FC Barcelona – Messi, tripletta e assist, stende il Sevilla

Un Messi inmessionante, superlativo, unstoppable; un Messi al meglio del suo livello ha preso per mano la sua squadra e l’ha condotta, quasi da solo, alla conquista di tre punti che a questo punto della stagione può valere tre quarti di Liga. Il campionato ha lanciato la sfida. Il Barça, e Messi, hanno risposto; forti, fortissimi. Un Messi spettacolare in versione imparable ha trascinato i suoi ad una vittoria fondamentale nella corsa alla conquista della Liga. Un secondo tempo da incorniciare e appendere nella parete dei ricordi più belli ha messo nell’angolo un bel Sevilla, lo ha sepolto sotto una valanga di reti grazie a un gioco strepitoso, e ha quasi sentenziato il campionato.
L’appuntamento odierno era una delle tappe finali del Tourmalet che il Barça sta affrontando da inizio mese. Un tour de force iniziato con la partita di Valencia che avrà il suo finale il 2 di marzo con il Clasico di Liga da disputarsi al Bernabeu. In mezzo l’altro Clasico, quello di Copa, in programma sempre a Madrid mercoledì prossimo. Sevilla rappresentava dunque una delle ultime trasferte più complicate per la formazione di Valverde. Dopo il Sanchez Pizjuan si giocherà solo a Chamartin. La sfida con l’Atletico sarà in programma al Camp Nou e si giocherà il 7 di aprile. Uscire vittoriosi da questa trasferta, e mantenere quantomeno il vantaggio sugli inseguitori (+7 sull’Atletico e +9 sul Madrid) era di fondamentale importanza per evitare di rinvigorire le speranze di rimonta degli uomini di Solari in occasione dello scontro diretto della prossima settimana. La parola d’ordine del vestuario blaugrana era vincere contro il Sevilla anche per smorzare l’attesa e il significato del prossimo Clasico di campionato.

Per ottenere ciò Valverde aveva preannunciato che non avrebbe operato rotazioni per non minare la solidità del suo undici titolare. I blaugrana sono scesi in campo con appena una variante: il ritorno di Umtiti al posto di Lenglet. Dembélé si è accomodato in panchina e Coutinho ha giocato da extremo a sinistra.
Il Barcelona è partito sotto-ritmo. Al contrario dei blaugrana, Pablo Machin ha dato la carica ai suoi che hanno giocato un primo tempo ad alta intensità. Pressione alta, corsa, movimento di tutti i suoi effettivi. Il Sevilla ha sfruttato il gioco sulle fasce sopratutto a destra. Questa chiave tattica, unita alla maggiore concentrazione, ha permesso ai padroni di casa di creare molti pericoli alla retroguardia blaugrana. Le reti degli uomini di Machin sono arrivate da due svarioni difensivi di una squadra indolente e proiettata scriteriatamente in avanti. Jesus Navas ha banchettato sulla fascia di competenza di Jordi Alba, perennemente in ritardo nei ripiegamenti. Così è giunto il vantaggio del Sevilla. Una prateria cavalcata a destra da Navas. Jordi attardato in area avversaria; Umtiti, al rientro dopo parecchi mesi di inattività forzata, inerte nel chiudere a sinistra. Solo Piqué ha cercato di porre una pezza allo strappo causato dai compagni, ma la sua scivolata alla disperata non ha impattato il tiro dell’esterno che è finito nell’angolino apposto della porta difesa da Ter Stegen. Duro lo sfogo del centrale verso i suoi, che li ha accusati di “essere tutti in attacco“. “Estais todos arriba, estais todo arriba!” è sbottato il President.
Il Barça, seppur sottotono, ma capitanato da un Messi con i piedi fatati e la mente di chi è quattro mosse avanti degli altri, è riuscito a riprendere la gara grazie ad una magia dell’argentino, protagonista di una mezza rovesciata dal limite dell’area che non ha lasciato scampo al povero Guaita. La lezione non è servita al Barça che ha continuato a giocare in maniera lenta e prevedibile. Ancora una volta è stata la fascia sinistra il tallone di Achille della formazione blaugrana. Con Jordi ancora in giro per il campo, per l’ennesima volta fuori posizione, è stato Mercado a battere per la seconda volta Ter Stegen.
La ripresa si è aperta con due novità immediate. Entrambe nella fascia opposta a quella dei disastri. Fuori Semedo e Vidal, dentro Sergi Roberto e Dembélé. Coutinho è retrocesso in posizione di interno, mentre el de Reus ha sostituito il laterale portoghese. Dembélé ha subito dato brio, chispa, e velocità, trasformando la sua squadra. Il secondo tempo ha così visto in campo un altro Barcelona; quello vero. Forte, intenso, aggressivo, ben concentrato sulla partita. Mobilità, velocità nel giro palla e pressione alta in uscita per il recupero immediato del pallone, sono state le armi con le quali il Barça è riuscito a ribaltare una gara che nei primi 45′ sembrava segnata. In questo modo, e grazie ad un Messi stellare ben sostenuto ora dai suoi compagni, la squadra blaugrana è riuscita a mutare un 2-1 contrario in un 2-4 a favore. Nel secondo tempo la formazione di casa, suo malgrado, è uscita di scena. Il Barça si è impossessato della partita e, azione dopo azione, ha costruito una rimonta da 10 e lode. Al 67′ è giunto il goal del pari. Azione sulla destra portata da Dembélé, assist per Messi, che dal limite dell’area ha fatto partire un destro a giro che si è insaccato sotto la traversa. Dopo l’ingresso di Alena per Coutinho (ancora sotto tono e incapace di prendersi la squadra sulle spalle), è giunta la rete del sorpasso. Azione impostata a destra da Sergi Roberto con palla per Alena. Il tiro dal limite deviato dalla difesa ha messo in moto Messi che ha superato con uno scavetto morbido morbido il portiere in uscita bassa e ha depositato in rete il pallone del 2-3. Il Barça ha continuato ad attaccare. E così Suarez, su azione nata dai piedi di Ter Stegen e assist di Messi, è andato a chiudere la sfida del Sanchez Pizjuan con la rete del 2-4 grazie ad una vaselina sull’uscita di Guaita.           

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