FC Barcelona – Nuovo spartito con il nuovo direttore d’orchestra

di Giuseppe Ortu


E’ trascorso appena un giorno dall’arrivo di Quique Setién al Barça, relevo de Valverde nella panchina blaugrana, ma sembra che siano trascorsi giorni, settimane. E’ accaduto tutto così in fretta dalla sconfitta di Supercopa contro l’Atleti, e tante cose sono accadute da allora, che sembra impossibile che tanti accadimenti, voci, viaggi e trattative si siano sviluppati in appena 4 giorni. Sopratutto per gli standard, assai cauti, di questa Junta Directiva. Il 9 notte sconfitta contro il Cholo; il 10 già in volo per Doha per convincere Xavi a subentrare a Valverde. Due giorni di intense trattative e il no dell’ex 6 blaugrana; repentina virata su Koeman e poi su Setién, presentato nella giornata di ieri, il 14. Il nuovo allenatore blaugrana ha già diretto due sessione di allenamento nel giorno della presentazione, il matinal delle 11:00 e il serale delle 18:00. Un turbillon di avvenimenti tanto compressi in così poco tempo che hanno fatto allungare a dismisura, nelle menti di tifosi e addetti ai lavori, ogni singolo accadimento. E’ stato vissuto come al rallentatore. Sembra essere trascorso un secolo invece dei quattro giorni effettivi.

Che la musica sia già cambiata con Setién in panchina lo dimostrano alcuni elementi. Oggi, che Valverde aveva lasciato libero, si è tenuto un nuovo allenamento di tutta la squadra, giocatori del filial compresi. Tutti alle 11:00 a sgambettare e giocare con il pallone alla Ciutat Esportiva. Il nuovo tecnico non ha molto tempo a disposizione. La partita contro il Granada, prima gara del girone di ritorno, è ormai alle porte. Esordio casalingo per il nuovo entrenador dunque. La squadra deve svoltare subito, sin un pero, senza sì e senza ma. A Quique è richiesto tanto, sopratutto il gioco che Valverde non ha quasi mai dato al barcelonismo: il possesso palla, il controllo della gara, la pressione alta, rapidità di manovra, imprevedibilità, sicurezza difensiva, spettacolo. Certo, non poco. Il compito che attende l’ex Betis non è semplice; tanto più che allenare al Camp Nou è una impresa da carattere di ferro e spalle molto larghe.

All’allenamento mattutino hanno partecipato anche gli assenti delle ultime gare Ter Stegen e Arthur. Il tedesco dovrebbe rientrare già contro il Granada dopo la sosta di due gare contro Espanyol e Atletico per la tendinopatia al ginocchio; il brasiliano, riapparso per la prima volta dopo la lunga assenza per i problemi al pube, ieri ha svolto il doppio allenamento. Stamattina ha partecipato solo a metà sessione. Al massimo, potrà far parte dei giocatori che si siederanno in panchina.

L’aria nuova si è respirata anche per la presenza di molti giocatori del filial. Oltre ai soliti noti, si è aggregato anche Riqui Puig, il crack del futuro finora ignorato da Valverde. Il talentuoso interno/trequartista ieri ha partecipato a entrambe le sedute tecniche, oggi si è allenato regolarmente con la prima squadra e non giocherà con il B contro il Badalona questo pomeriggio. Ciò significa che farà parte della convocatoria per la partita contro il Granada. De Jong, espulso per doppia ammonizione contro l’Espanyol, è squalificato e Riqui potrebbe sostituirlo nell’elenco dei convocati. Non è da escludere anche un suo inserimento in campo a gara iniziata. Sarebbe questo il miglior biglietto da visita per il nuovo allenatore alla sua prima partita da tecnico azulgrana al Camp Nou. Riqui, per il quale la gran parte del barcelonismo stravede, perché impersona il più puro spirito pelotero cruyffista e guardiolista del Barça, sarebbe la carta da giocare per toccare le giuste corde dei tifosi e mostrare che un nuovo spirito ha preso dimora del césped del Camp Nou.  

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