XAVI TRASFORMA IL GIOCO DEL BARÇA E CONQUISTA LA PRIMA, SOFFERTA, VITTORIA

Giuseppe Ortu Serra

Xavi arriva e fa il pieno. Vittoria, tre punti e stadio pieno. 74.418 spettatori non si erano mai visti in questa stagione. Merito di un uomo, di un nome, di un allenatore. Vittoria importantissima e fondamentale come dirà anche Xavi nel post partita. Importante per la classifica, per il morale, per ciò che la squadra ha mostrato di saper fare e saper dare. La squadra è poi calata enormemente nel secondo tempo per i soliti problemi di mancata preparazione fisica impostata da quel disastro di allenatore che risponde al nome di Ronald Koeman. E solito nugolo di infortunati. Anche contro l’Espanyol sono stati due giocatori a cadere sotto la scure delle lesioni: Busi, infortunio al solo, e Nico, uscito con problemi alle gambe. Se per soli crampi o per qualcosa di diverso lo scopriremo nelle prossime ore.

Un ottimo primo tempo per un Barça la cui cura Xavi si vede sin dalle prime battute. Il nuovo allenatore del Barça si è presentato alla sua prima partita partita sulla panchina del Barcelona con un undici nel quale ha fatto esordire Ilias, giocatore del Barça B di appena 17 anni. Insieme a Gavi, altro 17enne, i blaugrana sono scesi Ion campo con una formazione zeppa di ragazzi terribili. Il talento in cattedra. Oltre ai due diciassettenni, Xavi ha messo in campo Nico e Eric. Molti giovani per un tecnico che ama rischiare e puntare a vincere con spirito combattivo e valentía.

La squadra è stata dominante per tutto il primo tempo. Buona la velocità della palla. Squadra aggressiva, con una forte pressione alta tendente a recuperare immediatamente il possesso di palla. Il Barça ha giocato con gli estremi (Ilias a destra e Gavi a sinistra) molto larghi, quasi sulla linea degli out. Frequenti cambi di campo e inserimenti continui di Frenkie de Jong, così come aveva anticipato Xavi in conferenza stampa. Tutta un’altra storia rispetto a prima. Altra novità è stata il fatto che i blaugrana hanno finalmente tirato in porta ogni volta che ne hanno avuto l’opportunità.

Nei secondi quarantacinque minuti Xavi ha subito cambiato un uomo. Abde per Ilias. Se il giocatore che aveva giocato la prima non aveva dispiaciuto, Abde ha riempito gli occhi per la sua qualità. il 19enne marocchino ha mostrato ciò di cui è capace: forza fisica, velocità, tecnica, personalità. Si è preso la scena con sfacciata arroganza. Nella ripresa, frazione in cui il Barça è calato enormemente dal punto di vista fisico (ahi Koeman!), il ragazzo è stato uno dei più pericolosi della squadra.

La seconda parte di gara si è aperta con il vantaggio blaugrana. Fallo in scivolata di Depay dopo uno scambio con Gavi e rigore assegnato dall’arbitro Del Cerro Grande. Dal dischetto Memphis non ha ripetuto l’errore compiuto contro il Rayo e ha spiazzato l’ex Madrid (finiscono tutti all’Espanyol) Diego Lopez.

Dopo il vantaggio il Barça è riuscito a dare continuità al suo gioco e alle occasioni create fino al 60°. In questo frangente Busi da fuori, e ancora Abde, con una splendida cavalcata lungo l’out di destra concluso con un tiro-cross che ha costretto la difesa espanolista a rifugiarsi in angolo a portiere battuto, hanno sfiorato il raddoppio. Ma da quel momento in poi la gara è cambiata, prendendo una piega inaspettata, ma che ha ricordato tremendamente la fine della sfida del Balaidos contro il Celta.

I blaugrana hanno sentito il peso della fatica causata dal nulla assoluto che Mister Lamento Koeman ha fatto nei suoi 17 mesi a Barcelona. È stato ingaggiato per allenare la squadra, ma l’ha solamente sfibrata, spompata e ridotta ai minimi termini dal punto di vista fisico. Come Attila che laddove passava non faceva più crescere l’erba, Koeman ha distrutto fisicamente la sua squadra. Il Barça gli dovrebbe chiedere i danni per tanta incapacità manifesta.

Dal 60°, mentre al Barcelona non riusciva più nulla di ciò che aveva fatto nel primo tempo (anticipi, recupero della palla, dominio del gioco e della sfera), l’Espanyol ha iniziato a prendere il possesso della partita e a creare pericoli. I pericos hanno iniziato a mettere sotto pressione la difesa dei locali, mettendo a referto alcune clamorose occasioni che non se sono trasformate in rete solo per il caso (palo di De Tomas a colpo sicuro) o per l’imprecisione degli espanolisti (Dimata solo davanti a Ter Stegen che incorna incredibilmente fuori).

Il Barça ha vinto la prima partita della sua avventura blaugrana. Una vittoria importante, ricca di spirito combattivo anche nei momenti di difficoltà. Si è vinto anche con una certa fortuna. Anche quella è importante. Per una volta la Dea Bendata ha dato una mano al Barça. Anche questo è un cambiamento.

Lascia un commento