DUE PUNTI BUTTATI A GRANADA CON ALCUNE BOCCIATURE DEFINITIVE

Giuseppe Ortu Serra

Il Barça di Xavi butta via i tre punti contro il Granada al Nuevo Los Cármenes, con una seconda parte di ripresa deludente e sconcertante. Ottima gara nel primo tempo e nella parte iniziale del secondo. L’espulsione di Gavi (doppio giallo) e l’attuazione sconcertante di alcuni giocatori nella seconda metà della ripresa hanno vanificato tutto quanto di buono era stato costruito per tre quarti di gara.

Nella prima parte di partita si è vista una squadra in continuo e progressivo miglioramento. Con ancora 8 assenze, importanti, la squadra è scesa in campo a Los Cármenes con una idea di gioco ben precisa in testa. È evidente che i giocatori sappiano esattamente cosa fare e quando farlo. Il gioco è semplice, smooth, lineare, veloce. Si gioca di prima alla ricerca dello spazio e del compagno libero. Tutti i giocatori sono mobili, attaccano gli spazi avanti a loro e ciò permette al possessore del pallone di avere sempre una o più opportunità di passaggio. Il gioco così diventa non solo piacevole allo sguardo, ma anche redditizio sul terreno di gioco. Il Barça si è mostrato equilibrato sin dall’inizio. Ben messo in campo, non ha mai sofferto in difesa nei primi 45′ tranne che in una occasione. Mancata copertura di Dani Alves, eccessivamente accentrato in area, e occasione al tiro per Machis, che da breve distanza, in diagonale, ha impegnato un ritrovato Ter Stegen. Il portiere è andato giù con rapidità e ha intercettato il forte tiro secco dell’avanti del Granada. La palla è stata poi allontanata definitivamente da Piqué. Unica pecca dei primi quarantacinque minuti di gara, le poche occasioni prodotte sotto porta a fronte di un gioco dominante in ogni zona del prato. Il più pericoloso degli uomini di Xavi è stato Luuk, autore di una rete annullata dopo 10 minuti per fuorigioco millimetrico di Gavi. Ancora l’ex Sevilla è stato protagonista di un colpo di tacco volante, stile scorpione, che è terminato di poco alto sulla traversa.

Nella ripresa il Barça ha continuato a pressare e a creare pericoli, passando con Luuk, servito ottimamente da Dani Alves in area, che di testa ha messo alle spalle dell’estremo difensore dei locali. Era il 57′. Pochi minuti dopo, al 61′ Xavi ha iniziato qualche rotazione, facendo uscire l’autore della rete del vantaggio a favore di Depay e cambiando anche l’altro attaccante extremo, Jutglá per Abde. In coincidenza con questi cambi, ma non necessariamente a causa di essi, la squadra ha iniziato a calare e a uscire di scena. Meno gioco, meno corsa e velocità di palleggio. Depay non si è praticamente visto in campo se non nel momento del suo ingresso sul prato verde; Dembélé, dal canto suo, è andato a spegnersi come una fiamma senza più ossigeno. Il Granada ha tentato di approfittarne e ha creato due occasioni pericolose, annullate da due buone attuazioni difensive. Una, sopratutto, ha visto protagonista un grande intervento difensivo di Dani Alves. A parte queste fiammate dei padroni di casa, la partita era destinata verso una lenta, ma inevitabile, dissolvenza al nero quando una entrata da dietro di Gavi, già ammonito, ha costretto l’arbitro a mostrare il secondo giallo al numero 30 blaugrana e, di conseguenza, il rosso. L’espulsione ha cambiato tutto. Il Barça non è più riuscito a tenere il pallino del gioco. Depay, sempre non pervenuto, non ha dato una mano in avanti nel tentativo di tenere palla e aiutare la squadra a presidiare zone del campo lontane dalla propria area di rigore. Dembélé, anche lui, ha marcato visita ed è come se si sia nascosto nel cono d’ombra del compagno. In queste condizioni, il Barça, ufficialmente con un uomo in meno, ma sostanzialmente con tre giocatori assenzi dal campo, è andato subito in affanno. Gli ultimi 10 minuti sono stati in mano al Granada che ha spinto a tutta creando pericoli a ripetizione. La squadra blaugrana ha resistito in qualche modo, barcollando ma non andando al tappeto fino all’89’, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo, un pallone non allontanato dalla difesa, è stato colpito con forza dall’interno dell’area da Puertas. La palla si è insaccata sotto la traversa nell’angolo lontano rispetto a Ter Stegen che nulla ha potuto sulla forte conclusione del numero 10 del Granada.

Alla fine il Barça spreca una comoda occasione di conquistare i tre punti in trasferta, mettendo assieme la seconda vittoria consecutiva, per una seconda parte di secondo tempo giocata e gestita male. I cambi non hanno funzionato (male Depay, inefficace Abde); Dembélé non ha fornito quegli strappi che a lui si chiedevano in una situazione come questa, come portare il pallone nella metà campo avversaria grazie alla sua velocità e catalizzare quei falli che avrebbero caricato gli avversari di cartellini gialli, oltre a fare scorrere il tempo che separavano la sua squadra alla fine della gara (10 minuti, non mica 80!).

È evidente che questa rosa ha molte lacune, sia tecniche che caratteriali. Un repulisti è d’obbligo per potare i rami secchi che portano via l’acqua ai nuovi germogli e per far posto a nuovi giocatori che possano essere utili alla causa. Questa gara ha accertato definitamente che giocatori come Depay e Dembélé sono, non solo inutili, ma anche dannosi alla causa blaugrana. L’olandese è stato a tratti irritante tanta era evidente la sua pigrizia e la sua poca voglia di giocare. Tenere in squadra un giocatore del genere non è solo frustrante per chi assiste a un evento sportivo, ma anche per coloro che ci giocano assieme e che, al suo opposto, danno l’anima in campo. Mille volte meglio Luuk, che con tutti i suoi limiti tecnici, dimostra, e mette in campo, una voglia, una partecipazione, un sentimento di appartenenza encomiabile rispetto ai così detti titolari.

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