EUROPA ADDIO. VINCE IL MANCHESTER UNITED CONTRO UN BARÇA ANCORA ACERBO

Giuseppe Ortu Serra

Il Barça perde a Old Trafford, che sceglie il Man United come squadra che sbarca in Europa League. Retrocesso dalla Champions, la formazione di Xavi resta senza Europa, estromessa sull’uscio dalla competizione europea minore. A Old Trafford finisce 2-1 per i Red Devils per le reti di Fred ad inizio ripresa e Antony, vero fenomeno, al 72′. Il Barça era passato in vantaggio al 18′ con un calcio di rigore trasformato da Lewandowski con il brivido e concesso da Turpin per atterramento in area di Balde ad opera di Bruno Fernandez. Dal dischetto il polacco si è fatto intercettare il pallone da De Gea, che lo ha mandato a sbattere contro il palo interno alla sua sinistra prima di finire in fondo al sacco.

La gara si è divisa sostanzialmente in due frazioni di gioco vinte da ognuno dei contendenti. Primo tempo per il Barça, ripresa per lo United. Alla fine, però, è stato il Manchester a prevalere per la sua capacità di sfruttare meglio le occasioni create e capitalizzare la deriva positiva. Il Barça ha giocato bene il primo tempo come si diceva, frazione di gioco in cui ha sofferto solo alla prima occasione (respinta di Ter Stegen a tu per tu con B. Fernandez. Nella circostanza buco difensivo di Balde), ma poi ha preso le misure, iniziando a far girare la palla con calma e lucidità alla ricerca dello spazio libero e dell’uomo smarcato. In questa maniera Xavi e i suoi hanno imbrigliato uno United molto impreciso e irregolare, quasi irretito dall’organizzazione di gioco e dalla calma olimpica mostrati dai blaugrana. Così è giunta la rete del vantaggio. Con lo zero a uno il Barça ha continuato a gestire e dominare la partita con fin troppa facilità, ma non ha sentenziato la partita. Il Manchester ha sbagliato una infinità di palloni, risultando impreciso in ogni situazione del campo, non riuscendo in questo modo a proporre una azione fluida e veloce che potesse sorprendere l’attenta retroguardia blaugrana. Rashford, che all’andata aveva fatto ammattire la difesa azulgrana, non si è mai visto; idem dicasi per Weghorst e Sancho. Gli unici pericoli verso la porta di Ter Stegen sono giunti da centrocampisti: Fred e B. Fernandez, ma senza risultare particolarmente concreti ed efficaci. E così, sul finale di tempo, il Barcelona avrebbe potuto raddoppiare, indirizzando in tal modo la qualificazione verso la Catalunya. L’occasione, gigante, è capitata sui piedi di Sergi Roberto, che ha intercettato al limite dell’area dei Red Devils un pallone mal indirizzato da De Gea. El de Reus non è stato abile nello stop improvviso, mancando così la possibilità di calciare verso la porta praticamente sguarnita. Il ritorno di un difensore, poi, ha impedito il tiro quasi a botta sicura di Kessie. La grande occasione fallita risulterà, alla fine, determinante per le sorti dell’incontro e della qualificazione. Anche perché, nella ripresa, Ten Hag ha fatto entrare subito in campo Antony, acciaccato e per quello lasciato in panchina inizialmente.

Il 21 ex Ajax ha rivoluzionato totalmente la sua squadra, entrata in campo con la stessa effettività e esplosività che aveva messo nella prima azione del primo tempo. Il Barça, invece, come allora, ha iniziato a giocare svagato. E se al 2° minuto Ter Stegen aveva salvato il risultato, al 47° non è riuscito nella stessa impresa. Lo United ha iniziato con grande velocità e aggressività, il Barça ha risposto in maniera molle, inadeguata. Maglie larghe in difesa, testa ancora negli spogliatoi, e i rossi si sono infilati in area di rigore con una facilità disarmante. Inserimento di Fred da dietro, non visto e non seguito da nessuno, e rete del pareggio. Come quando un pugile sale sul ring dimenticandosi di allacciarsi i guantoni. Errore capitale.

La rete ha messo l’argento vivo nelle vene dei padroni di casa, accendendo la luce nella squadra di Ten Hag e l’entusiasmo in uno stadio che per tutto il primo tempo aveva fatto sentire solo la voce e i canti dei tifosi culés. L’1-1 ha chiuso il capitolo a favore del Barça e aperto uno nuovo in cui era lo United il protagonista assoluto. Miglior attore protagonista: Antony. Il biondo tinto ha da solo scardinato le maglie della difesa e del centrocampo blaugrana, che non sono più riusciti a reagire e a riprendere il controllo della palla come nei primi 45 minuti. Adesso era il Manchester a cavalcare l’onda come un surfista hawaiano, mentre il Barça ha iniziato a ballare e a commettere grossolani e sciocchi errori anche negli appoggi e nei movimenti già banali. La partita era definitivamente cambiata. Lo Utd agiva da Barça del primo tempo, e i blaugrana da Manchester.

