IL BARÇA CHIUDE LA LIGA CON UNA NUOVA SCONFITTA: 1-2 A BALAIDOS

Giuseppe Ortu Serra

Il Barça perde a Balaidos e saluta il campionato della 27ª Liga con una sconfitta, la terza nelle ultime 4 partite. I blaugrana hanno vinto solo quella in cui hanno omaggiato gli addii di Busi e Jordi. Per il resto, vestiti i panni del buon samaritano, hanno riempito la casella dei favori da farsi restituire nei confronti di Real Sociedad, Valladolid, che il Karma ha fatto retrocedere ugualmente, e Celta. Solo quest’ultima sconfitta può essere annoverata tra quelle “accettabili”. Il Barça ha affrontato la formazione di Vigo con molte rotazioni. I padroni di casa, impelagati nella lotta per non retrocedere, dovevano vincere per non rischiare di dover fare i conti con i risultati delle altre squadre imbrigliate nei bassifondi che si giocavano la permanenza negli ultimi, drammatici, 90 minuti.

Il primo tempo è stato giocato senza criterio tattico con azioni di “andata e ritorno” continue. Poca tattica e molta corsa. E poco cervello. Le azioni, in questo modo, sono fioccate da una parte all’altra, con praterie in mezzo al campo per entrambe le formazioni. Un goal annullato a testa e uno valido per il Celta hanno caratterizzato i primi 45 minuti. I padroni di casa sono passati, questa volta regolarmente, al 41′. Palla persa a centrocampo da De Jong, Alonso preso di infilata da Veiga, diagonale fulmineo e Ter Stegen battuto. Con la rete subita è sfumato anche il record assoluto dei clean sheet che il tedesco avrebbe battuto se avesse chiuso la partita con zero reti subite. Il numero uno blaugrana si è fermato a quota 26, dovendosi accontentare di aver raggiunto il portiere del Depor Liano. Un vero peccato, pensando alle occasioni perse anche nelle gare precedenti; contro la Real in casa e in trasferta a Valladolid. Nei primi 45′ Kessie è stato certamente il giocatore più pericoloso dei blaugrana.

La ripresa è stata caratterizzata dall’ingresso in campo di Gavi al posto di Christensen. Eric, che aveva iniziato la gara da pivote, ha abbassato la posizione retrocedendo in difesa. De Jong si è spostato in mezzo a fungere da mediocentro. Con il record di porterias a cero di Ter Stegen ormai sfumato, Xavi ha dato minuti a Inaki Pena. Insieme a lui sono entrati anche Dembélé per Raphinha e Ansu per Ferran. Nonostante ciò è stato ancora il Celta a festeggiare. Al 65′, da un cross sbagliato di Veiga, che cercava dalla destra di assistere un compagno sul secondo palo, è nato il raddoppio. La beffarda parabola ha scavalcato Pena, bacino al palo e rete del 2-0. Con il Valencia che perdeva, Valladolid, Getafe e Almería bloccati sul pareggio, la vittoria garantiva una serena salvezza ai padroni di casa.

Con lo schieramento blaugrana così modificato dai cambi effettuati da Xavi, e con giocatori meno fumosi in campo, il Barça ha premuto sull’acceleratore nel tentativo quantomeno di ridurre il passivo. La squadra ha giocato meglio, con maggiore costrutto e impegno. Al 79′ è arrivato il goal di Ansu che ha dimezzato lo svantaggio e ha posto le basi per il raggiungimento del pareggio.

Frattanto, mentre Getafe e Valladolid erano inchiodate sullo 0-0, e l’Almería passava dalle stelle all’inferno a Cornellá in una serie di rovesciamenti continui del risultato, il Celta ha moltiplicato gli sforzi per evitare che una rete ulteriore del Barcelona e una serie di carambole nei risultati delle altre pericolanti, potesse condannarli alla Segunda. Il Barça pressava nella parte finale della gara e la paura si tagliava a fette a Balaidos. Gli spalti fremevano, mentre in campo i galiziani correvano e battagliavano per due. I sei minuti di recupero hanno aggiunto ancora più tensione in campo, ma alla fine il risultato non è cambiato.

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