Un brutto Barça vince a Praga e vede la qualificazione

di Giuseppe Ortu

Il Barça vince con molta, eccessiva sofferenza contro lo Slavia Praga nella terza partita del girone di Champions League. Una partita giocata male dai blaugrana. Molte le sbavature e amnesie difensive; troppi gli errori sotto porta, nell’ultimo passaggio e nelle conclusioni. 

La squadra ha iniziato bene la gara, la seconda trasferta del girone. Al secondo minuto è subito goal. Messi, da un suo recupero del pallone, riceve da Arthur in area e di prima insacca alle spalle del portiere avversario. Sembra l’inizio di una placida e tranquilla goleada. Nulla di più sbagliato. I blaugrana hanno tenuto in pugno la partita per la prima mezzora, ma non sono stati in grado di chiudere la contesa. 

Lo Slavia ha pian piano preso coraggio, aumentando l’aggressività e i giri del motore. Al contempo il Barça si è addormentato, sgonfiandosi sempre più con il passare dei minuti. I cechi hanno così  preso possesso del pallino del gioco e hanno minacciato più e più volte la porta catalana. Solo un immenso Ter Stegen ha permesso alla squadra di restare in vantaggio e chiudere la prima frazione sull’1-0. 

Il secondo tempo è iniziato come era terminato il primo: lo Slavia a pressare alto, e i blaugrana in estrema difficoltà. In questo modo è giunta la rete del pari. Svarione difensivo, inserimento centrale dei giocatori cechi e conclusione vincente. 

I padroni di casa hanno continuato a pressare e correre; il Barça pareva addormentato come il suo allenatore in panchina. Lo Slavia ha messo in campo tutta l’aggressività di cui disponeva, anche troppa, convertendo la sfida in una gara caratterizzata dalla rudezza degli interventi. La formazione di Valverde non è riuscita a ribattere sul campo della velocità e del tocco di palla di prima. La manovra è risultata lenta, raffazzonata, improvvisata e approssimativa. Tocchi imprecisi hanno compromesso l’uscita del pallone e la costruzione della manovra. In molte occasioni i giocatori blaugrana hanno dovuto inseguire gli avversari, manco fossero stati i Reds di Liverpool. 

La rete della vittoria, giunta grazie ad un tiro di Suarez (troppi gli errori sotto porta dell’uruguayo) dalla linea del fondo deviato con il petto nella propria porta da Olayinka, ha sistemato il risultato, ma non l’andamento della partita. Il Barça ha continuato a sbagliare anche gli appoggi più semplici e ad avere difficoltà a uscire dalla propria trequarti. 

Il triplice fischio finale, giunto dopo cinque minuti di recupero di estrema difficoltà e passione, ha messo la parola fine ad una gara che pone nuovamente seri interrogativi sulla capacità della squadra di portare avanti un progetto vincente.

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