di Giuseppe Ortu
Il Barça abbatte il Valencia con un secco 5-2, si rilancia in classifica e espone un grande Ansu Fati. Il ragazzo guineano mette in campo tutta la sua classe e l’abilità nel palleggio e sotto rete, realizza la rete di apertura dopo appena 2 minuti e fornisce a De Jong l’assist per il raddoppio cinque minuti dopo. Un recital, quello del 16enne, che lo lancia nel firmamento blaugrana. Il primo tempo si è chiuso con la rete del 2-1 per i valenciani con Gameiro che ha bruciato Jordi e ha battuto Ter Stegen. Il Var ha decretato la regolarità della marcatura al non ravvisare il fuorigioco del calciatore francese.
Nella ripresa le altre reti della gara. Subito in apertura è arrivata la terza rete, messa a segno da Piqué che ha sfruttato una maldestra respinta di Cillessen su conclusione da fuori di Griezmann. La palla, colpito il palo, è tornata in campo ed è stata spinta in fondo al sacco dal centrale, più lesto di tutti ad avventarsi sulla sfera. La quarta e quinta rete portano la firma di Suarez, subentrato a Fati. Il Pistolero ha marcato le prime segnature della stagione con due tiri secchi scagliati appena dentro l’area di rigore. Proprio in chiusura, a pochi secondi dal triplice fischio di chiusura, è giunta la rete del 5-2 del Valencia. Autore Maxi Gomez che ha sfruttato una distrazione di Piqué sotto porta.
Fati, il predestinato
Tutti gli onori di questa gara sono per Ansu Fati, autore di una prestazione monumentale. Il ragazzo la scorsa stagione disputava la Youth League con il Juvenil A, quest’anno gioca (e segna) come un veterano in prima squadra accanto a celebrati campioni. Non ha sofferto il salto, non doppio, triplo. Sempre tranquillo, sa cosa fare in qualsiasi circostanza, anche la più complicata. Sopratutto, tra le varie strade da percorrere, sceglie sempre quella più giusta. Un vero predestinato. Con il ritorno in campo di Messi, Dembélé, già quarta scelta di Valverde, partirà anche dietro il ragazzo terribile. Se Fati continuerà a giocare in questa maniera, e a mantenere calma, lucidità e piedi ben saldi per terra, ben presto diventerà un crack di classe mondiale.
Connessione con De Jong
Ansu Fati e Frenkie De Jong hanno duettato e si sono trovati a meraviglia, costruendo una affiatata società di mutua collaborazione. Nella prima rete, marcatore Fati, l’assist è stato dell’olandese. Dopo pochi minuti i due hanno deciso di scambiarsi i ruoli e scambiarsi i favori. Il 2-o, infatti, porta la firma di De Jong su assist del giovane guineano. De Jong ha realizzato una rete molto simile a quella realizzata con la maglia della sua nazionale contro la Germania nelle qualificazioni a Euro 2020. Inserimento in area da dietro e tiro di prima dall’altezza del dischetto.
Conferme, rilanci e previsioni azzeccate
La scelta di Fati l’avevamo ipotizzata prima della partita (leggere il nostro articolo del pomeriggio). Attacco con Griezmann, Carles Perez e Ansu Fati. Poteva essere questa una delle probabili scelte di Valverde. Così è stato. Detto di Fati, anche Perez ha giocato bene, mantenendosi sempre caldo e non accusando cali di tensione o pause. Meno incisivo e sfavillante del compagno della cantera, anche Carles ha meritato un promozione assoluta.
A centrocampo avevamo parlato di Rakitic e Arthur come due giocatori che avrebbero potuto aprire scomodi casi all’interno dello spogliatoio in caso di mancato utilizzo. Come se il tecnico blaugrana avesse letto il nostro pezzo, Arthur è partito dall’inizio, mentre Rakitic è subentrato nella ripresa. Il croato ha dimostrato di essere ancora arrugginito, anche se ha disputato un buon incontro. Il brasiliano ha mostrato tutta la sua classe e capacità nel gestire il pallone, nel far girare la squadra e nel trovare corridoi invisibili per servire i compagni. La sua uscita dal campo per Vidal è stata festeggiata e salutata dal pubblico del Camp Nou con una grande ovazione.
Da una manita all’altra
La partita di questa notte era estremamente delicata e complicata per entrambe le squadre. Risultati e gioco al di sotto delle attese per i blaugrana e terremoto in casa ché con l’esonero di Marcelino e l’allontanamento del dg Alemany. Se il Barça ha reagito bene alla delicatezza del momento, in casa valencianista c’è stato un tracollo. Celades, a cui il Camp Nou non porta decisamente bene, è passato da una manita come secondo di Lopetegui al Madrid nell’ultima sua partita da allenatore proprio al Camp Nou lo scorso anno, ad un’altra alla sua prima da allenatore in prima. Sempre all’Estadi. Da un 5-1 sul groppone ad un 5-2. Il tecnico, che da giocatore ha vestito la camiseta blaugrana per quattro temporadas negli anni 90, chiederà certamente una dispensa alla Liga per non giocare più al Camp Nou.