L’intervista a Messi – Capitolo III – Messi e il rapporto con la vittoria

Messi è stato da sempre l’anti divo per eccellenza. Mai una protesta, una nota fuori posto. Mai un comportamento arrogante o claunesco. Non sono mai uscite foto sue con atteggiamenti volgari o gratuitamente sfarzosi. Non abbiamo mai visto Leo insieme in posa dentro o all’esterno di aerei di proprietà, auto di un lusso tale da essere pacchiane per la stessa medesima ragione per cui ci si mette in posa. Così come mai lo abbiamo visto mentre mostra i muscoli ai flash delle macchine fotografiche, o nella sua camera mentre si auto riprende alzandosi dal letto in mutande e con i muscoli già perfettamente gonfi e lucidati da quelle vecchie lucidatrici da pavimento che venivano pubblicizzate da massaie americane con vestiti dai colori vividi negli anni 50′. No signori, lui non è così. Non è tutto questo. Ronaldo sì, la quintessenza della banale, vuota, effimera e cafona vita da star priva di qualsivoglia solido contenuto.

Questo aspetto messiano si riproduce sul campo e nella vita privata. Solo l’emittente argentina TyC Sports ha avuto il privilegio di entrare nella sua casa. E così come appare all’esterno, lui lo è anche nella realtà. Allo stesso modo si pone nei confronti del successo, dei trionfi e della gloria personale.

Non mi interessa essere il migliore della storia. Non è un mio traguardo” dice la PulgaCiò a cui ambisco è superarmi ogni anno, vincere tutti i titoli che posso e uscire dal terreno di gioco dopo aver dato tutto quello che ho in corpo; dare il massimo per i miei compagni e per me. Non mi cambia niente essere il migliore della storia“. 

In merito ai confronti con altri giocatori e alla rivalità con loro (leggasi Cristiano Ronaldo), Leo è di una classe disarmante. “Io non gareggio con nessuno, non sono in competizione con nessuno perché non gioco per essere il migliore della storia. Competo con me stesso per migliorarmi ogni anno e per cercare di vincere quanti titoli possibile. E ovviamente, vincere con la Selecciòn che sarebbe il massimo per me“. 

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