IL MANIFESTO DI XAVI: TRABAJO, NORMAS, ORDEN, ESTILO

Giuseppe Ortu Serra

Inizia la Era Xavi con un sapore del tutto diverso da quella dei suoi predecessori, sopratutto da quella del suo più immediato predecessore, Ronald Koeman. Con Xavi si è passati dal denigratorio “Es lo que hay” di Mister Lamento, al “Tenemos una gran plantilla llena de talento y una generación de jovenes espectacular”. Un cambio di rotta e di visione radicali. Xavi è stato chiaro fin dal primo momento. Le cose dovranno cambiare nel Barça. Non ci sarà più spazio per cali di tensione in campo, sia in allenamento che in gara. Lo ha detto in conferenza stampa e lo ha ripetuto nel suo primo giorno di allenamento davanti alla squadra riunita. “Non potrà più ripetersi ciò che è accaduto a Vigo. Vincendo 0-3, mai puoi lasciarti raggiungere sul pareggio. No può capitare”. Per evitare ciò, il tecnico ha esplicato il suo Manifesto. Il Xavi pensiero prevede alcuni punti semplici e tassativi: Trabajo, Normas, Orden, Estilo. Lavoro, Norme, Ordine, Stile di gioco.

Trabajo. Xavi vuole recuperare l’intensità di gioco perduta. Dalle sue prime parole ha reso chiaro il concetto: il Barça dovrà tornare a competere in campo con le armi dell’aggressività e dell’intensità. La squadra dovrà recuperare la palla nella metà campo avversaria. Sopratutto, dovrà giocare da squadra e comportarsi come tale. Xavi vuole un gruppo solido, un blocco per usare le sue parole. Un blocco in attacco e in difesa. Come trasformare una pattuglia stanca, debole fisicamente, che procede a fari spenti e ognuno per conto proprio in una squadra unita? Con il lavoro in allenamento. Allenarsi per riuscire a competere in campo contro chiunque, per tornare a vincere partite e trofei ed evitare la piaga degli infortuni che sta falcidiando la formazione blaugrana. 11 infortunati contemporaneamente, 9 dei quali per problemi muscolari, è inconcepibile. Solo l’allenamento può riuscire a prevenire questo.

Normas e Orden. I due capisaldi procedono di pari passo. Xavi è stato chiaro. “Io ho vinto solo quando nello spogliatoio ci sono state norme e ordine. Quando sono mancate non si è vinto”. Disciplina, dunque, come antidoto all’anarchia che conduce al sicuro fallimento sportivo. Ecco, perciò, che il neo allenatore ha subito redatto un decalogo di norme e regole che tutti, all’interno dello spogliatoio, dovranno rispettare: corpo tecnico e giocatori.

Estilo. L’ultimo dei capisaldi di Xavi è il recupero dell’identità blaugrana. Il DNA del Barça, fatto di gioco di possesso e posizione, pressione alta, uso assiduo delle fasce e del recupero immediato della sfera una volta perso il suo possesso. “Al Barça non si può pareggiare o perdere. Si deve sempre vincere. E non per 1-0. Ma vincere giocando bene. Questa è la maggiore difficoltà del miglior club del mondo”. Le parole dell’ex numero 6 sono chiare e verranno scolpite a lettere di fuoco sulle pareti dello spogliatoio. Negli ultimi anni la squadra è andata sempre più diluendo il suo gioco identitario che lo ha reso unico e riconoscibile ovunque. Adesso è giunto il momento di ritornare all’antico. Quando si perde la strada, la via, si smarrisce l’identità. E per ritornare ad essere se stessi, bisogna tornare alle origini.

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