Giuseppe Ortu Serra
Sipario! Ridicolo Barça. Vergogna Barça. Di male in peggio. Quanti titoli si posso costruire per commentare questa squadra mal in arnese, terremotata tatticamente, mal diretta, mal allenata, mal messa in campo da Xavi? A volte la vedi e ti sembra di guardare una squadra di bambini che si buttano in avanti senza alcuna idea tattica, senza marcature preventive, senza criterio. Sembra una squadra senza allenatore che si organizza sul prato di gioco sul momento. Incassa 5 reti contro il Villareal dando di sé… no, non una povera immagine, ma demolente. Ogni idea tattica che sta alla base del calcio in questa squadra è stravolta, annullata, buttata all’aria. Una Rivoluzione Copernicana al contrario. Il calcio di Xavi prevede la Terra al centro e il Sole che gli gira intorno.
I colpi all’immagine, al prestigio del FC Barcelona non sembrano mai avere fine. E ogni gara ulteriore è sempre peggio. Si pensa di aver toccato il fondo fino alla gara successiva, quando il peggio viene ampiamente superato. 9 reti subite in due partite da una difesa che è un colabrodo. Ogni azione degli avversari finisce inevitabilmente con una rete incassata, o in una grossa chance per segnare. La difesa non c’è. Messa male, sempre con gli uomini sbagliati a presidiare l’area di rigore. Contro l’Athletic nella rete del 2-2 i difensori erano Fort, De Jong e Pedri. Oggi abbiamo visto altrettante sconcezze dal punto di vista dei posizionamenti. Pedri in area a difendere quando i difensori si trovavano altrove. Come scritto per la sconfitta contro l’Athletic: i giocatori si impegnano, ma questa squadra non ha né capo né coda. Tatticamente non esiste.
Il primo tempo ha visto il solito Barça lento, che non punge, con il Villareal che è ripartito due volte e ha segnato in altrettante le occasioni. Questo il laconico riassunto del primo tempo. Nella prima delle due la rete è stata annullata dal Var (fallo su Koundé); nella seconda Gerard Moreno ha invece marcato in maniera legale, portando in vantaggio il submarino amarillo. Azione nata da rimessa laterale. Area di rigore mal controllata, Gerard Moreno liberissimo di ricevere all’altezza del dischetto del rigore, di tirare e… segnare. Tre metri tra Christensen e Moreno. Inammissibile! Il Barça, sempre più piegato su se stesso dagli infortuni colpa di una preparazione estiva mal fatta, ha tenuto il pallone in maniera compassata e lenta. Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Marcelino ha usato una tattica facile facile: mettersi dietro e attendere. Così è venuto fuori un primo tempo grigio, piatto, senza individualità, se non i giochetti con le gambe (troppi) di Joao Félix e le giocate di Yamal (che è parso predicare nel deserto). Mentre il Barça giocava con ritmi da Subbuteo, il Villareal controllava con facilità e ripartiva. Il Barça è una squadra malata. Meglio, morta. Appena due tiri in porta nei primi 45 minuti: all’8′ con Yamal e al 14′ con il Gato Félix.
La ripresa ha visto subito tre cambi. Xavi ha lasciato negli spogliatoi Christensen, uscito nella foto in occasione del goal del vantaggio (Cubarsí al suo posto), Fort (Cancelo), Romeu (Pedri). La squadra si è animata subito. La presenza dell’ex Las Palmas ha dato verve alla squadra intera. Ma è stata nuovamente la squadra di Marcelino a raddoppiare. Erroraccio di Cancelo nella gestione della palla, Ilias ringrazia, fila via in area, supera Pena (una pena in tutta la serata) e insacca nella porta sguarnita. La rete di Gundogan, che al 60′ ha accorciato le distanze ha risvegliato miracolosamente i ragazzi di Xavi. I blaugrana hanno iniziato a correre, giocando in verticale e in contropiede. In 10 minuti il Barcelona ha ribaltato il risultato. Dopo Gundo, su assist di tacco di Lewa, è stato Pedri a pareggiare (67′) su tocco di Gungogan. Dopo tre minuti, su bel centro dell’ex City dalla sinistra, un’autorete di testa della difesa amarilla (per anticipare Araujo) ha portato i blaugrana incredibilmente in vantaggio. Tutto così semplice? Apparentemente sì. Ma il verme all’interno della mela non era stato ancora trovato. Questo, rappresentato da Guedes, ha mandato tutto a catafascio. Contropiede degli ospiti, diagonale da appena dentro l’area del portoghese, Pena che parte in ritardo e palla che si infila all’angolo basso opposto.
Finita qui? Neanche per sogno. Il Barça, colpito nell’orgoglio, si è buttato in avanti nel tentativo di riprendere il risultato. Koundé e Yamal hanno sfiorato la rete del nuovo vantaggio. All’89’, su tiro di Gundogan, l’arbitro ha prima concesso la massima punizione a favore degli azulgrana per fallo di mano di Comesana; poi, richiamato all’on field review dal Var, è tornato sui suoi passi (braccio attaccato al corpo).
La formazione di Xavi si è sbilanciata in maniera del tutto incosciente e scriteriata, senza un minimo di prudenza. Come un’ingenua squadra da partita tra amici dopo uno stancante gruppo di studio. Il Villareal ha trovato così enormi spazi da attaccare, nessuna marcatura preventiva a sbarrare il passo ai suoi giocatori ed è passato ancora due volte. Sørloth al 99′ ha realizzato il 3-4. Morales, al 102′, ha portato a 5 le marcature. Ancora una volta un contropiede mortificante subito. Ancora una volta l’immagine di una squadra di dilettanti travolta da una onesta formazione di Liga. Attendiamo azioni, decisioni importanti. Oggi il Barcelona ha toccato veramente il fondo. Non subiva 5 reti in casa da un Madrid – Barça del 62-63. Speriamo che, stasera stessa, cali definitivamente il sipario su un fallimentare progetto e sulla sua insulsa guida tecnica.