TRE PUNTI D’ORO PER XAVI E I SUOI LEONI A MALLORCA

Giuseppe Ortu Serra

Il Barça conquista una importantissima vittoria a Mallorca per uno a zero e fa un salto doppio in classifica. Il risultato è stato portato a casa grazie alla rete di Luuk, di testa sul finire del primo tempo, e per la super parata di Ter Stegen nei minuti di recupero su una botta di Costa a tu per tu con il portiere tedesco. Tutta la squadra ha giocato bene nel suo insieme, anche se una nota di merito personale spetta, oltre ai due appena citati, a Riqui. Il numero 6 ha fatto una gara esemplare. Presente in ogni zona del campo, il centrocampista ha cantato e portato la croce. Ha gestito la palla e il gioco, accelerando e rallentando a seconda dei casi, distribuendo il gioco, inserendosi in area e andando anche al tiro. Sempre al centro del gioco, il giocatore di Matadepera ha toccato una infinità di palloni, sbagliando appena due passaggi in tutta la sua gara.

Xavi ha fatto di necessità virtù contro il Mallorca nella prima giornata del 2022. Con la rosa decimata dagli infortuni e dal Coronavirus, con solo 9 giocatori della prima squadra disponibili, compresi i due portieri, il tecnico di Terrassa ha messo in campo tutto ciò che infortuni, squalifiche e virus gli avevano lasciato. Il risultato è stato un undici compatto, diligente, equilibrato. Con tre giocatori con ficha del filial, Nico, Jutglá, Ilias, e Luuk, utilizzato per mancanza di alternative, la formazione blaugrana ha disputato un signor primo tempo. La squadra è partita bene da dietro, sempre con palla a terra, impostando con tranquillità alla ricerca dell’uomo libero. Sembrava di vedere le lezioni tattiche che Xavi aveva pubblicato tempo addietro su YouTube. Tutto molto diretto e semplice. Così almeno è sembrato. Bravi i giocatori a farlo apparire tale. Quanto sia complicato, invece, è dimostrato dai primi giorni di Xavi al Barça e dalle prime gare della squadra. La rosa segue con piacere il suo allenatore e ciò si vede sul campo. Tanta serenità, pressione alta, gioco di posizione e manovra di prima.

Nei primi 45′ il gioco e le occasioni sono state per il Barça, tra cui un palo (Luuk) e una traversa, sempre del numero 17. Dell’ex Sevilla è anche la rete con la quale si è chiusa la prima frazione di gioco, un colpo di testa sul secondo palo su cross (e assist), di Mingueza, dalla destra.

Nella ripresa il Barça ha continuato a tenere palla e a condurre gioco e partita. I blaugrana hanno accusato leggermente la stanchezza e il Mallorca ha sofferto meno rispetto alla prima parte. Le assenze, ben 14 giocatori, e i problemi fisici, ai quali Xavi sta pian piano rimediando, ha fatto sì che il secondo tempo sia stato meno spumeggiante. Nonostante l’abbassamento dei ritmi da parte del Barça, il Mallorca è diventato pericoloso solo nella parte finale della gara, quando Xavi ha dovuto rinunciare anche a Nico e Mingueza, entrambi usciti per crampi. Sopraffatti dalla stanchezza, il Mallorca ha cercato il tutto per tutto negli ultimi 10 minuti di partita. Tanti attacchi in massa dei rossi di casa, molta confusione, ma pericoli concreti pochi, in realtà. I padroni di casa hanno avuto una sola occasione da rete in pieno recupero. Una di quelle chance da goal da far tremare i polsi anche al più navigato dei portieri. Al 92′ Costa, non marcato da alcuno, sugli sviluppi di un cross dalla destra ha calciato, in corsa, al volo di sinistro. Sulla potentissima conclusione Ter Stegen non si è disunito, non ha tremato, non ha chiuso gli occhi su quella bomba di cannone sparatagli da pochi metri. Ha semplicemente allargato il braccio destro, tendendolo e bloccandolo come fosse di titanio, per intercettare quel missile aria-aria diretto in porta. La palla ha incocciato il braccio di Marc André ed è schizzato via lontano con altrettanta forza. Una autentica super parata, un paradón degno di essere immortalato e riproposto nelle buie e fredde giornate di pioggia per ritrovare un po’ di calore e serenità.

Il Barcelona ha sofferto alla fine di una gara iniziata con una formazione incerottata e finita anche peggio, con due ulteriori uomini che hanno dovuto abbandonare il terreno di gioco. Il risultato di ieri sera è un successo di tutti. Della squadra nel suo complesso, dei singoli e dell’allenatore. Da quando è arrivato, Xavi ha preso una squadra allo sbando, senza un minimo comune denominatore, un insieme di giocatori apparentemente senza alcun elemento che li legasse tra loro, e ha costruito una squadra, un gruppo, una orchestra in cui ognuno ha un compito e lo svolge al meglio. Vedere giocare questo Barça è un piacere. La mano di Xavi è evidente sin dai primi minuti di gioco della sua squadra. I movimenti sono chiari e cristallini, ed è evidente una logica nel gioco dell’undici in campo per un occhio esperto. Il calcio di Xavi è spurio di barocchismi ed elementi ridondanti. Ciò che è superfluo è stato eliminato. I passaggi, fatti con velocità, precisione e verticalità, sono realizzati per far male all’avversario, non tanto per farli. Nel corso della gara Xavi stesso continuava a ripetere ai suoi, da bordo campo, di “Jugar fácil“.

I progressi della squadra si sono visti anche quando le forze fisiche sono venute a mancare e il Mallorca ha cercato di prendere il sopravvento negli ultimi 10 minuti. Nonostante le difficoltà, la squadra non si è disunita, ma è rimasta compatta, non perdendo le distanze e concedendo una unica occasione all’avversario che attaccava con la bava alla bocca, cercando di buttarla in rissa per accendere ulteriormente gli animi. Il Barça non è caduto nella trappola; ha mantenuto i nervi calmi e non si è fatto travolgere dalla paura. Ha lottato sfoderando l’orgoglio, il coraggio e lo spirito pugnace dei grandi guerrieri.

Questi conquistati dal Barça a Mallorca sono tre punti fondamentali nella rincorsa alle posizioni che contano della classifica. La squadra ha guadagnato punti sulle formazioni che la precedevano, come Real Sociedad e Rayo, adesso messe alle spalle, e accorciato sul Betis. Il Barcelona è ora quinto a due punti dal terzo posto ed è in serie utile da quattro gare. Ciò che conforta maggiormente sono i progressi che la squadra mostra gara dopo gara. Con queste premesse, tenendo conto anche il mare tempestoso nel quale Xavi si sta trovando a governare e dirigere la nave, il futuro, costellato dai rientri degli infortunati, dei positivi al covid e dei nuovi acquisti, è sempre più roseo e caratterizzato dal sole che già splende all’orizzonte.

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