Un Messi stellare dipinge di blaugrana il cielo di Cornella 0-4

Zero a quattro. Doppietta di Messi e reti di Dembélé e Suarez. Questo il risultato di una serata in cui il protagonista assoluto è stato lui, Leo Messi. Il quinto classificato al Pallone d’Oro ha smentito ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, France Football, la Uefa e il trofeo stesso. Come abbiamo scritto ultimamente, un trofeo che dimostra ormai l’assenza di qualsiasi valenza sportiva. Un trofeo assegnato da giornalisti inesistenti che lavorano per testate giornalistiche ormai chiuse da anni non può che descrivere se stesso. Un trofeo inutile, fuori dal tempo e dal contesto sportivo ormai superato. Non saranno quattro giornalisti, scelti chissà come dall’organizzazione, a scrivere la storia del calcio assegnando un premio che, oggi ancora di più, dimostra di avere l’importanza che si può attribuire ad una coppetta di gelato sciolta per averla tenuta troppo tempo fuori dal freezer. Questa notte Leo Messi ha dimostrato al mondo, a France Football, alla Uefa, ai quattro giornalisti di cui sopra, veri e inventati, chi è il vero Pallone d’Oro. Modric?, non scherziamo grazie! Si pensava che il fondo fosse stato toccato con Sammer Pallone d’Oro, o con Ronaldo nell’anno della Champions al Bayern e del mondiale alla Germania. Invece, non c’è mai limite al peggio. 

Messi ha preso per mano la squadra contro l’Espanyol. Ha realizzato una doppietta su punizione, ha deliziato con le sue giocate, le fughe, le serpentine tra nugoli di pericos increduli. I due goals? Due perle da destinare alle copertine di ogni trasmissione sportiva del mondo. Con questa doppietta l’argentino sale a quota 11 nella classifica del Pichici e riconquista la vetta dei cannonieri. 

Leo oggi è stato il trascinatore, il diamante di una formazione che ha giocato un football fantastico. Veloce, semplice eppure complicato (per tutti gli altri) al tempo stesso, con campi di gioco di 30, 40 metri. Nel primo tempo l’Espanyol è stato travolto come uno tsunami dalla marea blaugrana che giungeva da tutte le parti. La squadra di casa non è riuscita a coprire le falle che si aprivano a profusione. Se lo schieramento espanyolista chiudeva a destra, si aprivano varchi dalla parte opposta in cui i blaugrana, oggi con la tercera color salmone, ci si infilavano con licenza di portare lo sconquasso nella retroguardia avversaria. 

Così il primo tempo è terminato sul risultato di 0-3 grazie alle marcature di Messi al 17′, Dembélé (assist di Messi) al 26′ e Suarez (assist di Dembélé) al 45′ con una rete che ha dell’incredibile, posto che l’uruguayo ha calciato dalla linea del fondo. 

Con la gara già chiusa all’intervallo, nel secondo tempo i giocatori di casa hanno iniziato con un piglio più combattivo, complice il fatto che il Barcelona ha deciso di risparmiare energie in vista della gara contro il Tottenham di Champions in programma l’11 dicembre. 

L’Espanyol ha preso campo e ha provato a pressare. Il Barça si è leggermente ripiegato su se stesso, mettendo in mostra una buona qualità difensiva non solo nei difensori. Ottima, da questo punto di vista, la prova di tutti i giocatori di Valverde, pronti a sacrificarsi in diagonali e recuperi difensivi. Da menzionare l’ottima performance di Semedo, sempre più inserito nei meccanismi difensivi della squadra, e di Vidal, giocatore fondamentale in questo schieramento. Il cileno anche oggi ha dato qualità e quantità. Pericoloso in area avversaria, è stato provvidenziale in moltissime chiusure difensive. In questa stagione Valverde può veramente contare su una rosa di livello, dove realmente chi siede in panchina è del medesimo livello di chi inizia la gara. Questa sera, con la formazione titolare formata da Ter Stegen, Semedo, Piqué, Lenglet, Jordi; Vidal, Busquets, Rakitic; Messi, Suarez, Dembélé, in panchina sedeva Coutinho (che è subentrato a Dembélé). Senza contare i giocatori che sono fuori per infortunio (Sergi Roberto e Arthur tra gli altri) e i canterani come Alena e Riqui Puig che spingono da dietro.

Dopo aver fatto sfogare l’Espanyol, il Barça ha ripreso a giocare da par suo, spezzando l’orgoglio perico con la rete dello zero a quattro. Ancora Messi, al 65′, nuovamente su punizione, ha messo il sigillo ad una prestazione, personale e di squadra, eccezionale. Se Valverde sarà bravo a gestire i giocatori, ruotandoli in modo da tenerli tutti caldi e in forma e non stancarli con troppi minuti sulle gambe, questa squadra è destinata a conquistare grandi traguardi in tutte le competizioni e a riscrivere, per l’ennesima volta, la storia del calcio.  

   

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