Ceferin – La sua ricetta per la ripresa della Champions

di Giuseppe Ortu


Ceferin, il boss della Uefa, ha parlato. In una intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il Presidente dell’organismo del football europea ha provato a emanare la sua ricetta per il calcio del Vecchio Continente. Come un bravo medico condotto, uno di quegli semplici dei paesini di campagna tanto cari a molti scrittori e sceneggiatori come Georges Simenon, che si ritrovano facilmente anche nei sentieri erbosi dei villaggi della Vecchia Inghilterra di Agatha Christie, Ceferin ha tracciato la via (ipotetica s’intende), per la ripresa delle competizioni europee: Champions e Europa League.

Il mandatario della Uefa ha parlato innanzitutto della necessità di uniformare i campionati di tutte le Leghe nazionali per poter procedere congiuntamente sin dal momento in cui le competizioni si riannoderanno. Questo per fronteggiare all’unisono l’emergenza e per procedere uniti alla meta finale, la chiusura della stagione (se mai ci sarà n.d.r.). Ripartire tutti assieme per finire nello stesso momento è essenziale per poter iniziare la stagione successiva, la 20-21, in tutta normalità. Questo è uno dei punti base della ricetta del Capo della Uefa.

Per porre fine all’emergenza causata dalla pandemia, Ceferin ha ipotizzato tre date nelle quali le competizioni continentali potrebbero riprendere. “Magari a porte chiuse” ha specificato “se la situazione sanitaria non dovesse essere pacificata del tutto”. Le tre opzioni dunque: 1) riprendere l’attività sportiva a metà maggio; 2) a inizio giugno; 3) a fine giugno. Per Ceferin, che vede la data di fine giugno come uno spartiacque per salvare la stagione in corso, esisterebbe una ulteriore chance per riannodare il filo di Champions e Europa League. Spostare la ripresa del gioco nel periodo solitamente deputato all’inizio della nuova stagione; quindi intorno ad agosto 2020. Ciò comporterebbe lo slittamento in avanti della stagione 2020-2021. Questa ultima possibilità è comunque meramente residuale, posto che costringerebbe a ridurre enormemente la campagna agonistica 20-21 per finire nei tempi canonici ed evitare uno spostamento temporale a domino di ogni stagione sportiva da qui in avanti.

In merito ai contratti dei calciatori, la cui scadenza naturale è il 30 di giugno, ha auspicato un intervento della Fifa al fine di sbaragliare una volta per tutte le ipotesi in ballo in questo periodo emanando un principio che regoli la problematica in esame. Una parola della Fifa che equivarrebbe a una pronuncia delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione per stabilire un criterio chiaro e univoco a cui tutti dovranno uniformarsi. In merito restiamo comunque dell’opinione, già espressa da queste colonne in precedenza, che l’istituto della Prorogatio deve essere quello a cui rimettersi per la gestione del caso in esame.

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