure sì che il Barça aveva espresso le proprie felicitazioni alla squadra di Florentino dopo la vittoria nella Liga nonostante l’amarezza di averla perduta all’ultima giornata proprio a vantaggio dei Blancos. Ma come si dice, la classe non è acqua. C’è chi è portatore dei valori della sana competizione, dell’onestà e della sportività, e chi fonda tutto il proprio percorso sull’avidità, sulla rabbia, sulla gelosia e arroganza. C’è chi sa vincere e chi sa perdere. E credetemi, è molto più nobile, discreto e degno di ammirazione saper perdere che saper vincere. Tutti riescono a trionfare, in pochi riescono a perdere e restare nobili cavalieri. E’ proprio nella sconfitta che si misura la dignità e la nobiltà di un uomo. Chi non sa perdere riduce se stesso alla mera stregua di un cafone ripulito, calzato e vestito, ma ancora con il tanfo della propria disgraziata e miseranda condizione umana addosso. I valori sono valori. Ad ognuno il suo.

Come diceva Holly Golightly a proposito di alcuni suoi amanti/spasimanti? Ah sì, li definiva “vermi e super vermi”. Se lo diceva lei, bella com’era, chi può azzardarsi a contraddirla?

Campeones Campeones Campeones

E sono tre. Tre titoli di Copa del Rey conquistati in tre anni. Un degno finale di stagione per un allenatore e una squadra che, assieme, in tre anni hanno conquistato 9 titoli sui 13 disponibili. Il coronamento di un cammino nato con una grande incognita tre anni fa, ma con tante grandi speranze dopo il breve periodo contrassegnato dalla gestione del Tata. La terza Copa conquistata consecutivamente porta il Barça di Luis Enrique nella storia di questo Club in quanto raggiunge l’Equip de Cinq Copes che agli inizi degli anni 50′ mise in fila tre Coppe del Re in a row. Con questo trionfo il Club si conferma al secondo posto nella classifica all time del palmares della competizione, ad un titolo solo dall’Athletic Club che ne vinse quattro di fila dal 1930 al 1933. E’ da tenere presente che le quattro vittorie del Real Madrid conquistate dal 1905 al 1908 non sono da considerarsi ufficiali in quanto la competizione fu organizzata dalla stessa società Merengue e non dalla federazione, ancora non esistente.

La partita di ieri è stato un saluto per tanti: per il Calderon, per Lucho, per alcuni giocatori di ambo le squadre. Una partita senz’altro spettacolare. Da una parte spettacolo puro, tecnica e giocate; dall’altra una formazione robusta, dura (fin troppo), organizzata e battagliera. Una partita anche di ritorni. Splendido per quanto riguarda il significato intrinseco quello di Aleix Vidal. L’esterno è rientrato proprio contro l’avversario che lo aveva messo fuori causa causandogli un grave infortunio e costringendolo ad una assenza dai campi di gioco di alcuni mesi.

Barça – Alaves è stata anche la partita nella quale Messi ha messo in evidenza che è sempre lui il migliore e che merita assolutamente l’ennesimo Pallone d’Oro. Una partita meravigliosa. Un goal, che lo porta sul tetto dei cannonieri della manifestazione con 5 reti, un assist che da solo vale una rete e il biglietto di ingresso, una serie di giocate strappa applausi. La notte è da ricordare anche per il goal realizzato da Paco Alcacer, che dopo un inizio di stagione difficoltoso, dalla metà del girone di ritorno ha iniziato a ingranare e segnare. L’Apprendistato Barça, lo chiamo io. Un anno di pratica è assolutamente necessario per qualsiasi giocatore che entri a far parte di questa squadra, salvo non provenga direttamente dalla cantera. Nemmeno Neymar e Suarez, per stare al presente, o Laudrup e Koeman, per tornare indietro nel tempo, sono sfuggiti a questa regola. Nelle stesse condizioni si trova Il Ragazzo Triste, André Gomes. Utilizzato per la terza volta da esterno destro, in precedenza ha giocato nella stessa posizione contro Las Palmas e Eibar, ha reso per quanto non è riuscito a dare nelle differenti posizioni di centrocampo, o di extremo, nelle quali era stato provato fino ad allora. Forse Lucho gli ha trovato l’ubicazione perfetta in campo. La prossima stagione sarà quella della verità, e non solo per lui, una volta smaltito il periodo di apprendistato. Ma sarà compito di Valverde e della Secreteria Tecnica dover decidere il suo futuro, non solo in campo. E come lui, parecchi giocatori della attuale plantilla attenderanno notizie provanienti dal Club.  Unica nota stonata della gara la prestazione di Cillessen. Una volta chiamato non si è fatto trovare pronto. Non ha risposto presente né nell’occasione del palo colpito da Ibai Gomez al 27′ (con il risultato ancora sullo 0-0), né nella circostanza del pareggio su punizione di Theo.

