Un ottimo Barça recupera gioia, Ansu e Riqui. 3-0 al Levante

Giuseppe Ortu Serra

Un recital del Barça contro un Levante che non si è quasi mai visto in partita. Tre reti, tante occasioni da gioco, bel gioco e i giocatori giusti in campo. Da rimarcare il ritorno di Ansu Fati in campo dopo quasi un anno di stop celebrato con una rete, quella del tre a zero. Oltre al numero 10 del Barça, buone le attuazioni anche di Riqui, Gavi e Memphis.

Un buon primo tempo del Barça con un bel gioco veloce e ficcante. Squadra ordinata con un centrocampo che ha cambiato pelle nel corso della gara. A tre, con Busi centrale, Nico a destra (fuori ruolo) e Gavi a sinistra. A due con Busi e Nico affiancati e Gavi davanti a fare il trequartista. Con un uno (Busi) più Nico e Gavi. Dietro Mingueza a destra, Piqué e Eric centrali e Dest a sinistra. Davanti Depay, ora a sinistra, ora al centro; LDJ, un po’ qui e un po’ la a casaccio, e Coutinho, quando a sinistra e quando al centro. In panchina il secondo di Koeman per la squalifica dell’ex selezionatore dei Paesi Bassi.

La partita si è messa subito bene per il Barça con il vantaggio su calcio di rigore concesso per atterramento di Memphis. Lo stesso ex Lione ha realizzato dal dischetto portando i suoi sull’uno a zero. La formazione blaugrana ha insistito nell’azione offensiva. La squadra è apparsa leggera, pungente e ficcante. Ciò che non era mai stata in questo inizio di stagione. Calcio made in Barça. La palla restava tra i piedi dei giocatori giusto il tempo di un sospiro. Per il resto pareva avesse le ali di Mercurio addosso. Fraseggio di prima necessario per la ricerca dell’imbucata smarcante. Dopo meno di 10 minuti il 2-0. Assist verticale di Dest per Luuk, ma sempre con palla rasoterra, stop dello stambecco e rete del 2-0. Per l’ex panchinaro del Sevilla sarò l’unica cosa degna di nota dell’incontro. Da lì, una serie di occasioni per i blaugrana. Memphis sugli scudi, autore di un primo tempo (ma non solo) egregio. Insieme a lui Gavi e Dest decisamente sopra il livello di eccellenza. Un po’ in ombra Nico, e decisamente male Coutinho e Luuk.

La ripresa ha visto le due formazioni scendere in campo con le medesime formazioni e con il medesimo refrain. Barça elegantemente e con leggiadria all’attacco, Levante a rincorrere gli agili blaugrana. Lo show di Memphis è proseguito anche nella seconda parte di gara. Scatti, spunti, lotte corpo a corpo, dribbling e fantasia. La fascia sinistra è stata casa sua, terreno di conquista. La difesa del Levante è impazzita dalla sua parte.

Al 59′ è stato il momento dell’ingresso in campo di Riqui, ovazionato dal totale del Camp Nou. Solo Mister Lamento non lo apprezza. Il barcelonismo lo ama. A Koeman piacciono i Luuk de Jong, incapaci di stoppare un pallone in area che lo avrebbe messo a tu per tu con il portiere avversario. Piacciono i Wijnaldum. Più alti e grossi sono, e meglio è. Peccato che la qualità non si misuri in centimetri, chili o in numero di scarpe, ma in intelligenza e capacità calcistiche. Riqui è entrato e ha mostrato subito cosa è il football. Tocchi di prima, mobilità, rapidità, lettura dell’azione. Il calcio è questo. E Riqui ne è l’essenza. Il resto è buono solo per il calcio-balilla.

All’81° minuto l’altro ingresso in campo che ha esaltato il Camp Nou: Ansu Fati. 10 minuti, come accennato ieri da Koeman, ma pieni di talento. Pochi per tanti, ma sufficienti per un giocatore come lui. In questo poco tempo a disposizione ha conquistato un calcio di rigore non concesso dall’arbitro, e realizzato la rete del 3-0 con uno splendido tiro da fuori area.

Un grande Barça oggi contro il Levante. Nonostante Koeman e la sua influenza negativa su questa squadra.

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