Editoriale – El FC Barcelona ha vinto la Liga Sr. Rajoy!

Nelle giornate tra ieri e oggi, attraverso il suo account twitter, Mariano Rajoy si è complimentato con Carolina Marin (https://twitter.com/marianorajoy/status/990558483211866112), Feliciano Lopez più Marc Lopez Tarres (https://twitter.com/marianorajoy/status/990599208184025088) e Rafa Nadal ( https://twitter.com/marianorajoy/status/990621964149690368) per le loro imprese sportive. Tutto bene fin qui. Un capo di stato che coccola i suoi cittadini. Peccato però che si sia dimenticato del tutto del FC Barcelona per avere conquistato la Liga nella nottata di ieri.

Chiaramente l’imperdonabile disattenzione è dovuta all’eccessivo carico di lavoro che ha un capo di stato, talmente oberato di lavoro da non avere il tempo di accendere la radio, la tv o sfogliare un quotidiano spagnolo o estero. Talmente oberato di lavoro da non avere nemmeno il tempo di ascoltare di sfuggita commenti comuni che non siano di alta politica internazionale. E’ strano, tuttavia, che, tra un impegno e l’altro di alta politica internazionale, tra un 155 e l’altro, il Senor Rajoy abbia avuto contezza delle imprese degli altri sportivi spagnoli. E’ chiaro come il sole che il premier spagnolo non abbia volutamente evitato di congratularsi con la squadra di Barcelona, perché la qual cosa sarebbe non solamente offensiva, meschina e veramente di bassa lega, ma persino razzista. E non soltanto sarebbe offensiva e razzista verso una intera popolazione spagnola, ma sarebbe contraddittoria rispetto alla sua politica interna. Contraddittoria a tal punto da far pensare che forse la nazione è governata dai gemelli Rajoy. Come nel film Totò e Cleopatra, quando Marco Antonio era impersonato da due gemelli che si comportavano in modi completamente divergenti. Il film era spassoso; la realtà non lo sarebbe per niente.

Perché altrimenti, dopo aver fatto manganellare, picchiare, coartare i cittadini di Barcelona per impedire loro di esprimere democraticamente il loro voto sull’indipendenza della Catalunya, incarcerato i politici indipendentisti; dopo avere sciolto di imperio le istituzioni democraticamente elette come un Filippo V di Borbone qualsiasi, istituendo con il 155 un regime palesemente antidemocratico; dopo aver fatto usare la forza per costringere i cittadini della Catalunya a restare spagnoli a tutti i costi, fino a rincorrerli per mezza Europa, il fatto che lui stesso giudichi Barcelona territorio non spagnolo, e il FC Barcelona una squadra straniera (tanto da non meritare i suoi applausi) sarebbe di una gravità politico-istituzionale colossale e un autogoal politico madornale che metterebbe in evidenza un manifesto politico confuso e privo di ogni senso logico. Salvo non pensare che il Senor Rajoy veda la Catalunya e Barcelona come una colonia da cui prendere senza mai dare.  

Caro Sr. Rajoy, un po’ di coerenza su! Non faccia il bambino che sceglie: questo sì e questo no dallo stesso oggetto. Se vuole la moglie ubriaca e semi-incosciente per divertirsi la notte, non pretenda anche di avere la botte piena. Il mio professore di Procedura Penale amava ripetere agli esami: “Delle due l’una”, quando ad una domanda corrispondevano due soluzioni opposte e antitetiche e l’esaminato, dopo avere dato la risposta sbagliata, si correggeva e dava quella giusta. Come dire… “Troppo facile così caro lei”.

Con lo stesso tono, adesso, io le dico: Caro Senor Rajoy, delle due l’una”. Non si può ordinare caviale e poi rimandarlo indietro perché il piatto è pieno di pallini neri. Se le stanno tanto a cuore la Catalunya e Barcelona sotto la bandiera spagnola per tutto ciò che esse danno alla Spagna, sia almeno un pochino Signore, non pretendo molto, e faccia i complimenti al FC Barcelona per avere dominato il campionato del suo Paese, dominato il tanto amato Real Madrid, l’Atletico e tutte le altre squadre spagnole di cui è tanto orgoglioso. Faccia finta di essere un capo di stato illuminato e si comporti una volta tanto da gentlemen riconoscendo i meriti della squadra blaugrana.

Attendiamo le sue congratulazioni quindi, i suoi complimenti per il FC Barcelona al più presto possibile, certi di essere noi in errore ad aver frainteso il suo geniale comportamento anticonformista.        

 

 

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