Vittoria alla prima dopo Messi

Giuseppe Ortu Serra

La prima d.M., dopo Messi, è andata in archivio con una vittoria incoraggiante. 4-2 contro la Real Sociedad, con Piqué, doppietta di Braithwaite, Sergi Roberto. Da parte della formazione donostiarra hanno segnato Lobete per il momentaneo 3-1 e Oyarzabal (3-2).

La gara ha visto un nuovo Barça. Senza Messi non è la stessa squadra. Gioca bene, è veloce, gioca di prima, ma basilarmente tocca meno la palla. Il pallone va immediatamente in verticale. Il Barça è una buona squadra normale. Non ci sono più le magie, le illuminazioni improvvise, le accelerazioni e le giocate individuali di Leo. A questa squadra, con l’uscita di scena del rosarino, manca poesia, le giocate che strappavano gli “Oh” del pubblico. Questa è una formazione che può anche divertire, ma a cui mancherà l’anima che la ha contraddistinta dal 2004 ad oggi, le opere d’arte del calcio che da sole valevano il prezzo del biglietto. Quelle le serberemo per sempre nei nostri cuori, nelle nostre menti, nel nostro io interiore. Il pubblico, al 10° minuto di entrambi i tempi, contro la Real Sociedad ha coreato il nome dell’argentino come faceva in occasione delle sue giocate più spettacolari o delle sue reti. Peccato che parte dei presenti, sopratutto nel secondo tempo (ma anche se con sonorità minori anche nel primo), abbia contrastato questa ovazione-saluto al 10 con degli sgradevoli fischi che mettono in evidenza la pochezza interiore di parte del pubblico blaugrana. Ciò dimostra che parte degli aficionados non ha ancora capito una cosa: Leo è solo una vittima in tutto questo dramma sociale e personale. Ma quando indossi i paraocchi come i modesti ronzini da tiro non ti puoi aspettare prestazioni da purosangue.

Il Barça è sceso in campo con Neto in porta, Dest, Eric, Piqué, Jordi; De Jong, Busquets, Pedri; Griezmann, Braithwaite, Memphis. Il primo tempo ha messo in evidenza un grande acquisto, un grande giocatore, Memphis Depay. Il migliore acquisto del lotto. Il numero 9 ha giocato da centravanti e da rifinitore. Sulla fascia sinistra, al centro, a destra, il nederlandese ha giocato oltre le migliori attese. Ha dato dei palloni che sarebbero potuti scaturire dal 10 blaugrana. Sempre presente in avanti, ha tirato, ha lottato, ha subito molti falli. Una spina nel fianco per gli avversari che non sapevano mai come e in quale zona del campo prenderlo. Altro punto esclamativo è riservato a Braithwaite. Il danese, vituperato attaccante dello scorso anno, ha esordito con una doppietta fondamentale per le sorti della partita. Il ragazzo si sta giocando un posto in squadra e sta mettendo in campo tutto quello che ha. In una formazione priva del suo genio della lampada, anche la sua caparbietà può essere molto utile.

Il Barça è passato con Piqué su assist di Memphis. Il raddoppio è giunto dalla testa del danese che con un cabezazo ha sfondato la porta avversaria. Anche la terza rete, in apertura di ripresa, è giunta da Braithwaite con un destro fortissimo da centro area dopo una squisita azione sviluppatasi sulla sinistra grazie a Memphis e Jordi Alba. Con il risultato ancorato sul tre a zero, la ripresa è iniziata con una Real maggiormente volitiva che ha pressato più alto il Barça.

I cambi di Koeman, a partire dal 70′, hanno destabilizzato e dinamitato l’equilibrio della squadra. Due difensori su 4, con Emerson al posto di Dest (negativo l’ingresso in campo dell’ex Betis), e due centrocampisti su tre hanno reso il Barça meno sicuro e rafforzato il progetto tattico della Real. I blaugrana hanno perso il possesso del pallone e gli avversari ne hanno approfittato. Il 3-1 di Lobete è giunto su una chiusura errata di Emerson. La Real Sociedad ha insistito e al 85‘, a seguito di una punizione inesistente fischiata a Nico, è passata per la seconda volta. A 5′ dalla fine il Barça ha rivisto i fantasmi del passato, le partite dominate per gran parte di gara e buttate nei minuti conclusivi. Al 90’ Koeman ha attentato alla sicurezza del risultato mandando in campo Lenglet, di per sé non sinonimo di saldezza difensiva, al posto di Memphis. Il Barça si è messo a 5 dietro per gli ultimi 5 minuti del recupero. Il risultato del passivo non è cambiato per sorte dei tifosi blaugrana, anzi, a seguito di un contropiede, è stato il Barcelona a mettere a segno il goal della vittoria grazie a Sergi Roberto. Adesso arriva la trasferta di Bilbao, un altro banco di prova per il nuovo Barça orfano di Leo Messi.

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