Hazard: 40 milioni di euro a goal per il Madrid. Bilancio di un fallimento economico e sportivo

di Giuseppe Ortu Serra

Il madridismo tutto si sta occupando da settimane di Messi. In tutto questo marasma di notizie riguardanti il sei volte pallone d’oro, che piaccia o meno ancora attualmente in carica, Messi è la più chiara rappresentazione delle debolezze e mancanze del club blanco. Messi è diventato, da nemico pubblico uno di Chamartin, a specchio per occultare le magagne e i problemi che affliggono il madridismo.

Protezione attraverso confusione. Questo sta facendo Florentino. Come un bravo illusionista, il boss del Madrid distrae l’opinione pubblica attraverso trucchetti da mago da avanspettacolo, da Off-Off Broadway. Un po’ in stile Splendini, ma molto meno raffinato, e sopratutto, molto meno simpatico. Mostra un portacenere luccicante qui, mentre con l’altra mano infila sotto il cappello il più classico coniglio. Mentre tutta l’attenzione è rivolta al fronte orientale, verrebbe da dire, vale a dire a Barcelona, con il mirino tenuto sull’argentino, sul suo contratto, i corsi di lingua che intende seguire e forse anche se la lavatrice ultimamente acquistata è di un certo Paese piuttosto che di un altro, più a occidente cose ben più oscure stanno avvenendo.

Messi come elemento per nascondere i fallimenti degli ultimi 10 anni del Madrid. Benzema è stato l’ultimo acquisto non fallimentare dei blancos. E’ datato 2009-10. La stessa stagione giungeva nella Gran Via anche Ronaldo, non quello vero, che resterà per sempre Il Fenomeno, ma l’altro, quello fake, l’uomo costruito in palestra che tutto il mondo ha dovuto chiamare con il suo nome di battesimo perché ad usare il solo cognome tutti avrebbero immediatamente pensato all’ex blaugrana.

Dal 2009-10, vale a dire da ben 12 anni, il Real Madrid non ha più acquistato un nome altisonante che potesse abbassare la temperatura di frittura degli umori delle merengues, già troppe volte finite nella pattumiera per essere state bruciate a causa di una eccessiva cottura. Una serie di fallimenti di mercato dietro l’altro. Nomi lanciati come astri nascenti del firmamento calcistico e poi rivelatisi tossici e inquinanti meteoriti caduti bruscamente e sgraziatamente sulla terra. Vinicius, Rodrygo, Ødegaard, Ceballos, Militao, Isco, frattanto caduto in disgrazia proprio come un grosso, grasso… matrimonio greco?, no, detrito spaziale. E via discorrendo fino al fichaje estrella di Hazard.

Presentato come il colpo del secolo, la risposta Blanca al Neymar blaugrana di qualche stagione prima, el gordito è stato visto più nell’infermeria di Valdebebas che in campo al Bernabeu. Acquistato per 160 milioni di euro due stagioni fa, anche se ufficialmente era stata dichiarata una cifra assai minore (115 milioni), il belga ha finora realizzato appena tre misere reti. Una nell’intera stagione scorsa, rete contro il Granada nel 4-2 finale (Hazard segnò la seconda rete) e due nella stagione in corso. Reti pagate piuttosto salate da Florentino, posto che il Padre Padrone del madridismo ha sborsato finora la cifra astronomica di 40 milioni di euro a rete. Nel frattempo, el gordito è rimasto più nell’ambulatorio del medico e del fisioterapista che in campo. Nella prima stagione Hazard ha saltato ben 24 partite su 51 totali per infortunio. Due volte non è stato convocato e in tre circostanze è rimasto in panchina. Nell’anno in corso il ragazzo ha già saltato 14 partite per infortunio (gli è venuto perfino il coronavirus) e in un incontro ha languito in panchina. E’ sceso in campo in solo 13 incontri, totalizzando un monte minuti di 631, pari a 48 minuti a gara. Praticamente appena un tempo a partita. Se non è un fiasco questo… certamente non è un flûte di champagne con cui brindare al colpo di mercato realizzato.

Le cifre reali del contratto di trasferimento di Hazard sono state portate alla luce da una serie di scoperte giornalistiche dei quotidiani belgi Het Laatste Nieuws e La Dernière Heure, che indagando sui diritti di formazione sanciti dalla Fifa spettanti al club belga AFC Tubize (prima squadra di Eden che lo ha formato nelle sue giovanili e poi trasferito gratis in Francia, al Lille), introiti dovuti al passaggio del giocatore dal Chelsea al Real Madrid, hanno scoperto che le reali cifre ammontavano a ben più dei 115 milioni ufficiali, e ascendevano fino ai 160 milioni di euro.

Come è ben noto, tutti i club che hanno formato i calciatori tra i 12 e i 23 anni, hanno diritto a una percentuale annuale, fino a concorrenza del 5%, del prezzo finale delle future compravendite. Questa percentuale varia dallo 0,25% se il giocatore è stato formato tra i 12 e i 15 anni, allo 0,50% se l’età varia tra i 16 e i 23 anni.

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