Con la partita di questa notte contro il Milan a San Francisco, Santa Clara, al Levis Stadium, si è chiusa la tournée americana del Barça. I blaugrana hanno perso 1-0 la sfida contro la squadra lombarda con una rete sul filo della sirena, ma hanno destato un’ottima impressione. Giocata, come tutte le altre di questa spedizione statunitense con alcune delle riserve e una montagna di ragazzi del Barça B e del Juvenil, squadra recente campiona della Youth League, la spedizione azulgrana in US è servita enormemente per le casse del club e per mettere in evidenza tante delle joyas della cantera.
La spedizione perfetta si può dire: fare cassa lucrando ragguardevoli contratti di sponsorizzazione necessari per incamerare denaro e arricchire così i forzieri, fare riposare i titolari che saranno protagonisti della stagione ormai alle porte (il 12 si gioca la Supercopa d’Espana contro il Sevilla a Tangeri) e nello stesso tempo fare accumulare esperienza internazionale e minutaggio ai ragazzi. Il Barça, infatti, ha affrontato sempre squadre composte da titolari. Questo fatto ha dato un valore ancora superiore alle performances positive dei ragazzini della cantera.
Contro il Milan si sono riproposte le ragguardevoli prestazioni di Riqui Puig, ormai stella in rampa di lancio nella galassia blaugrana. Il diciottenne catalano ha incantato ancora una volta con una prestazione in linea con le precedenti due che hanno dato la vuelta al mundo. Il ragazzo ha indossato una maglia non casuale, la numero 8 che al Barça rappresenta il top del top. Non solo ha avuto la forza psicologica e la personalità di giocare con quella maglia, ma ha giocato proprio da numero 8 del Barça. Non diciamo una eresia nel sostenere che Puig sarà il nuovo Iniesta dei prossimi 15 anni del Barça.
Questa gira oltreoceano sarà ricordata per aver trovato, in un colpo solo, gli eredi di due dei più grandi: Xavi e Iniesta. Arthur e Puig hanno tutti i numeri, le caratteristiche tecniche e mentali per rinverdire le carriere dei due cracks blaugrana. Servirà attenzione nella loro gestione, sopratutto nei confronti del più piccolo Riqui, ma una gestione oculata dei due blaugrana equivarrà ad avere tra le mani due giocatori che marcheranno un’epoca.
Puig è stato il centro degli elogi del dopo partita contro la squadra italiana. In conferenza stampa a Valverde è stato chiesto se il ragazzo giocherà titolare nella finale di Supercopa contro il Sevilla. I milanisti Gattuso e Massaro, rispettivamente allenatore e dirigente, ex giocatori di un Milan vincente, non hanno risparmiato elogi per il numero 8, restando a bocca aperta per la sua prestazione. Daniele Massaro ha richiesto la sua maglia, Gattuso si è lanciato in elogi sperticati, non dovuti, e perciò ancora più sentiti e graditi.
Detto di Riqui Puig, nella partita di Frisco c’è stata l’ennesima conferma di Arthur. L’ex Gremio ha confermato le sue doti di palleggiatore, di regista delle azioni e dei ritmi del gioco della squadra e di stoccatore. Anche questa notte è stato protagonista di una conclusione da fuori area di estrema pericolosità. Ha 21 anni, ma gioca da veterano. Gestisce il pallone come visto solo a Xavi e non perde mai il possesso di palla. Che sia pressato, circondato da avversari o libero di stoppare e impostare, il risultato è sempre lo stesso: passaggio riuscito. Tra i suoi piedi la palla sembra come conservata in una cassetta di sicurezza nel caveau di una banca. Contro i rossoneri il ragazzo ha perso appena tre palloni in tutta la gara. E’ sempre al centro dell’azione, si smarca e si fa dare la palla. Non teme la giocata complicata in avanti e gioca sempre con uno, massimo due tocchi.
Degna di nota è anche la tournée del nuovo acquisto Malcom. Il giocatore ha le doti per essere un giocatore importante in questo club. Velocità, dribbling, equilibrio in campo, capacità di scambio con i compagni e tiro. Arrivato tra lo scetticismo di Valverde, che in conferenza stampa alla vigilia della prima gara di questa International Champions Cup aveva messo le mani avanti bollando l’acquisto come “una scelta della directiva”, come per dire: non prendetevela con me se dovesse rivelarsi un giocatore inutile, l’ex Bordeaux ha impiegato una manciata di minuti per conquistare il suo allenatore. Nelle successive interviste infatti, Valverde ne ha elogiato le caratteristiche e la sua preparazione, definendolo un giocatore importante. Conferma del positivo impatto di Malcom nel Barça è data anche dal fatto che Dembélé ha anticipato di qualche giorno il suo arrivo alla Ciutat Esportiva per gli allenamenti. Il francese ha fiutato aria di competizione alla pari sulla fascia destra d’attacco e ha preferito fare lo scolaro modello che si presenta volontario ad una difficile e temuta interrogazione che rischiare di essere scavalcato nelle gerarchie dell’allenatore.
Le altre note positive sono state quelle di Sergi Roberto, che riportato nel suo ruolo di centrocampista, e schierato pivote alla Busquets, ne ha ricalcato le prestazioni e il rendimento sia in fase di proposizione che difensiva. Vederlo arretrare sulla linea dei difensori centrali che si allargavano, come Busi tra Piqué e Umtiti, è stato semplicemente esaltante e sorprendente. Non che si dubitasse delle sue caratteristiche (ricordiamo tutti il suo esordio nel Gamper contro il Santos di qualche anno fa, vero?), ma vederlo giocare esattamente come Sergi B., con la sua tranquillità e classe, è stato fantastico. Con un Semedo forte come mai prima (anche la sua pretemporada statunitense è stata una rivelazione), è forse veramente arrivato il momento per Sergi R. di traslocare sulla linea mediana di Valverde. Il Barça ha davvero trovato il vero vice Busquets.
Se la fascia destra difensiva sta forse cambiando padrone, quella sinistra sta trovando gli alter ego di Jordi. Miranda e Cucurella sono in rampa di lancio, con il primo davanti al secondo nelle preferenze del Txingurri.
Mai come quest’anno la tanto odiata (da tecnici e stampa) tournée estiva, esaltata solo all’interno della stanza dei conti del club, è stata produttiva di enormi benefici per la squadra. Grazie all’assenza dei titolari, che hanno potuto riposarsi a casa dalle fatiche del mondiale, il Barça in queste tre partite ha messo insieme una miriade di informazioni tecniche, trovato nuovi giocatori al suo interno e nuove sistemazioni in campo che saranno fondamentali per questa e le prossime stagioni a venire.