Koeman rilascia “Dichiarazioni spontanee” in conferenza stampa

Giuseppe Ortu Serra

La conferenza stampa più surrealista di sempre. A un centinaio di chilometri dal museo del padre dei surrealisti, Dalí, Koeman è stato fulminato sulla strada di Damasco e si è convertito al surrealismo. Mister Lamento ha raggiunto, con oggi, il culmine della sua patologia da disturbo paranoide. Nella conferenza stampa della vigilia della sfida contro il Cadice, la sua seconda finale verso la permanenza sulla panchina blaugrana, traguardo sempre meno credibile e probabile dopo l’indecente prestazione della sua squadra contro il Granada, prevista alle ore 13:00, il rubizzo e paffuto tecnico si è presentato in sala stampa e, come un bravo e esperto imputato, ha deciso che non ci sarebbe stato contraddittorio e che avrebbe rilasciato “dichiarazioni spontanee” che non ammettono, quando rilasciate in aula, le domande delle altri parti processuali. Una comparsata.

Ronald Koeman, sempre più in difficoltà, sempre più sull’orlo del precipizio come la sua creatura, sempre più ossessionato di avere tutti contro, di essere l’unico incolpevole di questa situazione in un mondo di responsabili, l’agnello accerchiato da un branco di lupi affamati del suo sangue innocente, ha deciso di leggere un comunicato che non ammetteva domande successive da parte della stampa presente.

Si è presentato in sala stampa, si è seduto, ha letto il suo comunicato, si è alzato e se ne è andato. Il tutto in due/tre minuti. Il comunicato, un concentrato di ovvietà, spot elettorali e inusitate vuote parole, contiene una serie di contraddizioni con il suo comportamento fattuale fin qui tenuto. Come quando sostiene che “La rosa deve essere appoggiata con fatti e con parole”. Peccato che lui sia il primo, per salvarsi dalle critiche e dal fuoco incrociato, a infilare il cappuccio dei condannati all’impiccagione ai propri giocatori, dileggiando lo spirito da gentiluomini che vuole che l’allenatore sia sempre il responsabile e che i giocatori vadano sempre difesi alla morte, sopratutto se giovani e inesperti. Come possiamo dimenticarci, infatti, della ormai iconica frase del “Esto es lo que hay”, oppure l’altra “Con questa plantilla non puoi fare il Tiki Taki”? Lui, lo splendido cavaliere senza macchia, puro come la sua luccicante armatura; i suoi giocatori, elementi da sacrificare sull’altare della sua santificazione.

Questo il testo completo della ridicola e buffonesca comparsata di Mister Lamento Koeman:

“Buenos días a todos, el club está conmigo en una situación de reconstrucción. La situación financiera del club está ligada a lo deportivo, esto significa que tenemos que reconstruir la plantilla sin poder hacer grandes inversiones. El fútbol necesita tiempo, los jóvenes pueden llegar a ser grandes un dos años. Lo bueno de reconstruir el equipo es que los jóvenes podrán tener oportunidades como en su día tuvieron Xavi e Iniesta. Pero se pide la paciencia. Quedar en un alto ránking en la Liga sería un éxito. Además, en la Champions no se puede esperar milagros. La derrota contra el Bayern de Múnich de la semana pasada tiene que ser enfocada desde esa perspectiva. 

El proceso en el que nos encontramos hace que la plantilla tenga que ser respaldada, con hechos y con palabras. Hay que respaldar este proceso. Yo sé que la prensa reconoce este proceso, no es la primera vez que ocurre en su historia en el FC Barcelona. Contamos con vuestro apoyo en estos momentos difíciles. Como plantilla y jugadores, estamos satisfechos con el apoyo que tuvimos ante el Granada. Visca el Barça”.

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