Fuochi artificiali a Barcelona

di Giuseppe Ortu

Fuochi artificiali sul cielo di Barcelona e sul prato del Camp Nou. Koeman esordisce con una vittoria. Un 4-0 perentorio dalle tante prospettive e ambizioni. Tanti sorrisi e poche ombre in questo estremo di Liga. Solo dopo tre amichevoli utili per provare il cambio di modulo, il Barça era atteso a un incontro con una squadra certamente forte e battagliera. Allenatore esperto Emery, attacco dotato Alcácer e Gerard Moreno, centrocampo di esperienza e talento Coquelin e Parejo. Il submarino Amarillo non era certamente la formazione più semplice per impostare un esordio dopo un finale di stagione traumatico e una estate in cui nessuno al Barça ha dormito sonni tranquilli. Tutt’altro. Le piacevoli e interessanti sensazioni suscitate contro il Nástic, Girona e Elche dovevano essere riproposte alla prima di Liga contro una squadra decisamente forte. Il Barça di Ronald Koeman, del 4-2-3-1, del rinnovamento e del rinnovamento generazionale ha iniziato con il piede giusto chiudendo la pratica nel primo tempo. Le piacevoli e ilusionanti sensazioni delle amichevoli sono state confermate. La squadra è compatta davanti e dietro, gioca sempre corta e in velocità con continui intercambi di posizioni. Ma questa è stata la partita di Ansu Fati. Il giovanissimo crack ha spaccato la partita mettendo a segno una doppietta nel primo tempo oltre a causare il calcio di rigore trasformato da Leo Messi. La fascia sinistra è stata la sua casa. Ha messo a ferro e fuoco la difesa avversaria bruciando l’erba sotto i suoi piedi. La prestazione del ragazzo è stata prodigiosa. Ciò che ha stupito maggiormente è stata la facilità con la quale ha giocato, duettato, puntato e segnato. Ogni pallone transitato tra i suoi piedi è stato trasformato in un giochino per bambini tanta è stata la semplicità con la quale ha trasformato ogni azione. La doppietta non è stata casuale. E’ stato lui il vero uomo in più di questo nuovo Barça di Koeman. Nella ripresa, che si è chiusa senza che mutasse il risultato maturato nei primi 45′, ha lasciato il campo per Dembélé. E Messi? Leo ha iniziato la gara molto sotto tono, non solo calcisticamente, ma anche e sopratutto animicamente e moralmente. Triste, quasi svogliato, mai un sorriso. Nel corso della gara si è pian piano rilassato e ha iniziato a provare piacere nelle giocate. Il primo sorriso è giunto in occasione della rete realizzata su rigore. Nella ripresa si è poi definitivamente sciolto. Ha iniziato a giocare alla sua maniera e lo si è visto decisamente più sereno e ben inserito nello scacchiere di Koeman. 
Nei secondi 45′ si sono visti anche gli ingressi di Pjanic, Trincao e Pedri. Tutti e tre hanno avuto l’occasione di mettersi in mostra. Il bosniaco per saggezza tattica, Trincao e Pedri per mobilità e idee. Il giudizio finale della formazione di Koeman è estremamente positiva. Il nuovo tecnico ha messo sul prato del Camp Nou una formazione equilibrata in tutti i reparti. Brillante, veloce, leggera, allegra. E ilusionante. Manca ancora freschezza atletica, nella ripresa la squadra è apparsa affaticata. Con il tempo e la presa del ritmo, oltre alla definizione della preparazione, questa squadra potrà veramente sorprendere. Ha tutto per fare bene. Gioventù, esperienza, talento, un modulo perfetto per questi giocatori e tante alternative, sopratutto in attacco e nella mediana. Con le prossime operazioni in entrata nel reparto difensivo il Barça di Koeman sarà pronto per affrontare tutte le sfide che questa stagione gli proporrà. 

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