Rabiot sì, Rabiot no

Sembra quasi un dubbio amletico quello che ha in mano la secretaria tecnica del Barça. Fichar o no il centrocampista francese del Paris Saint Germain. Il giocatore pare ormai alla resa dei conti con la sua attuale squadra. Non ne vuole sentire di restare nella Ville Lumiere dei petrodollari qatarioti e si è impuntato fermamente nel non rinnovare il contratto faraonico che gli aveva proposto il patron della formazione parigina. Chiaramente spinto dall’allettante chance di giocare a Barcelona insieme ai più grandi. 

Il Barça maneggia differenti opzioni per il ruolo di centrocampista. Come sappiamo tutti molto bene non c’è solo Rabiot, ma suona forte anche il nome di De Jong, il numero 21 dell’Ajax che sarebbe un perfetto vice Busquets. Non solo, oltre i due appena citati, in cui in una ipotetica lista di preferenza l’olandese è certamente al primo posto con distacco, ci sono i ragazzi della Casa. La cantera, forse a torto snobbata negli anni passati, sta producendo una generazione di giocatori che potranno diventare dei veri fenomeni. In rampa di lancio, oggi come oggi, ci sono Alena e Riqui Puig. Il primo, con il numero 21, è appena stato inserito nella lista della prima squadra, il secondo è ancora del Barça B, ma ha al suo attivo qualche perla con la squadra maggiore. Non ultima la sua esibizione, al fianco di Alena ed altri canterani, contro la Cultural Leonesa. Una prestazione, ed un assist, da grande giocatore.

Puntare su Rabiot, buon giocatore ma con diversi passaggi a vuoto, incostante e non dotato di grande agonismo, potrebbe essere un danno notevole per la crescita, l’inserimento e l’esplosione di Alena e Puig. La secretaria tecnica e la Junta devono ben pensare a questo aspetto prima di prendere un giocatore che, come detto, non è certo un elemento desequilibrante. Tarpare le ali a futuri grandi giocatori per un elemento tutto sommato normale potrebbe essere controproducente per il futuro della squadra     

Lascia un commento