DANI ALVES: OPERAZIONE RICOSTRUZIONE

Giuseppe Ortu Serra

Dopo Xavi, adesso Dani Alves. L’Operazione Ricostruzione prende forma. Dopo il tecnico di Terrassa, adesso il laterale brasiliano. L’Operazione messa in campo da Xavi e Laporta punta a creare una squadra vincente con le persone giuste ai posti giusti. Un allenatore di grande talento e futuro, un laterale sperimentato dalla grande carica vincente. Xavi e Alves parlano la stessa lingua. E il tecnico ha bisogno di uno dei suoi discepoli per predicare e estendere il verbo tra i suoi adepti.

Il Barça, demoralizzato e distrutto nel morale, nell’animo e nell’amor proprio, totalmente sfiduciato da una Junta di malfattori e da una banda di tecnici dalle capacità tattico-caratteriali limitate (ed è un complimento), adesso viene ricostruito mattone per mattone. In campo e fuori. Sull’erba del terreno di gioco e nello spogliatoio. È sotto questa egida che si spiegano le due incorporazioni realizzate da un Laporta che sta tornando ad essere quel presidente che abbiamo atteso mesi senza che si palesasse.

Dani Alves ha chiarito e mostrato in conferenza stampa, e prima sul terreno di gioco, il motivo per il quale è stato richiamato. Riportare l’entusismo perduto nel barcelonismo. 10.374 persone che hanno affollato la tribuna del Camp Nou per acclamare il loro beniamino come se il Barça avesse appena alzato al cielo un trofeo, una coppa. Un entusiasmo di questo genere si era visto solo per la presentazione di Xavi. Dani Alves sarà importante nello spogliatoio prima che sul terreno di gioco. Il neo numero 8, “ho preso questa maglia in onore di Hristo e Iniesta”, è un leader; non solo, è un vincente. E ben sappiamo quanto il Barça necessiti di una figura di questo genere, che prenda in mano le redini animiche dello spogliatoio e lo scuota nel morale, cancellando le tossine delle sconfitte e riportando il sereno, meglio, l’ottimismo, nel barometro umorale della squadra. Dani Alves è un trascinatore, un capo banda, un giocatore che non ha vissuto sulla sua pelle il turbinio di sconfitte che hanno fatto precipitare la squadra in un vortice di depressione e insicurezza. Dani ha ripreso laddove aveva lasciato, con lo spirito vincente di chi non si spaventa davanti a nulla e nessuno perché cosciente della propria forza morale e caratteriale. Un trascinatore che sa ancora giocare al calcio. E anche bene, a vedere il suo percorso con l’Olimpica del Brasile appena pochi mesi fa.

Il suo inserimento non può che far bene ai suoi compagni di squadra, sopratutto ai più giovani. E di questi il brasiliano ha già parlato, spendendo parole per Dest: “un gran giocatore. Con lui stiamo parlando. Sto cercando di aiutarlo. Bisogna proteggere questi giocatori”. Con Dani Alves al fianco, l’americano non può che crescere esponenzialmente in quanto, ora, avrà un modello top class con cui specchiarsi. Il massimo per migliorarsi e crescere. Ma il brasiliano ha anche già parlato con Dembélé. Il francese è, forse più di tutti gli altri, un giocatore da prendere da parte per fargli un corso immersivo di autostima e autoconsapevolezza. “È un giocatore eccezionale que deve capire che è molto bravo e che gioca nel Barça. È un gran calciatore e deve crederci. Ci incaricheremo di ricordarglielo giorno dopo giorno. Può fare molte grandi cose in questo club”. Questa è la mentalità vincente di un trascinatore. E Alves lo è senza dubbio. Un giocatore che per capacità caratteriali e competenze calcistiche può essere determinante nella crescita della squadra, e nella creazione di quel “blocco unico” che Xavi aveva declinato in occasione della sua conferenza stampa di presentazione. In pratica, di una squadra.

Xavi, per mettere in pratica le sue idee, ha necessità di giocatori che conoscano lo spartito a memoria e sappiano interpretarlo senza fraintendimenti. Dani Alves, in campo, sarà la voce, gli occhi, la mente di Xavi. E il neo numero 8, parlando in conferenza stampa, lo ha indirettamente dichiarato quando ha parlato della squadra, del gioco. “Abbiamo la necessità di ritornare ad avere la sensazione che il pallone è nostro. Non voglio parlare di individualità in un gioco collettivo”. Sembrava di sentire le parole di Xavi. Dani Alves e Xavi. Il binomio perfetto per rianimare e resuscitare un Barcelona che fino a poche settimane fa era steso su di un lettino con l’encefalogramma pressoché piatto. Dani Alves-Xavi, l’uno l’emanazione dell’altro; il duo dell’Operazione Ricostruzione.

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