Giuseppe Ortu Serra
La cantera in cattedra. Fermín in goal nell’1-0, Cubarsí a difendere da grandissimo centrale, Yamal ad illuminare, Roberto a servire l’assist a Lewandowski per la rete della sicurezza. Questa la forza e il sunto della vittoria del Barcelona contro il Napoli negli Ottavi di Champions. 3 a 1 il risultato finale per i blaugrana.
Il Barça è partito subito molto bene. Recupero palla, verticalità, passaggio e tiro. In questo modo, con un pressing molto alto e un recupero immediato della palla con la pressione dei difensori a centrocampo sui tentativi di ripartenze del Napoli, i blaugrana hanno dominato la prima parte del tempo, passando per due volte in vantaggio. La prima rete è arrivata con Fermín, che al 14′, ha portato in vantaggio i suoi. Azione sviluppatasi sulla sinistra in velocità da Raphinha; passaggio arretrato in direzione di Lewa che ha lasciato passare il pallone alle sue spalle per l’inserimento arretrato del canterano che, di piatto, di prima, ha infilato nell’angolo di sinistra della porta napoletana. Già prima della rete il Barcelona avrebbe potuto passare grazie alle giocate in verticale portate a grande velocità da tutti i giocatori di casa. Yamal è stato uno dei grandi protagonisti di questa prima fase di gara. Velocità, sempre ficcante, imprendibile per i giocatori avversari. Due minuti dopo il vantaggio è arrivato il raddoppio di Cancelo. Altra azione vertiginosa degli azulgrana, questa volta con Yamal a destra. Il 27 ha preso palla nella propria area di rigore, ha infilato Lobotka con un sombrero, è scappato via e ha aperto a sinistra per Raphinha. Il brasiliano ha sterzato con l’elastico sull’avversario al limite dell’area, si è accentrato e ha calciato in porta. Il palo gli ha detto “no”, ma sulla respinta la palla è giunta sui piedi di Cancelo (un eterno motorino sulla fascia; giocatore da trattenere ad ogni costo per la prossima stagione) che ha sentenziato l’azione con la rete del raddoppio. Al primo quarto Barça 2 Napoli 0. La prestazione della squadra è stata perfetta fino a quel momento in ogni zona del campo. Tra i migliori certamente Yamal, Fermín e Cu-Cu-Cubarsí. Gli italiani hanno riaperto la partita all’improvviso con una rete giunta senza alcun messaggio premonitore. É stato Rrahmani a rimettere in gioco i suoi con una rete fotocopia di quella di Fermín per l’uno zero. Tiro a rimorchio del difensore dal centro dell’area, non seguito da alcuno, che ha calciato senza impedimenti.
La rete ha gasato i rivali dei blaugrana e spaventato il Barcelona. Gli ultimi minuti, così come la prima parte della ripresa, sono stati a favore del Napoli, con qualche occasione per ottenere il pareggio, una su tutti, un colpo di testa di Di Lorenzo deviato da Ter Stegen sopra la traversa. I cambi di Xavi operati al 59′, Roberto per Fermín, Romeu per Christensen, sono stati in qualche modo decisivi. Il primo più che il secondo. Con qualche timore di troppo per i subentranti, sopratutto per la tenuta atletica del de Reus, Roberto alla fine è stato decisivo per servire l’assist del 3 a 1 a Lewandowski. Certo è che fino al momento del cambio, Fermín era stato uno dei migliori anche per la sua corsa, la capacità di ripartire, smarcarsi e andare al tiro. Il Napoli ha continuato a comandare, rischiando di trovare il pareggio con un furioso batti e ribatti in area di rigore che per fortuna dei blaugrana non ha portato a serie conseguenze per la porta di Marc André Ter Stegen. Quella è stata l’ultima azione pericolosa del Napoli della fase a suo favore della partita.
Da quel momento la gara è cambiata un’altra volta, prendendo una direzione nuovamente favorevole al Barça. La riscossa è giunta al 67′ con una punizione rasoterra di Raphinha che ha costretto Meret a difensìdersi in calcio d’angolo. Dalla battuta dalla bandierina, prima Lewa ha impegnato ancora una volta il portiere, poi, sul proseguimento dell’azione, è giunto il secondo squillo, la rete annullata a Yamal per posizione di fuorigioco. Il Barça non ha più mollato la presa una volta essere riuscito a cambiare la deriva della gara a suo favore. I blaugrana hanno insistito negli attacchi, resi efficaci da una ritrovata pressione e velocità dei giocatori di Xavi. Il Barça ha pressato insistentemente, mettendo l’assedio alla difesa napoletana.
Gli ospiti hanno avuto una sola chance in questa fase di gara, ma hanno veramente rischiato di trovare la rete del pareggio. È accaduto con Lindstrom, entrato al 63′ al posto di Politano, che di testa, a botta sicura, da distanza ravvicinata e in posizione solitaria, ha incredibilmente sbagliato la mira e spedito il pallone sul fondo. Goal sbagliato, goal subito, dice il vecchio adagio del calcio. Così è accaduto anche questa volta. Un minuto dopo la rete fallita dagli italiani, è giunto il goal del 3 a 1. Autore Lewa che ha concluso sotto porta, accorciando il passo, una azione spettacolare tutta di prima che ha visti protagonisti, nell’ordine, Sergi Roberto, Gündogan, ancora Roberto e, infine, LewanGolski. L’ex City ha ricevuto dal numero 20, ha imbucato di prima al limite dell’area, dal centro della lunetta, per Roberto, inseritosi nei 16 metri tra due maglie avversarie. Il numero 20, pur trovandosi davanti al portiere, ha avuto la lucidità (e l’intelligenza) sufficiente per servire al centro l’arrivo di Lewa. Il polacco, eccessivamente avanzato rispetto alla linea del passaggio, ha dovuto accorciare il passo, e la corsa, per poter impattare nella porta sguarnita. Tre a uno meritatissimo della formazione di casa. Cubarsí, all’esordio in Champions League da titolare, ha giocato con una calma e un’intelligenza calcistica pari a quella di un 28enne. Dopo pochi minuti dalla rete del nueve, il canterano di 17 anni si è esibito in un intervento salvifico, impedendo un contropiede degli ospiti che avrebbe lanciato un giocatore del Napoli solo davanti al Ter Stegen. L’intervento di Cubarsí, da solo, vale una buona fetta della vittoria e di un finale sereno per la formazione blaugrana, terminato con una conclusione centrale di Yamal allo scadere dei 4 minuti di recupero. Al termine dell’incontro la delusione nel volto dell’extremo di 16 anni faceva da contraltare alla gioia incontenibile del difensore di un anno più grande. La festa della squadra unita, Xavi compreso, insieme al pubblico di Montjuic hanno celebrato il passaggio ai Quarti di Finale della Champions League. Adesso attendiamo il sorteggio di venerdì. Il Barça sarà una delle protagoniste.