Ma ora è il momento dei festeggiamenti. Si vince e si perde in undici. Il momento delle scelte e del mercato inizierà da lunedì prossimo.

Serata di ultime chiamate

Quella di questa notte sarà una serata di ultime volte, di ultime chiamate. Contro l’Alaves, ore 21:30 al Calderon, si chiude la stagione del Barça con una finale che vale il tercero titolo consecutivo in Copa del Rey per il conjunto Blaugrana. Non un record, ma quasi. Per il Barça significherebbe eguagliare il maggior traguardo raggiunto nella competizione nella storia del Club, raggiungendo le tre Coppe collezionate dall’Equip de le Cinq Copes nei primissimi anni 50′. Ma non solo; questa è anche l’ultima chiamata per il Barça 2016-17 di conquistare un titolo, dopo che sono evaporati la Champions e la Liga. Sarà anche l’ultima volta di Luis Enrique nel banquillo del Barça dopo tre stagioni ricche di vittorie e trofei conquistati: triplete nella prima stagione (con 5 coppe su sei) e doblete il secondo anno. Questa è l’ultima occasione per chiudere l’annata con almeno un trofeo . Ma è anche l’ultima chiamata per il Calderon, lo stadio dell’Atletico che chiuderà realmente i battenti dopo questa gara. Un addio amaro per un glorioso stadio che ha fatto la storia del calcio spagnolo.

Per la gara di questa notte Lucho recupera tutti gli indisponibili. Compreso quell’Aleix Vidal che si era gravemente infortunato nella gara di ritorno di campionato proprio contro l’Alaves. A volte non si tratta di mere coincidenze, ma di veri e propri Segni: Vidal, che contro l’Alaves si era infortunato, potrebbe rientrare in campo proprio contro la medesima squadra a distanza di più di tre mesi.

Oltre che sull’esterno destro, Lucho potrà contare anche su Piqué e Macherano che hanno ricevuto il nulla osta da parte dello staff medico. A livello di formazione, l’unico dubbio sugli undici che Luis Enrique schiererà in campo riguarda il ruolo dell’esterno destro difensivo. Posto che Sergi Roberto è squalificato, il ballottaggio ricade tra Mascherano e André Gomes. Aleix Vidal è appena rientrato e non potrà ovviamente partire dall’inizio. Per lui potrebbero esserci alcuni minuti come bentornato e per permettergli di chiudere proprio contro l’Alaves il ciclo del suo infortunio. Con Cillessen in porta al posto di Ter Stegen, la difesa sarà composta da Mascherano o André Gomes, Piqué, Umtiti e Jordi. A centrocampo Rakitic, Busquets, Iniesta; in attacco Messi, Paco Alocacer (Suarez è squalificato) e Ney.

Nella classifica marcatori Messi è al secondo posto con quattro reti dietro al sevillista Ben Yedder che guida la classifica con 5. Con una doppietta questa notte, La Pulga si convertirebbe nel pichici anche della Copa, dopo aver conquistato già quello della Liga ed essere ampiamente in testa nel pichici della Champions. sarebbe l’ennesimo record per il 10 argentino.

“Sarà una partita complicata”

Luis Enrique è arrivato in press room fiducioso di poter chiudere la temporada e la sua esperieanza al Barça da allenatore con un trionfo. Sarebbe il primo e unico della stagione. Lucho ha avvertito di non sottovalutare l’avversario di domani. “Non contano i risultati del campionato (sconfitta in casa alla terza di campionato per 1-2 e vittoria al ritorno in trasferta per 6-0). Questa partita fa storia a sé. Può darsi che l’avversario ci superi in motivazione, ma certamente noi siamo più abituati a questo genere di partite. Può darsi che loro ci superino in motivazioni, ma non certamente in ambizione. Non ho mai visto un gruppo tanto ambizioso come questo. La ilusion – in riferimento alle motivazioni del l’Alaves – può anche trasformarsi in eccessiva pressione. 

Circa lo stato fisico della squadra, Lucho ha dichiarato che il Barça arriva a questa finale in un buono stato fisico. A livello di possibili sostituti di Sergi Roberto, l’allenatore ha dichiarato di avere due-tre soluzioni in mente. Mascherano e Aleix Vidal sono disponibili e potranno anche essere proposti nello schieramento iniziale come anche André Gomes o Digne. 

Dell’Alaves lo preoccupa sopratutto la condizione fisica con la quale giunge a questa finale. Una squadra veloce, che pressa alto e che gioca in profondità nel tentativo di lanciare Deyverson. Inoltre difendono bene e subiscono poche reti. Sarà perciò una partita complicata, molto al di là di quanto non possa raccontare il nome dell’avversario. 

Luis Enrique spera di chiudere la stagione è la sua tappa Blaugrana con un titolo (la terza Copa del Rey consecutiva per la squadra). Alla domanda se pensa di tornare un giorno, Lucho ha dichiarato con un sorriso a fior di bocca: “Sono giovane, simpatico. Perché no?”