00Messi, Licenza di Stupire

di Giuseppe Ortu

Leo Messi continua, imperterrito nonostante il trascorrere degli anni, a stupire e meravigliare settimana dopo settimana, partita dopo partita, minuto dopo minuto. Non è più sufficiente inserire Messi in una fredda statistica; lui straborda. Non gli interessa essere considerato il migliorie di tutti i tempi; lui continua a battere record, ad abbattere muri altrimenti invalicabili, a stupire agli occhi del mondo. Il Genio di Rosario, genio visionario come Leo…nardo Da Vinci, altro precursore di ogni tempo in tutte le arti e scienze, sembra avere ricevuto la sigla doppio zero di bondiana memoria, che attribuisce al mitico personaggio nato dalla penna di Ian Fleming nel 1953, la Licenza di Uccidere. Leo Messi, invece, ha ottenuto la più mite e pacifica Licenza di Stupire. L’ha ottenuta non dalla penna di un romanziere come nel caso di James Bond, ma dal cielo, dalla natura, dalla Madre Terra. Il gene di un Dio nel corpo di un mortale, automaticamente trasformato in un Semidio.

Come Bond, Messi ha in comune, dunque, la licenza di rompere gli schemi e compiere atti che ai comuni non è consentito. 007 può uccidere impunemente sotto la scriminante  dell’agire per il Servizio Segreto di Sua Maestà; il più mite, ma non meno letale Messi, può spaccare le partite in due, trasformarle, vincerle da solo, segnare reti fantasmagoriche che a tutti gli altri sarebbero impossibili anche solo da immaginare di poter realizzare. Tutto questo grazie alla sua speciale Licenza di Stupire e segnare reti memorabili a valanga.

Non meno letale si diceva. Il 10 blaugrana, altrimenti detto anche D10S con la benedizione (è proprio il caso di dirlo) dello stesso Papa Francesco, uccide da solo le partite da lui giocate. Come un vero Semidio, magnanimo e generoso, a volte decide di far sì che siano i suoi compagni a prendersi la scena e a decidere le partite. Ma su di lui, come su ogni vero leader, puoi sempre contarci; ed ecco che, quando l’occasione si fa propizia e le circostanze lo richiedono, lui decide di prendersi la squadra sulle spalle, e come un moderno Achille, decide di rompere gli indugi e andare a sfidare gli undici avversari schierati sul fronte opposto e a vincere da solo la battaglia. Da qui il termine Messidependencia. E non può essere diversamente. Come la terra dipende dal sole, il Barça dipende dalla sua, di stella. Senza l’una e l’altra si vivrebbe in un mondo frequentato dalle tenebre.

L’ultima delle sue imprese è la tripletta messa assieme contro il Celta. Una rete su rigore, che in molti hanno definito maradoniana, ma che sarebbe il caso, ora, di iniziare a definire messiana, e una doppietta su punizione, il vero cavallo di battaglia della casa, la specialità del diez rosarino. Due punizioni fotocopia da una distanza, rispettivamente, di 25 e 23 metri. Identiche nell’esecuzione e nella parabola del pallone. Messa a segno la prima, in occasione della seconda, nonostante il portiere si aspettasse esattamente il medesimo gesto e fosse pronto a partite in tempo per neutralizzare il tiro, la palla è finita esattamente nello stesso punto della precedente battuta. Per il portero del Celta non è stata di alcuna utilità sapere in anticipo le intenzioni di Messi. La sfera è comunque terminata alle spalle dell’arquero, inutilmente proteso in tuffo nella convinzione, del tutto errata, che questa volta il 10 blaugrana non gliela avrebbe fatta. 

Con questa sublime doppietta su calcio di punizione, Leo -D10S- Messi è giunto alla incredibile quota di 52 punizioni vincenti. 46 con il Barça e 6 con l’Argentina. I numeri sono ancora più incredibili se si pensa che nelle ultime tre Ligas Leo ha segnato 15 reti su punizione, tutto il Real Madrid appena 3! I dati sono impressionanti allargando l’orizzonte temporale. Se analizziamo gli ultimi 5 anni, l’argentino blaugrana ha realizzato 29 goal su tiro libre contro i 27 di tutta la squadra della Juventus, seconda in questa speciale graduatoria. Negli ultimi 25 anni Messi ne ha realizzato la bellezza di 33 contro i 19 di Cristiano Ronaldo. L’attitudine di Messi in questa specialità, e il suo grafico personale, segna un rally impressionante a partire dalla stagione 2014-15.    

Che ormai Leo sia il migliore giocatore della storia non ci sono più dubbi. Segna molto più di qualunque attaccante (sta per raggiungere Pelé quanto a reti realizzate), ha più fantasia ed è più incisivo di qualsiasi trequartista che la storia del calcio abbia mai proposto, e costruisce, mandando in rete i compagni, molto più di qualunque regista si sia mai affacciato sul pianeta terra. Chi si ostina a giudicarlo inferiore a questo o a quello (Maradona per esempio), o è spinto da questioni campanilistiche, e dunque è in mala fede, o è rimasto congelato agli anni ’80.     

 

   

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