Giuseppe Ortu Serra
Il Barça batte il Getafe per 4 a 0 grazie alle reti di Raphinha, Joao Félix , De Jong e Fermín. Una vittoria placida per i blaugrana, mai messi in difficoltà dalla sgangherata formazione di Bordalás. Nota importante, il cambio di registro nel gioco della squadra.
Per la 24ª giornata di Liga contro il Getafe, Xavi ha presentato le novità di Raphinha e Joao Félix quali extremos in un attacco accompagnato da Lewandowski. Centrocampo con Christensen, De Jong e Gundogan. Bordalás ha presentato Ilaix, ex Barça che aveva preferito lasciare i blaugrana per soldi per poi iniziare un girovagare da ebreo errante che lo ha portato a vestire la Camiseta del Getafe. Giusta punizione per chi crede di essere chi non è. Il resto dello schieramento un 4-4-2 con difesa altissima, più di una volta superata dai lanci dalle retrovie effettuati dal Barça.
Il primo tempo ha visto il Barça chiudere in vantaggio di una rete per il goal realizzato da Raphinha. Un contropiede fulminante che ha lasciato di sasso la difesa altissima di Bordalás. Si era al 19′. Lancio di Koundé per il brasiliano che ha lasciato fermo al palo il marcatore, quasi nei pressi della linea di metà campo, e si è involato, tutto solo, verso l’area di rigore del Getafe. All’ingresso dei 16 metri il numero 11 ha lasciato partire un destro che ha superato il portiere Soria. Questo è stato il leit motif dei primi 45 minuti del Barça: il lancio lungo a scavalcare totalmente la difesa avversaria e a lanciare le giocate azulgrana. Un giochetto riuscito diverse volte anche se la mira degli avanti del Barcelona non è sempre stata ottimale. Ancora Raphinha, il prescelto per i tagli in profondità, una seconda volta ha calciato altissimo dalla medesima posizione nella quale 20 minuti prima aveva realizzato il vantaggio. Ancora l’extremo derecho, lanciato in verticale in chiusura di tempo, ha sbagliato il passaggio verso Joao Félix, che aveva accompagnato l’azione, non permettendo così che il compagno potesse spingere in rete il pallone del 2 a 0.
Bordalás, che ha sorpreso in negativo per lo scriteriato piazzamento difensivo, ha per il resto mostrato la solita squadra, dura, cattiva, fallosa, provocatrice. Una formazione di mestieranti incapace di giocare a calcio in maniera corretta, sportiva e da gentiluomini. Saranno 18 i falli alla fine dell’incontro.
Nella ripresa il Barça ha continuato ad insistere nel lancio a saltare la formazione madrilena in maglia bianca e a mettere sempre un uomo solo nella trequarti avversaria. Giochino facile facile al quale Bordalás non è riuscito a porvi rimedio per tutti i 90 minuti. Il raddoppio, di marca Joao Felix, al 52′, è nato esattamente in questa maniera. Goal in tre passaggi. Da perfetto manuale. Raphinha – Christensen (lanciatosi in posizione di extremo derecho) – Joao Félix a chiudere sul palo opposto. Tutto perfetto, come da tempo speravamo di vedere. In questa partita finalmente anche un po’ di buona sorte per i blaugrana. In apertura di tempo Milla ha colpito il palo, su deviazione di Ter Stegen, con una conclusione, improvvisa, da fuori area. Dopo il raddoppio c’è stata una rete annullata a Lewandowski (posizione irregolare di fuorigioco), prima del tre a zero regolare siglato da un De Jong monumentale. Goal, recuperi palla, lanci, cambi gioco, chiusure… Quando la squadra gioca in velocità e verticalmente, l’olandese “s’illumina d’immenso” e risplende di luce propria mostrando il suo vero ruolo sul campo di gioco: quello di un Duca dalla classe, dall’eleganza e raffinatezza impeccabili. Nel 3 a 0 De Jong ha concluso l’ennesima azione in ripartenza veloce con un bel piatto entrato al centro della porta dopo una bella azione sviluppatasi da destra. Solito scatto in profondità di Raphinha e assist arretrato per Frenkie dopo aver anticipato l’uscita di Soria.
Il Getafe si è reso pericoloso (palo a parte ad inizio ripresa), solo da quel momento, con la partita ormai incanalata. In questa frazione di gara c’è stata la sostituzione di Ilaix, che ha lasciato il terreno di gioco sommerso dai fischi del Montjuic. Chi è causa del suo male, pianga se stesso.
Al 90′ è arrivata anche la quarta rete. Fermín, entrato al 62′ al posto di un buon Joao – El Gato – Félix, ha colpito al volo in girata una respinta di Soria su conclusione di Vitor Roque. Il Montjuic ha riservato una standing ovation a Gundogan al momento della sua sostituzione con Pedri (82′). Buon giudizio degli spettatori anche per Raphinha, autore oggi di tutte le azioni più importanti della squadra, oltre che di una rete ed un assist.
Il Barça chiude la giornata di Liga con una marcatura multipla, a zero, assente dai tabellini da settembre. In champions fu 5-0 all’Anversa; in Liga medesimo risultato contro il Betis. La nota più lieta non è tanto, e non solo, il risultato, quanto la maniera differente di giocare della squadra che fa presagire un cambio di rotta radicale in questa parte finale di stagione. I risultati passano da un gioco diverso da quello visto per tutta la temporada. Forse, da oggi, il Barça può guardare al futuro con maggiore fiducia.