FC Barcelona-Madrid. Il Clasico. Un Mito, non una partita

di Giuseppe Ortu

Serata di Clasico al Camp Nou. Ciò che il Barcelona-Real Madrid si porta dietro non è solo una vetrina mondiale per il calcio. Non è solo la partita delle partite. La sfida che, al pari di Boca-River dell’emisfero calcistico americano, blocca le genti, mobilita i tifosi, paralizza le città. Non solo le due coinvolte più direttamente, Barcelona e Madrid, ma la Spagna intera e gran parte del mondo che vive, ama, si nutre di calcio. Perché il Clasico non è solo una partita di calcio. No, è tanto, molto di più. In gioco non ci sono solo tre punti del campionato della Liga. In gioco, stanotte, ci sono due movimenti opposti e auto respingenti; come due magneti di medesima polarità che si respingono con forza uguale e opposta. Questa di stanotte non è dunque solo una partita di calcio. E’ un simposio di futbol, di politica, di istanze indipendentiste, di repressioni unioniste.

Dal punto di vista sportivo, Barça e Madrid arrivano in buone condizioni psicofisiche a questo incontro. Dopo le iniziali difficoltà, i blancos si sono ripresi nelle ultime settimane. I blaugrana viaggiano spediti (pareggio con polemica finale contro la Real Sociedad a parte). Con il recupero in squadra di Rakitic, quattro partite da titolare tra Champions e Liga (stasera lo attende la quinta consecutiva), il Barça si è assestato a centrocampo. Valverde recupera inoltre Semedo e Jordi in difesa. Sempre out Arthur per problemi di pubalgia e Dembélé. Fuori per decisione tecnica Todibo, Wague e Junior. Il Madrid deve rinunciare ai lesionados James, Hazard, Marcelo, Lucas e Asensio.

Caliente e delicato come nessun altro incontro di calcio al mondo, il classico ha assunto, nella storia dei due club, connotazioni più o meno forti. Dagli esordi non particolarmente spigolosi, le prime sono partite esibizione, disputando blaugrana e blancos differenti campionati, si passa a scontri sempre più accesi. La primissima in assoluto è datata 1902,un Madrid-Barça del 13 maggio, giocata a Madrid per la semifinale del Concurs Madrid. Vincono i blaugrana con il risultato di 3-1. Le prime avvisaglie di frizioni si verificano già dalla seconda partita, una amichevole. Si gioca nella Ciutad Condal nel campo di Muntaner il 13 maggio del 1906. Vince sempre il Barcelona per 5-2, inaugurando la lunga serie di manitas che diverranno poi storiche e quasi usuali nei clasicos a favore del Barça. Secondo le cronache dell’epoca alla fine del banchetto celebrativo del dopo gara, nonostante la batosta subita sul campo, i giocatori e dirigenti madridisti salutano con ironia e scherno gli omologhi blaugrana. Ma la vera nascita della rivalità nasce in occasione de La Verguenza de Chamartin, Copa del Rey, in pieno franchismo, quando, dopo il 3-0 dell’andata a favore del Barça, i blaugrana furono costretti a perdere 11-1 al ritorno, a Chamartin, dopo una amichevole visita dei militari negli spogliatoi dei giocatori catalani. Alcune fonti parlano di armi in mano, altri che furono solo mostrate. Un’altra versione sostiene che gli sguardi dei componenti della squadraccia furono così eloquenti che da soli fornirono un esauriente sostituto delle armi. Fatto sta che, da allora, non fu più solo un partido de futbol. Il franchismo ha, nel corso dei decenni, esacerbato gli animi, conditi anche dal famoso scippo di Di Stefano da parte del Real Madrid ai danni del Barcelona che aveva stipulato un regolare e valido contratto di acquisto. Il giocatore aveva anche già iniziato ad allenarsi in blaugrana. Con la fine del franchismo il clima si è leggermente alleggerito, anche se episodi come il voltafaccia di Figo, le proteste e la testa di maiale lanciatagli alla sua prima visita al Camp Nou in occasione della battuta di un calcio d’angolo, non hanno mai permesso che la temperatura scendesse mai sotto i livelli di guardia. Dal 1 ottobre 2017 gli stimoli sono vieppiù cresciuti per una partita particolare come questa. Le istanze indipendentiste sfociate nel referendum del primo ottobre, nella dichiarazione unilaterale di indipendenza e nella brutale repressione della polizia ai seggi, e pochi mesi fa la sentenza esemplare contro i prigionieri politici, i presos politicos sempre inneggiati a l’Estadi durante il minuto 17 e 14 secondi, hanno riacceso gli animi popolari, sociali e politici di tutta una città e una regioni ai livelli da Defcon 1.
Stanotte Tsunami Democràtic ha indetto una manifestazione di protesta contro l’art. 155, la sentenza contro i politici indipendentisti che avverrà all’interno dello stadio. Ancora si ignora in cosa potrà consistere, ma circolano le voci che possa trattarsi del lancio di palloncini gonfiabili in campo come metafora delle munizioni di gomma sparate dalla polizia contro i manifestanti in occasione delle proteste che hanno seguito la sentenza. Al momento, a poche ore dall’inizio della sfida, i manifestanti stanno dimostrando nelle strade intorno al Camp Nou, bloccando il traffico in diversi punti della Travessera de les Cortes e di Carrer Riera Blanca (vicina al Mini Estadi). 

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