Nonostante ciò i padroni di casa non hanno esondato nel punteggio, e almeno da quel punto di vista la gara è rimasta su un binario di equilibrio. Los de Xavi hanno punto due volte a metà della ripresa con Koundé e Kessie, ma De Gea ha fatto buona guardia. Troppo poco per ribaltare le sorti della partita e del gioco.

L’imprecisione nella gestione del pallone sotto pressione è continuata nelle fila del Barça, e i padroni di casa ne hanno approfittato al 72′ per chiudere la partita. La squadra ha perso palla sotto pressione in zona difensiva e i locali sono andati alla conclusione due volte in area di rigore. In ambo le circostanze i tiri sono stati respinti dalla difesa, ma sulla terza, Antony, al volo, ha trovato l’angolino lontano sul quale Ter Stegen nulla ha potuto.

Il Barça, anche prima del vantaggio avversario, ha provato a spostare il baricentro molto in alto per rendersi pericoloso in zona offensiva, con Balde che stazionava quasi stabilmente sulla trequarti e con la difesa che sosteneva la fase offensiva della squadra sistemandosi a tre. Balde è stato una spina costante nel costato destro dello schieramento inglese, ma pochi sono stati i pericoli concreti scaturiti. Ogni ripartenza britannica, invece, era pericolosissima, con il numero 28 che, vista la sua posizione di partenza, veniva tagliato fuori sin dall’avvio dell’azione dei padroni di casa.

Il Barcelona non ha comunque mai mollato, sebbene con tutte le difficoltà del caso e un gioco non più preciso e sereno come quello della prima metà di gara. Un buon segno e un passo avanti nella maturità generale della squadra rispetto ai catastrofici crolli a cui eravamo soliti assistere nelle disastrose trasferte europee delle stagioni passate. La buona volontà della squadra stava per essere premiata proprio allo scadere del tempo di recupero, quando una delle poche azioni limpide della ripresa ha portato alla conclusione in diagonale, sotto porta, Lewandowski. Portiere battuto sulla sua uscita bassa, ma sul pallone è intervenuto alla disperata Varane che ha evitato la rete del pareggio salvando sulla linea.

Il Barcelona avrebbe meritato la chance di giocarsela alla pari nei tempi di recupero. Ma così non è stato. Alla fine la differenza, con un tempo a testa, l’ha fatta la maggiore concretezza del Manchester United sotto porta. Nel primo tempo il Barça ha dominato ma tirato poco, non sfruttando le (poche) occasioni create. Nella ripresa lo United non ha perdonato. Ha sfruttato meglio la deriva favorevole dell’incontro, ha creato di più e sfruttato meglio quanto è stato in grado di produrre. Visto sotto questo punto di vista, la vittoria e il passaggio del turno del Manchester United sono meritati. Il Barça ha ancora molto da lavorare prima di diventare grande. Ma, possiamo dire, la strada è quella giusta. Forse ci vorrà più tempo del previsto per produrre una buona bottiglia di vino, ma siamo certi che alla fine il premio arriverà.

3 pensieri riguardo “EUROPA ADDIO. VINCE IL MANCHESTER UNITED CONTRO UN BARÇA ANCORA ACERBO

  1. Ci troviamo col solito problema, segni salvo l’eccezione che conferma la regola,l minimo e potrà andare bene nella Liga ma non in Europa !! Purtroppo si sono presi questo nuovo vizio ed evidentemente bisogna eliminarlo. Spero serve di lezione a questa squadra , come te hai definito Giuseppe, acerba .Dobbiamo finirla con essere la squadre dell’ 1 a 0 o dell’0 a 1 !!

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  2. E quelle persone coi paraocchi come i cavalli che trattano di usare gli arbitri come giustificativo dovrebbero ricordare che il Barsa non ha avuto mai gli arbitri a favore e nonostante questo ha vinto tanto lo stesso. Evidentemente il problema è la squadra che deve correggere certi errori grossolani ed eliminare certi brutti vizi, questo è il problema è non gli arbitri !!

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    1. Assolutamente d’accordo. Le persone a cui ti riferisci, piagnucolosi perdenti con il moccio al naso, vittimismi e complottisti, dovrebbero tifare la loro squadretta locale e restare confinati nel loro piccolo, miserabile mondo. Di provinciali di tal fatta il Barça non ha bisogno. Sono una palla al piede

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