Il Betis golea 3-4 a un Barça che regala un tempo

Il Barça perde in casa contro il Betis per 3-4 in una partita loca che servirà da grande insegnamento a Valverde e ai suoi. Se serve per capire come stanno le cose, ben venga anche questa sconfitta interna (mancava dal 2016). 

Un primo tempo sin presion, intensidad, ni velocidad, apre la strada al Betis che in più di una occasione è andata vicina alla rete, ne ha realizzato due e ha sfiorato in altre occasioni di rimpinguare ulteriormente il bottino. Il Barça? Non pervenuto. All’ora della siesta, ore 16:15, i blaugrana hanno deciso di fare la siesta. Una squadra troppo brutta per essere vera. Fantasmi in campo, figurine da album senza anima e spessore. Questo è stato il Barcelona nei primi 45′. Nella partita del rientro in campo di Messi, nella gara in cui la squadra avrebbe dovuto abbinare la straordinaria concentrazione, pressione e intensità mostrata nelle partite senza Messi all’eccellenza del miglior giocatore della storia, i giocatori hanno deciso che con l’argentino in campo non era il caso di disturbarsi troppo e faticare. Ma Messi, nonostante tutto, non è Mago Merlino che agita la bacchetta magica e trasforma zucche e topini in carrozze e cavalli. Hoops, quella era la Fata Madrina, invero. In ogni caso la straordinaria classe del Diez deve essere accompagnata da una squadra di calcio. Cosa che, nei primi 45′ minuti, non si è assolutamente vista. 

Negli spogliatoi la squadra deve avere preso coscienza di quanto non aveva fatto e che anche la squadra più forte ha necessità di giocare seriamente per battere qualunque avversario. I blaugrana sono scesi in campo per giocare la ripresa con un altro spirito. In campo subito Vidal per Arthur per dare quella fame, grinta, foga e garra che nella prima parte di gara era mancata a tutti i suoi compagni. Insieme al cileno è rientrata sul cespéd un altro Barça; il vero Barça. Improvvisamente ecco velocità e pressione sull’avversario, ma anche il patema d’animo di dover recuperare due reti in 45′ ad una squadra che stava giocando alla grande sul campo della più grande. Il Barcelona ha premuto ma non è riuscito a passare. Al 68′ è giunta la rete di Messi che ha riaperto la partita e dato nuove speranze al Camp Nou. Calcio di rigore per fallo su Jordi realizzato magistralmente con un pallone sotto la traversa. 

Tutto sembrava indirizzato verso una remuntada. Ma era proprio la giornata no. Tutti lo hanno capito quando a sbagliare è stato Ter Stegen. Così è giunta la rete del Betis che ha ristabilito le distanze nel punteggio. Il tedesco non commetteva un errore da tempo immemorabile. Oggi, su un tiro di Lo Celso, si è lasciato sfuggire la presa sul pallone che è finito in rete. 1-3.

Il Barça è tornato alla carica in maniera commovente e ha segnato ancora con il Guerriero Vidal al termine di una elaborata azione nel più puro Dna blaugrana. Ma un fallo a centrocampo di Rakitic ha portato al doppio giallo che Matheu Lahoz ha sventolato sotto il naso del croato. Sotto di una rete e di un uomo, la squadra ha rischiato ancor di più pre arrivare al pareggio. In una azione di contropiede, con Piqué attardato in una azione d’attacco, il Betis ha trovato il buco a centro area e ha allungato ancora. 2-4.

La partita era ormai segnata mancando meno di 10 minuti alla fine. Nonostante tutto il Barcelona ha insistito per cercare di non dare nulla per scontato. Altri attacchi, occasioni, respinte e calci d’angoli. In una di queste concitate azioni Piqué ha anticipato Vidal togliendoli di testa la palla che il cileno si stava apprestando a mettere in fondo al sacco.

Al 92′ è giunta la rete del 3-4. Ancora Messi su assist di Vidal (grande gara la sua) per mettere la parola fine su una gara dai due volti. Una sconfitta questa che può essere molto salutare se letta nel modo corretto. Nel momento il cui la squadra ha pensato di tirare i remi in barca, rilassandosi sul rientro in campo di Messi è stata punita. Questa squadra, come nessuna nel calcio moderno, può permettersi di giocare in maniera scontata e superficiale contando che la partita venga risolta da un solo uomo. Se il Barcelona capirà, e oggi ne ha avuto la prova, che deve giocare con la medesima pressione e intensità del Clasico e delle due partite contro l’Inter con l’aggiunta di Messi, questa squadra potrà diventare imbattibile. Oggi, si spera, lo ha capito. A volte le lezioni si capiscono meglio con una sconfitta. Se serve per far cambiare registro alla squadra, non c’è miglior vittoria di una sconfitta. E se si doveva perdere per capire bene come stanno le cose, non c’è partita migliore di questa. In campionato, con la squadra comunque ancora prima. 

Speriamo che Valverde e i suoi ragazzi sfruttino al meglio questo che può essere veramente il dono che può cambiare completamente la stagione. In meglio, decisamente in meglio. 

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