FC Barcelona – I dubbi sul mercato che verrà tra crisi e Coronavirus

di Giuseppe Ortu

La pausa forzata per il Coronavirus permette alle squadre di programmare il futuro senza troppa fretta e con ben più largo anticipo rispetto al preventivato. Il calcio giocato è fermo, i giocatori sono in vacanza forzata e si allenano al meglio delle loro possibilità nelle rispettive abitazioni. In questa atmosfera sospesa i club, nella persona dei dirigenti sportivi, si guardano attorno, individuano quelli che saranno i rinforzi prescelti per la prossima stagione, valutano ulteriormente gli obiettivi che erano stati segnati nei taccuini (o IPad) de responsabili delle strutture sportive dirigenziali. C’è il tempo per scegliere, valutare, stravolgere e riprogrammare diversamente quelle che erano state delle scelte già ponderate nei mesi passati. Cambi di piani, orizzonti futuri e di agende possono ancora essere gestiti. La crisi del Coronavirus ha inciso pesantemente sulle casse di tutti i club e ciò che per molti era possibile, ora non lo sarà più. Il mercato sarà diverso da quello che era stato pensato e immaginato prima della pandemia. Per tutti. Venditori e compratori saranno inevitabilmente coinvolti in questo marasma economico-finanziario che si sta portando dietro il virus. Le cifre folli della scorsa estate da qui in avanti non saranno più sostenibili, per nessuno. Non è da escludere, nemmeno, l’intervento della FIFA o della UEFA per introdurre delle normative calmieranti per un mercato trasferimenti che dovrà avere dei tetti economici imposti al fine di evitare una corsa verso l’alto in un periodo in cui tutti hanno il fiatone, e un passo azzardato potrebbe costare la stessa sopravvivenza dei club.

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