Giuseppe Ortu Serra
Il Barça vince un partido loco al Benito Villamarin di Sevilla contro il Betis. 2-4 il risultato per i blaugrana in una partita illogica, con molto istinto e poco senso tattico da parte delle due formazioni.
Con l’infortunio di Christensen Xavi ha puntato su Cubarsí per costruire la difesa da mandare in campo contro la formazione di Pellegrini. Nel primo tempo, terminato con il Barça in vantaggio per una rete a zero, si è visto un Barcelona comodo, tranquillo, davanti ad una formazione che non ha pressato e ha lasciato ampi spazi alla manovra diligente del Barça. Tuttavia, alla prima occasione della gara, dopo 4 minuti, Luiz Henrique si è presentato tutto solo davanti a Pena, graziandolo con un pallonetto terminato di poco alto sulla traversa. Solita dormita della difesa blaugrana, che nonostante fosse schierata, anche se male, ha concesso una occasione clamorosa alla formazione blanquiverde. L’azione è partita addirittura da rimessa da fondo campo del portiere avversario. Colpo di testa nella metà campo, palla per Isco nella trequarti che imbuca per l’attaccante. Nonostante la linea a quattro di Xavi fosse schierata, il numero 11 di Pellegrini non ha avuto difficoltà alcuna a passare tra Araujo e Cubarsí e a presentarsi davanti alla porta azulgrana. Sconcertante che i giocatori del Betis non abbiano avuto opposizione alcuna da parte dei giocatori del Barcelona. Tante belle statuine dormienti. Il Betis ha perdonato, il Barça ha ringraziato.
Al 13′ è stato Pedri a non volersi avvantaggiare dell’allegra della difesa locale. Imbucata grandiosa di De Jong; il numero 8 si inserisce in area, ignorato dai centrali betici, ma imita Luiz Henrique nella conclusione. Il Barça ha continuato a giocare in tranquillità grazie anche allo schieramento largo e molle del Betis. Pedri è stato l’uomo chiave in questa fase dell’incontro. Sempre pericoloso, non marcato, il canario è sempre riuscito a svicolare e a farsi trovare pronto dai compagni. È dai suoi piedi, infatti, che è giunta la rete del vantaggio di Ferran. Ancora una volta è De Jong a lanciare il compagno inseritosi in area a destra. Passaggio verso il centro, dove da sinistra si era inserito a tempo Ferran, e appoggio del numero 7 nella porta sguarnita. La reazione dei padroni di casa è stata praticamente nulla. Il Barça nella parte finale del tempo è andato ancora a segno con Lewa, ma la rete è stata invalidata per una posizione di fuorigioco dello stesso polacco.
La ripresa è iniziata con la rete del raddoppio. Ancora una volta è stato Ferran a definire in porta, al volo, un tiro-cross di Lamine andato a sbattere contro il palo. Lo zero a due avrebbe dovuto finire di addormentare il Betis, invece ha avuto un effetto opposto. I beticos si sono svegliati di colpo, come in un moto d’orgoglio, il Barça si è improvvisamente addormentato. E così, in uno-due terrificante, Isco ha rimesso il risultato in equilibrio con una doppietta disarmante. Al 56′ ha accorciato le distanze con una botta terrificante di controbalzo dall’interno dell’area; al 59′ è giunto il pareggio sugli sviluppi di una rete contestata dai giocatori blaugrana. La rete, prima annullata per fuorigioco, è stata successivamente convalidata dal Var per la posizione di De Jong che avrebbe tenuto in gioco Borja Iglesias. Il condizionale è d’obbligo nella giornata nera del calcio spagnolo nella quale, a Madrid, un gruppo di rapinatori si è appropriato contro ogni moralità, etica e vergogna, di una vittoria degna del peggior Franco, Bernabeu e Primo de Rivera messi assieme.
In tre minuti il Barça aveva buttato tutto all’aria. Tanta fatica per niente. Nuovamente una difesa da foto di gruppo, come nella prima azione della gara. Il Barça, lunghissimo in campo, ha subito l’assalto dei padroni di casa che hanno intravisto la concreta possibilità di ribaltare il risultato. Al 69′ è uscito Lewa per far posto a Roque, al 70′ è stato il turno di Fermín a entrare per Pedri.
Il merito del Barcelona è stato quello di serrare le fila e non lasciarsi travolgere dal panico di essere stati raggiunti e schiacciati in così poco tempo. Piano piano sono state riprese le misure e rialzato il baricentro. In questa fase di gara le due formazioni se le sono cantate e suonate, dando vita ad una serie di azioni tambureggianti da una parte e dall’altra del campo. Poca tattica, squadre lunghissime, e molto istinto. Una fase di gara gradevole per il pubblico, un incubo per qualsiasi allenatore che stesse assistendo alla gara dalla tribuna o alla tv.
All’80’ è stata la volta di Joao Felix a prendere il posto di un Cubarsí stanchissimo, piagato dai crampi e che da tempo mendicava una sostituzione. L’ingresso sul terreno di gioco del Gato è stato determinante. Con un colpo di genio dei suoi, il 14 ha sfoderato un goal da cineteca con un esterno destro dal limite dell’area di rigore che è terminato nell’angolino basso alla destra di Rui Silva.
Dopo tre minuti è giunta la rete del definitivo 2-4. Autore, ancora Ferran, che lanciato da Yamal dalla propria metà campo, ha trovato una prateria davanti a sé, con il Betis completamente sbilanciato alla ricerca del nuovo pareggio. È sembrato di rivedere la rete realizzata dal numero 7 in Copa contro lo Unionistas. L’ex City ha cavalcato per tutta la metà campo in solitaria, ma questa volta ha scelto lo scavetto per finalizzare la giocata.
Una vittoria che lascia il Barça a meno 7 in classifica rispetto a un Madrid che ha rubato i suoi tre punti ad un Almería furibondo, sedotto dall’iniziale meritato doppio vantaggio all’intervallo, preso in giro, strattonato e derubato da una banda di malfattori meritevole del carcere se non vestissero la camiseta blanca e non fossero su un campo di calcio.