ISIDRO DIAZ STOPPA UN BARÇA VOLENTEROSO

Giuseppe Ortu Serra

Contro il Rayo Xavi è sceso in campo con la difesa di riserva. Dest al posto di un Dani Alves non in perfetta forma, e Eric per Piqué, che nonostante abbia ricevuto l’alta medica non era in grado di scendere in campo dall’inizio.

Il Barça è stato assolutamente deludente nella sua performance contro la formazione di Vallecas che galleggia con estrema difficoltà al bordo della zona retrocessione. Nel primo tempo la formazione di Xavi è mancata di intensità, velocità, precisione. La difesa stata il punto debole di una formazione già di per sé in crisi e alla ricerca di se stessa da diverse giornate. Alla prima occasione di una partita iniziata in modo soporifero, il Rayo è passato con una facilità disarmante. Semplice azione a centrocampo dei rayisti, lancio in diagonale verso il lato debole dell’azione a tagliare in due lo schieramento del Barça e Álvaro García si è trovato uno contro uno contro Ter Stegen dopo che Dest si è mosso con incredibile e colpevole ritardo nella chiusura. Con Dest fatto fuori dal movimento dell’attaccante, Ter Stegen non è stato in grado di opporsi alla non irresistibile conclusione indirizzata sul suo palo. Dest e Ter Stegen sono i chiari colpevoli della rete madrilena. Alla prima, semplice, normale azione di una squadra che, con eccezione dell’ultima contro l’Espanyol, non vinceva in Liga da 13 partite, il Barça è andato sotto. Non il migliore biglietto da visita per una formazione che cerca di conquistare un posto nella prossima Champions League.

Il Barça, con un ritmo lento e compassato, non è riuscito a pungere in tutti i primi 45′. E questo, purtroppo, è una costante degli ultimi incontri. Basti pensare alle difficoltà riscontrate nella partita contro il Cadice, squadra che, alla successiva gara contro l’Athletic Club, alla mezzora era già sotto di tre reti.

Con l’eccezione di una incredibile traversa interna colpita da Gavi alla mezzora, la formazione di Xavi è riuscita a concludere solo con Araujo al 13° minuto. Per il resto poco o nulla. Il più pericoloso tra i blaugrana è stato certamente Dembélé, incaricatosi di portare tutte le azioni offensive della squadra. Ma anche da lui, sebbene certamente il più attivo, non sono arrivati grandi squilli. Degna di nota anche la prestazione di Gavi, autore, tra l’altro, di una penetrazione in area di rigore che avrebbe certamente meritato il penalty, assurdamente negato dal signor Isidro Diaz.

Quello della direzione arbitrale è un capitolo che merita di essere approfondito a parte perché questa è l’ennesima di una serie consecutive di partita in cui si registrano episodi che destano molti sospetti circa la loro correttezza. Non solo in Liga. Anche in Europa, con lo scandalo del video e audio VAR che non funzionano proprio nel momento del possibile rigore a favore dei blaugrana. La partita contro il Rayo è stata l’esemplificazione delle oscure manovre che hanno preso forma nei palazzi del potere calcistico e che si stanno eseguendo come un modello matematico ad ogni gara del Barcelona.

Contro il Rayo Vallecano si è assistito ad un arbitraggio infame. E alla faccia degli errori! Questi non sono, non possono essere errori, sviste, incidenti. Nemmeno Tiresia, e ci spiace scomodare nuovamente il cieco indovino di Tebe, sarebbe stato così sfortunato a cannare ogni chiamata. Per la legge dei grandi numeri, per la scienza della statistica e delle probabilità, qualcuna la avrebbe dovuta azzeccare. Invece no. Neanche una. Il signor Isidro Diaz, più un personaggio dei fumetti di Topolino che una persona vera, si è applicato per fischiare a senso unico, permettere tutte le manfrine da squadra sudamericana anni ’70 che il Rayo ha applicato alla perfezione, e si è prodigato per ostacolare/bloccare il Barça in ogni modo nel suo tentativo di rimonta nel secondo tempo. Due chiari rigori negati ai blaugrana, entrambi su Gavi, uno al primo tempo e suo nella ripresa gridano ancora vendetta. Persino in Premier, campionato in cui gli arbitri sono notoriamente scadenti, anziani e fuori forma. ma almeno onesti, i due interventi sarebbero stati sanzionati con la massima pena. Non solo. Le interpretazioni sui contrasti sono sempre state a favore del Rayo, con falli subiti dai blaugrana, ma fischiati a favore degli avversari. Il direttore di gara ha fatto il possibile per agevolare il lavoro ostruzionistico e antisportivo de los de Vallecas, che hanno interpretato alla perfezione il copione scritto al fine di perdere tempo. Rotolamenti come se i giocatori fossero stati preda di avvelenamenti da stricnina o immobili in terra come se fossero stati crocifissi. Il Signor Isidro Diaz ha interrotto costantemente il ritmo ai blaugrana e ha innervosito i giocatori con un arbitraggio sfacciatamente irritante e contrario.

Non si sa che decisioni abbiano preso nelle oscure stanze dei bottoni, ma è chiaro che l’inizio di questa sequela di piaghe bibliche che stanno colpendo la formazione blaugrana è coinciso, pressapoco, dopo il poker al Bernabeu. Coincidenza? Forse sì, forse no. Noi registriamo solamente fatti di una gravità indubitabile ai danni del FC Barcelona non appena questa squadra ha iniziato a riprendersi e a macinare punti su punti e a scalare la classifica.

Detto questo, rimangono i limiti di una squadra che fatica enormemente a rendersi pericolosa sottoporta. Tuttavia, nella ripresa contro il Rayo, nessuno può imputare qualcosa alla squadra, ai giocatori. Gli undici un campo hanno dato tutto, sputando l’anima. Con il passare del tempo, e con le clamorose decisioni arbitrali, la squadra si innervosita sempre più, perdendo calma e lucidità. Un’altra cosa è importante sottolineare. L’importanza della difesa titolare in questa squadra. Ogni volta che Xavi è costretto a schierare una linea difensiva diversa da quella composta da Dani Alves, Araujo, Piqué e Jordi, tutta la squadra paga dazio. Il gioco si frantuma, la formazione in campo perde sicurezza e diventa estremamente vulnerabile dietro. Ma di questo avremo occasione di parlarne nei prossimi articoli.

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