TRE SILURI BLAUGRANA AFFONDANO IL SUBMARINO AMARILLO

Giuseppe Ortu Serra

Il Barça batte il Villareal a casa con una prima parte di gara al fulmicotone e con tre reti giunte nell’arco di 8 minuti. Di Lewy, doppietta, e Ansu i siluri che hanno affondato il submarino amarillo.

Per affrontare il Villareal, partita verità del Barça dopo la sconfitta nel Clásico, Xavi, come fatto presagire nella conferenza stampa del mercoledì, ha cambiato sostanzialmente l’undici che è sceso in campo al Camp Nou per la 10 giornata di Liga. I centrali difensivi Koundé e Marcos Alonso e i laterali Roberto e Jordi. Centrocampo con De Jong al posto di Busi; attacco con gli extremos Ferran e Ansu. Gli attaccanti erano stati anticipati dal nostro articolo di ieri sulla conferenza stampa del tecnico blaugrana.

I cambi non sono finiti qui. La modifica più importante è stata sopratutto mentale e di atteggiamento. Il Barça è entrato in cambio con una condotta totalmente differente rispetto alle ultime partite. Gioco veloce, come richiesto dal tecnico, tocchi di prima per far correre il pallone e non permettere alla difesa avversaria di accomodarsi dietro nell’attesa dell’arrivo dei blaugrana. Uno degli artefici di questa nuova modalità è stato De Jong. L’olandese, impiegato da pivote, ha permesso, con il suo gioco di prima e i cambi di fronte con il pallone, che la palla pervenisse agli extremos prima che gli stessi venissero affrontati in uno contro uno o raddoppiati. I laterali del submarino amarillo hanno dovuto sempre rincorrere Ferran da una parte e Ansu dall’altra, senza mai riuscire a coprire o chiudere sui blaugrana. L’azione rapida e verticale, che ha perso lo sterile e stucchevole giropalla lento, è stato supportato sia dagli interni, Pedri e Gavi, che dai laterali, che hanno potuto sostenere l’azione offensiva. I centrali difensivi hanno ben controllato l’eccellente lavoro di pressione e veloce recupero della palla operato dai reparti offensivo e mediano. Conseguentemente la difesa non ha praticamente mai rischiato. Non solo, Koundé si è reso utile anche nella fase di attacco con alcuni palloni ficcanti offerti agli attaccanti. Altra novità sono stati i tiri in porta da fuori e /o dal limite. Insomma, tutto ciò che non si era visto nelle ultime gare, dal dopo Bayern è stato condensato in questa sfida.

Le reti che hanno deciso la partita sono giunte tutte nel giro di otto minuti in cui Lewandowski ha fatto il Wunder-Robert e Ansu il suo. Il polacco si è esibito con una doppietta in quattro minuti. Al 30′ con una rete spettacolare. Ricevuta palla da Jordi dalla sinistra, dando spalle alla porta, il 9 ha stoppato di tacco a seguire per portarsi la palla fronte alla porta. Nel gesto ha mandato a vuoto due avversari e, giratosi di 180°, ha fulminato il tentativo di uscita bassa di Rulli. Una rete stupenda! “Oh, what a magnificent goal!” avrebbe urlato un commentatore britannico. Se Paganini “non ripeteva”, Lewy, invece, ama farlo. E così, dopo appena 4 minuti, è giunto il bis richiesto dal pubblico a gran voce. E da rockstar qual è, Robert si è esibito in un tiro dal limite di destro, in diagonale, che è andato a gonfiare la rete interna sul palo opposto. Altra ovazione, altro spettacolo, altro goal. Giusto il tempo di vedere uno dei rari tiri del Villareal, Yeremi Pino di testa, ed ecco che, dopo altri quattro minuti dal 2-0 è giunta la terza rete che ha chiuso la sfida. Questa volta è stato Ansu a realizzare, di tacco, ribadendo in rete un suo stesso tiro (su cross di Ferran) terminato sul palo, e che la dea bendata gli aveva riposizionato sui piedi.

