Koeman e le prossime tre partite. Finale numero 1

Giuseppe Ortu Serra

Arriva il Granada al Camp Nou, la prima delle tre finali in programma per il Barça di Ronald Koeman. Laporta ha dato al tecnico tre partite di bonus (Granada, Cadice, Levante) attraverso le quali possa giocarsi la permanenza in panchina. Non è più tempo di scherzare. Adesso si deve fare sul serio per non rischiare di trovarsi già lontani dalla meta ad inizio stagione. E sopratutto fuori dalla Champions e, forse, retrocessi in Europa League (da questa stagione si retrocede nella coppa inferiore solo vincendo uno sparecchio con la seconda classificata dei gironi di EL).

Tutte zoppicano per la verità. Il Madrid fatica, rischia, va sotto, gioca da male a malissimo, ma grazie al suo Fattore C, congenito alla sua storia, riesce a vincere in qualche modo. Come ieri. E guida la classifica a 13 punti. L’Atletico, nonostante la super squadra che Cerezo ha messo a disposizione del Cholo, arranca, zoppica e inciampa. Due pareggi nelle ultime tre stanno a dimostrare le difficoltà dei colchoneros. Il Barça dovrebbe approfittare di queste problematiche che affliggono i suoi avversari, ma non può permettersi di perdere terreno. Le polemiche e le correnti politiche del barcelonismo stanno sconquassando la squadra quasi più del lavoro dissennato, senza capo né coda, malsano e schizzato di Ronald – Mister Lamento – Koeman.

Il tecnico blaugrana contro il Granada è alla sua finale numero uno. Come avere tre match point per vincere la conferma (non si sa per quanto tempo) sulla panchina del Barcelona. In conferenza stampa, sollecitato sul punto e sul suo stato d’animo nell’affrontare questo trittico di partite, ha dichiarato di non avere timore e di essere in grado (la sua squadra) di vincere tutte le partite (adesso non esageriamo caro Ronald!) anche se “devi preparare, giocare bene, difendere bene. Sono squadre che difendono e devi avere effettività in attacco con movimenti. Ma è chiaro che devi anche difendere bene”.

La difesa, chiodo fisso, mania, ossessione di un tecnico che vorrebbe trasformarsi nel Cholo senza nemmeno averne le capacità o competenze. Il sogno di Koeman? Vincere per uno a zero al 94′ dopo tutta la partita in difesa a sparare palloni in avanti a casaccio. Purtroppo per lui, ma sopratutto per i tifosi blaugrana, il Barça non gioca così. Non può giocare in questo modo perché non sa farlo. Non è nelle sue corde e caratteristiche. Il Barça deve attaccare in continuazione per non subire e non prendere reti. Lo sanno anche le pietre tombali dei cimiteri di Barcelona e il cemento armato con cui è costruito il Camp Nou. Ma è di tutta evidenza che il nostro mister non lo ha ancora capito. Nel suo mondo confuso e annebbiato, è ancora convinto che il Barça debba aspettare l’avversario sotto la copertina infeltrita che lui gli ha fornito, difendersi a oltranza e pungere, talvolta, in contropiede per vincere le partite e conquistare i trofei. Sogna Ronald, sogna!

E’ di tutta evidenza il modo con il quale ha affrontato (il corsivo è d’obbligo in questo caso) il Bayern Monaco. Tutti indietro a sperare che tirino male. Questa la tattica illuminata di Mister Lamento, giunto dai Paesi Bassi per distruggere l’immagine del FC Barcelona nel mondo. E’ tanto piaciuta a Koeman la tattica utilizzata contro i bavaresi, che ieri in conferenza stampa è arrivato al punto di dichiarare che “Abbiamo perso 8-2 con Messi, Griezmann e Suarez. L’altro giorno abbiamo finito la partita con Mingueza, 22 anni, Araujo, 22, Balde, 17, Eric, 20, Gavi, 17, Pedri, 18, Demir, 19 (…) Se avessimo giocato più aperti (leggasi attaccando con il 4-3-3) contro il Bayern, la sconfitta sarebbe stata maggiore”. Significato? Io sono un bravo allenatore perché ho perso solo 0-3 con questi quattro ragazzini scalcinati che non valgono un soldo bucato (non dimentichiamoci mai la sua frase iconica “Esto es lo que hay”), mentre l’altro ne ha presi 8 con Messi, Suarez e Griezmann.

Esultiamo dunque! Che si cantino gli inni e si imbandisca la tavola! Che lo champagne scorra a fiumi per celebrare questo traguardo, questo grande successo!

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