La Dea Bendata come secretario tecnico e presidente

di Giuseppe Ortu Serra

Questa stagione possiamo dire rappresenti l’anno zero del nuovo Barça. Una squadra che ha mutato pelle nell’ultima estate, con l’abbandono della linea della maturità e l’avvio del progetto gioventù. Sappiamo tutti bene quali sono i motivi che hanno spinto la vecchia junta ad avviare questo progetto (problemi economici non affrontati con capacità gestionali, volontà di tagliare i costi con l’abbandono degli ultra trentenni da alti ingaggi e decisione di spendere poco puntando su giovani di belle speranze). La Junta Bartomeu non ha puntato sui giovani per via di una fede cieca nelle nuove incorporazioni (tra acquisti e promozioni di canterani dal filial) o di un progetto ganador mirato, pensato e realizzato. Il successo del nuovo corso è stato più che altro il frutto del caso. Diciamo che fortuna abbia voluto che i giovani scelti in sostituzione dei cari (in tutti i sensi) veterani fossero veramente forti. Ma non diamo il merito alla Junta Bartomeu che ha scelto i migliori giovani per il nuovo progetto. Nossignore! Diciamo che Junta e Secretaria tecnica, nel pescare dall’urna, ha tratto i ragazzi giusti. Grazie Dea Bendata dunque. Non Bartomeu, Abidal & Compagnia. I vari Dest, Mingueza, Araujo, Pedri, Riqui, Ilaix, Ansu, Trincao, sono stati liete sorprese. Come quando alla roulette peschi tutti i numeri giusti. Sì, puoi dire che avevi una strategia, un sistema. Ma tanto nessuno ci crede. E’ sempre stata solo fortuna. Gli acquisti mirati della Junta, quelle studiati, pensati e voluti, sono stati i vari Coutinho, Griezmann, Arthur, André Gomez, Arda e via di seguito. Tutti, tra i fallimentari e i deludenti. Come specchio di una altrettanto fallimentare amministrazione.

Anche la scelta del tecnico è stata… casuale. Non si è scelto Koeman in quanto tale, perché era l’uomo giusto al posto giusto. No. Lo si è scelto in quanto le varie opzioni principali si erano liquefatte come neve al sole a seguito di un piccato e infastidito “No grazie”. Alla fine, ecco spuntare il nome di Koeman. Anche in questo caso dunque, come già visto per i calciatori, si sono fatte roteare le palline nell’urna, come fossimo stati a Nyon in occasione di un sorteggio Champions. Ed ecco che, come per magia, è stato tratto il nome dell’olandese. Stando ai risultati odierni si può dire che è andata bene. La squadra dopo un andamento oscillatorio con un promettente inizio, un crollo verticale e la lenta ma progressiva risalita, adesso sta rispondendo pienamente, con una messe di bel gioco e risultati in serie. Ma anche in questo caso si è trattato di un colpo di fortuna nell’aver trovato i nomi giusti. Non di una scelta consapevole. E che nessuno osi arrogarsi meriti per questa bella, brillante e entusiasmante squadra, o che certa stampa pensi di sfruttare questa rinascita per i suoi gretti scopi e per sponsorizzare questo o quel personaggio.

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