FC Barcelona – Setién, il Var e la condizione atletica consegnano la Liga al Madrid

di Giuseppe Ortu

Continua la maledizione di Balaidos per il Barça che nelle ultime 5 visite di campionato non è mai riuscito a portare a casa una vittoria. Due pareggi e tre sconfitte è il magro bottino per la formazione blaugrana in quel di Vigo. Questo 2-2 sa tanto di ammaina bandiera per le residue ambizioni del Barcelona di conquistare la Liga, già frustrate dopo lo stop di Sevilla. Una partita nel quale il Barça ha giocato bene gran parte della gara, ma complici anche i cambi errati di Setién (indovinati invece quelli di Oscar Garcia Junyent), si è disciolto dalla stanchezza nell’ultima parte di gara, proprio quella in cui il Celta ha colpito, segnato e per poco non ha battuto il Barcelona.

Come detto il primo tempo è stato buono per i blaugrana. La squadra si è impossessata della metà campo avversaria e del gioco e ha imposto la sua manovra. Questa volta non è stato, però, un gioco lento, orizzontale e improduttivo come in altre occasioni. La squadra è sempre stata vivace, anche grazie alla sapiente verve elettrica del Furetto Volante Riqui Puig. Il ragazzo con il numero 28 sulle spalle ha saltato sul pallone dandogli la scossa ogni volta che lo ha toccato. Sempre gioco di prima, Riqui ha cucito e smistato il pallone tra i vari reparti. Si è fatto vedere per chiedere la palla, ha distribuito, cambiato fronte del gioco, atteso il momento più opportuno per liberarsi del pallone e quando lo ha fatto non è mai stato casuale o banale, ma sempre seguendo un filo logico con l’obiettivo di trovare sempre il compagno meglio piazzato o il pertugio per la verticalità. Ha anche tirato da fuori area due volte nei primi 45′, dimostrando alla sua prima gara da titolare in assoluto quella personalità che un giocatore del Barça deve avere. Personalità, ricerca del rischio e della giocata anche a costo di una figuraccia. E’ di giocatori di questo livello e calibro che ha bisogno la formazione blaugrana.

La rete del vantaggio azulgrana è giunta sugli sviluppi di un calcio di punizione dal limite. Sulla palla Messi. La formazione galiziana si era preparata per impedire la marcatura numero 700 al rosarino sistemando due giocatori sulla linea di porta a fare da doppia ala al portiere. Praticamente ogni pertugio dello specchio di porta era coperto. Ma Messinon è il miglior giocatore della storia del calcio per niente. Il pallone scodellato in area ha trovato Suarez a pochi passi dalla porta. Sul tocco morbido e tagliato del socio, il Pistolero ha incornato di testa con forza insaccando e facendo garrire la rete di Balaidos.
Il Barça ha gestito senza problemi la sfida eccetto per pochi minuti dopo la rete del vantaggio. Dopo un errore di Ter Stegen, con il quale ha rivisto spaventosi fantasmi vissuti proprio in questo stadio diverse stagioni fa, il Celta ha avuto diversi minuti di possesso in attacco durante i quali ha sfiorato per ben due volte la rete del pareggio. Nel primo caso Ter Stegen e il palo, nella seconda ancora il portiere tedesco, hanno detto no.

La ripresa ha visto un Barça che è andato via via liquefandosi per la stanchezza. I cambi di Oscar Gargia Junyent, Rafinha, Nolito e Santi Mina, hanno dato verve alla squadra del Celta proprio mentre la formazione blaugrana ha patito la stanchezza dell’incontro. Le sostituzioni del Barcelona, invece, sono state del tutto improduttive, se non dannose. Fuori Fati e dentro Braithwaite, poi Junior per Jordi, Griezmann per Suarez e Arthur per Riqui Puig. Nessuno dei subentrati ha fatto nulla per meritarsi il voto in pagella. Tra questi assolutamente inutili sono stati Griezmann e Arthur,un giocatore con la mente già altrove. La partita delle panchine è stata dunque chiaramente vinta dal tecnico del Celta. Setién, che aveva azzeccato la formazione titolare, è stato poi tradito dai giocatori che ha inserito. Giocatori sfiduciati (Griezmann), senza concentrazione (Arthur), eccessivamente scadenti per questi livelli (Junior). Se gli innesti dovevano inserire forze fresche in campo, il risultato è stato del tutto fallimentare.

Il secondo tempo era iniziato con un errore di Rakitic che aveva dato vita al contropiede del pareggio del Celta. Un infortunio individuale. Il Barça non si è perso d’animo. Era troppo importante uscire vincitore da Balaidos. Così ha ripreso a martellare.

Un evidente fallo da rigore su Messi è stato ignorato dall’arbitro e dal Var e una espulsione è stata risparmiata a un giocatore del Celta per una gomitata in pieno volto ai danni di Jordi a palla lontana in area di rigore. Ma cosa di diverso si può pretendere quando un fischietto di Madrid, Guillermo Cuadra Fernandez, viene designato per arbitrare una partita del Barcelona che contende la Liga punto a punto al Real Madrid? Questo è il calcio di Rubiales, di Tebas, del Generalissimo Blanco Florentino Perez. Tutto ciò è la Liga più scandalosa dell’era moderna. Una Liga che attraverso arbitri e Var sistema le gare al Madrid quando va in difficoltà con graziose elargizione fornite a piene mani con rigori, goal irregolari convalidati, reti regolari degli avversari annullate. Una Liga che, invece, non da a Cesare quel che è di Cesare quando è in campo il Barcelona.

Con il risultato sull’1-1 l’accoppiata Messi-Suarez ha nuovamente tolto le castagne dal fuoco ai suoi. Assist di Leo, stop, girata e tiro di prima di Suarez che ha trovato l’angolino lontano. Il Barça era nuovamente in vantaggio al 67′. Da quel momento la formazione di Setién ha iniziato a perdere di fluidità e le distanze tra i reparti. Le imprecisioni sono diventate frequenti, mentre è cresciuto il ritmo del Celta che ha messo in difficoltà la retroguardia blaugrana, costringendo Ter Stegen a fare gli straordinari per mantenere il vantaggio. Ma quando le cose devono andare male capita che a un minuto dal 90′ uno stremato Piqué cada e commetta fallo al limite su uno scoppiettante avversario, e che sulla punizione Ter Stegen non sistemi bene la barriera, permettendo così a Aspas di aggirare il muro con un gran tiro a giro che ha aggirato la barriera blaugrana e si è insaccato laddove il portiere tedesco non avrebbe mai pensato che il pallone sarebbe potuto finire. Alla fine Nolito ha avuto sui piedi addirittura la palla per il 3-2 finale, ma l’ex Barça non ha approfittato dell’occasione e Ter Stegen ha potuto così rimediare.

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