Dembélé già in campo per il Clasico di metà dicembre? Il parere dell’esperto

In merito all’infortunio di Ousmane Dembèlé e sulla capacità di recupero post operatorie, abbiamo sentito il parere illustre del Professor Massimiliano Salvi, specializzato in chirurgia protesica e dello sport. Professor Salvi vanta una esperienza ultra trentennale proprio sul campo chirurgico-protesico dell’anca e del ginocchio. Secondo il parere del professore i tempi di recupero di Dembélé potrebbero accorciarsi di due settimane, un mese. Potrebbero essere sufficienti tre mesi per rivedere in campo il giovane attaccante del Barcelona.

La lesione

Il distacco del tendine del bicipite femorale della gamba comporta una serie di differenti conseguenze e tempi di recupero a seconda del punto in cui si verifica la rottura. Diciamo subito che tra le varie rotture tendinee del bicipite femorale dell’arto inferiore, il distacco tendineo all’intersezione con l’anca è quello che comporta un periodo di recupero più lungo, ma anche un ripristino prestazionale e funzionale completo.

Dembélé ha subito il distacco tendineo all’altezza dell’anca. In questo caso, secondo il Professor Massimiliano Salvi, i tempi di recupero sono i più lunghi, ma le possibilità di un recupero funzionale dell’arto e del muscolo, senza perdita di forza e potenza muscolare, sono complete. Il recupero dopo l’intervento, in questi casi, si aggira, normalmente e senza ulteriori complicanze, in tre mesi. Il giocatore, se non subentrano altre circostanze al momento non preventivabili, potrebbe perciò rientrare intorno al 20 dicembre, giusto in tempo per affrontare il primo clasico stagionale. Sarebbe una notizia certamente piacevole per il giocatore in primis e per tutto l’ambiante Blaugrana.

Le altre rotture tendinee al bicipite femorale

Se il distacco fosse stato basso, vale a dire al livello del ginocchio, la tempistica, sempre per il Professor Salvi, si sarebbe dimezzata, necessitando in questo genere di infortuni, circa 6 settimane per il completo ristabilimento del paziente. Tuttavia le rotture del tendine più insidiose e pericolose sono quelle mediali e quelle che avvengono nella giunzione mio-tendinea (superiore o inferiore). In questi casi non si può ricorrere alla chirurgia, i tempi sono non prognosticabili e sopratutto non si ha un recupero funzionale completo, con frequenti casi di emorragie e sanguinamento interno. In queste situazioni permane sempre del dolore nella parte infortunata con conseguente perdita e/o diminuzione di potenza esplosiva muscolare.

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