Dal punto di vista delle individualità, tutti i giocatori sono stati ampiamente promossi, ma la menzione d’onore va a De Jong, Ansu e Lewandoski. De centrocampista abbiamo ampiamente detto. Possiamo solo aggiungere che da oggi possiamo dire: habemus pivote. Con le difficoltà di Busi e la freschezza atletica, mentale, tecnica del 21, oltre ad una capacità di partire palla al piede e tagliare in due gli schieramenti avversari e ad una visione di gioco lucida e cristallina, credo proprio che non ci sia assolutamente partita per assegnare la maglia da titolare del ruolo per le prossime gare. Ansu, finalmente titolare, da mostrato una voglia di giocare, una esuberanza atletica incredibile. Le prime 5 occasioni da rete della gara portano tutte la sua firma (2′, 9′, 19′, 21′, 22′). Una forza della natura. Oltre a loro due, menzione per Lewandowski, autore di una prestazione che va oltre le due reti. Ha lottato, costruito, duettato, mostrando di essere rientrato all’interno del gioco di squadra, o come avrebbe detto Jack Byrnes ne: Ti presento i miei, di “essere tornato all’interno del cerchio della fiducia”.

La ripresa è stato un esercizio di stile. Il Barça ha calato i ritmi di gioco, ma senza per ciò stesso addormentarsi come in altre circostanze. Il Barça ha gestito bene, senza arretrare e lasciare l’iniziativa al Villareal. Xavi ha operato diversi cambi e risparmiato alcuni dei giocatori top della gara. De Jong ha lasciato il campo a Busi a metà ripresa. Questo dovrà essere, lo speriamo vivamente, il canovaccio da qui al resto della stagione. Lewy ha ceduto il posto a Dembélé, e Ansu a Raphinha. Il tridente d’attacco è cambiato, così, con Dembélé, Ferran, Raphinha. Un’altra modifica tra gli undici in campo ha creato un po’ di scompiglio tra gli oltre 77 mila spettatori del Camp Nou. La sostituzione di Koundé con Piqué. l’ingresso sul terreno di gioco del centrale ha scatenato i fischi di gran parte del pubblico, che ancora non ha perdonato al numero 3 i due errori suicidi contro l’Inter che sono costati la virtuale eliminazione dalla Champions. Ad ogni in tocco di palla del capitano si sono scatenati i contestatori, presto rintuzzati dagli applausi delle colombe. Ne è nato così un siparietto all’interno della gara che ha permesso di rendere più viva l’ultima parte di una sfida che è andata via via scemando e che ha tenuto viva l’attenzione del pubblico.

One thought on “TRE SILURI BLAUGRANA AFFONDANO IL SUBMARINO AMARILLO

  1. La prestazione odierna del Barsa mi lascia contento per quattro ragione. 1) La bella Vittoria 2) Che nonostante le battoste ricevute in Champions e al Derby ,la disperazione non si è impadronita della squadra 3) Il fatto che Ansu abbia segnato perché questo serve per alzare il suo morale è piano piano portarlo a raggiungere il pieno ritmo 4) Che al scegliere Xavi la formazione titolari non abbia insistito con certi calciatori ma abbia fatto una formazione iniziale diversa.
    Indubbiamente la partita possiamo dividerla in tre parti: La prima mezza ora di gioco nella quale il Barsa ha faticato tanto davanti a un Villarreal arroccato dietro con quattro difensori e due passaggi più avanti altri quattro e senza la minima intenzione di attaccare. Poi dal minuto 31 con quella bellissima giocata che conferma la grande intesa tra Pedri e Jordi Alba che metti due piedi di Lewy che anche si era di spalle alla porta con una mossa da grande campione segna l’1 a 0 , il Villarreal va allo sbando e quel ultimo quarto d’ora del primo tempo il Barsa ritrova l’intensità e la profondità che non aveva trovato nella mezza ora precedente e anche nelle ultime partite e così il Barsa segna tre voltebin meno di 10 minuti. E dopo il secondo tempo dove il Barsa gioca a messa macchina, tranquilla e comodamente e Xavi puo permettersi di fare diverse sostituzioni. Tra quelle fa entrare a Raphinha che in certo momento si trova da solo con tutta la porta a sua disposizione e, come al solito, manda la palla fuori certificando così che è inconcludente. E nonostante il Villarreal abbia attaccato pochissimo questo è stato sufficiente per farci vedere uno dei grandi difetti difensivi del Barsa , vuol dire, che nei centri dall’alto, di testa, sempre sempre hanno la meglio i rivali e mai i difensori del Barsa. Questa volta, fortunatamente, i colpi di testa del Villarreal sono andati sopra la traversa. Questa vittoria senza ombra di dubbio le ne da un grande sospiro di sollievo al Barsa per affrontare a testa alta le prossime partite della Liga e la Champions !!

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