INVITO A CENA CON DELITTO. SCONFITTA A VALLECAS PER UN BARÇA SULLE GAMBE

Giuseppe Ortu Serra

Dopo i pareggi contro Getafe e Girona in cui il Barça ha mostrato enormi problemi di gioco e mentalità, la squadra di Xavi perde a Vallecas. Iraola ha invitato Xavi ad una cena in cui la pietanza a sorpresa era il Barça allo spiedo, assassinato a sangue freddo e poi mangiato sul campo. “Elementare Watson”, avrebbe detto Holmes. La debacle era nell’aria, bastava semplicemente avere il naso esperto. C’erano tutti gli elementi per immaginarlo. Bastava ripercorrere le ultime prestazioni della squadra, scossa da un calando progressivo

Un 2-1 finale che fa molto male per il modo in cui è maturata la sconfitta. Mai in partita e sempre a rincorrere gli avversari, con il pubblico locale a toreare le giocate dei propri beniamini. In classifica non cambia nulla grazie alla caduta del Madrid a Montilivi. Ma è chiaro che questa squadra sta arrivando in porto solo per la deriva marina e non per altro. La formazione blaugrana sembra un natante che ha perso le vele e il motore di emergenza, che avanza stancamente e lentamente spinta solo dalla corrente e dal moto ondoso creato dallo stesso scafo.

Già il primo tempo aveva mostrato una squadra fiacca, scesa in campo molle come nelle ultime giornate e come nel primo tempo contro i colchoneros. Dalla semifinale di Copa del Rey in avanti, con poche eccezioni, abbiamo visto un Barcelona inconsistente, impalpabile, la versione spagnola dell’Arsenal di Arteta. Come oggi, una squadra che gioca per inerzia, che appare fusa come cioccolato steso sopra una torta. La squadra non punge e non crea, e contro il Rayo, dietro, è stata fragile come un grissino. Le scarse chance che i blaugrana hanno avuto nei primi 45 minuti sono nate da occasionali e estemporanee giocate, non certo frutto di un nesso di causalità con un gioco preciso e codificato.

Il Rayo ha colpito sin dalle prime battute di gara. Al 18′ è passato in vantaggio dopo alcune occasioni che avevano fatto capire che i padroni di casa avevano l’intenzione di non starsene a guardare. La rete rayista è nata da un errore difensivo di Koundé che aveva spinto troppo verso il centro la sua posizione, lasciando totalmente sguarnito il lateral dove si è infilato Alvaro García. Controllo e tiro in diagonale in assoluta libertà che ha infilato Ter Stegen. Il portiere tedesco, che ha incassato così la 10ª rete del campionato, si era dovuto disimpegnare anche in precedenza per evitare che il Rayo passasse già al 16′. Errore di Pedri nel disimpegno e palla regalata all’avversario che si è involato verso la porta azulgrana. Il tiro rasoterra di Camello è stato ben respinto dal portiere tedesco che si è disteso sulla sua sinistra per evitare la capitolazione.

Il Barça si è visto poco davanti. Reazione più di pancia che di testa, ma confusa e scombinata. Unico pericolo creato alla difesa di Vallecas è stata la rete annullata al 41′ a Lewandowski per un millimetrico fuorigioco dello stesso giocatore polacco. Decisamente poco per una squadra che avrebbe dovuto approfittare della sconfitta del Madrid a Girona per chiudere definitivamente la Liga.

Il secondo tempo è stato un autentico disastro. I locali sono partiti forte sin dalla prima azione, gli azulgrana si sono definitivamente seduti. Al 52′ era già 2-0. Altro errore del Barça, con De Jong che ha perso un rimpallo a centrocampo e Fran García si è trovato il nulla assoluto a contrastarlo. Difesa blaugrana totalmente aperta. Il numero 3 del Rayo ha potuto puntare l’area incontrastato, entrare nei 16 metri e battere con un diagonale l’estremo difensore del Barcelona. Xavi, con indosso una maschera funeraria micenea, ha provato a mescolare le carte in campo provvedendo a delle sostituzioni, ma la pietanza era ormai bruciata. Centrocampo rivoluzionato con Kessie, Eric da pivote e Pablo Torre. Davanti Ansu (Chi l’ha visto?) per Ferran e sul laterale sinistro Jordi (per Alonso), con Balde che ha traslocato sull’altra fascia. Il risultato è stato sconfortante. La prima reazione è stata al 60′ con Gavi quando era ancora in campo. Il Rayo ha invece continuato a gestire la palla e a fare correre a vuoto una squadra sulle gambe e svuotata di energie fisiche e mentali, evidentemente giunta a fine stagione senza benzina o con la solita paura di diventare grande.

All’82’ è entrato in scena Lewandowski che ha colpito al volo con violenza un pallone vagante in area di rigore del Rayo frutto di un rimpallo tra Kessie e un difensore locale. Il polacco ha trasformato quel pallone nella rete della speranza, rivelatasi assolutamente vana.

Il triplice fischio finale ha sentenziato una sconfitta giusta e meritata da parte di una squadra che dal ritorno in Copa del Rey ha perso due volte, pareggiato altrettante e vinto solo una gara, contro l’Atletico, peraltro rischiando enormemente in un primo tempo abulico e in una ripresa senza saggezza tattica. Xavi e la directiva devono analizzare a fondo una situazione in cui questa squadra sembra l’ombra di se stessa. Sopratutto sono da valutare le cause che hanno portato il Barça a sfaldarsi come terra infiltrata dall’acqua negli ultimi kilometri del campionato.

Lascia un commento