Pasillo de honor? Porque?

Il Real Madrid, per bocca della dirigenza e di alcuni giocatori, primo fra tutti Cristiano Ronaldo che si è espresso in questo modo subito dopo la conquista del Mondiale per Club, vorrebbe, o meglio, avrebbe voluto, che il Barça facesse il pasillo de honor all’ingresso in campo dei blancos per onorare la recente conquista del trofeo internazionale. Dal primo istante le voci provenienti da Can Barça erano state di chiaro diniego. “Perché mai dovremmo?” E’ stata la prima reazione blaugrana. Tale sentimento era unanime nello spogliatoio e nella dirigenza tra coloro che avevano espresso la propria opinione in merito. Dopo alcune singole voci avente più che altro carattere personale, è giunta la voce ufficiale da parte del club. Guillermo Amor, già mitico giocatore blaugrana e ora Responsabile delle relazioni sportive e istituzionali del club, ha messo in ordine queste singole opinioni le ha espresso la linea decisionale del club. Non ci sarà alcun pasillio de honor.

“Perché mai?” dice il dirigente. “Il pasillo de honor si usa quando le due squadre (quella omaggiante e quella omaggiata) hanno partecipato alla medesima competizione e una è risultata vincente sull’altra”. Questo non è certamente il caso in discussione, posto che il Barça non ha partecipato al Mondiale per Club e, conseguentemente, non ha avuto modo e occasione di misurarsi con il rivale. Non essendosi verificata questa condizione non è pensabile che ci sia l’omaggio di uno sconfitto verso il vincitore; perché il pasillo de honor altro non è se non l’omaggio della squadra battuta nei confronti della squadra vincitrice, che con questo gesto ne riconosce, e ne celebra, la superiorità.

In guerra, sopratutto in altri tempi, si usava, raramente è da dirlo, l’esatto opposto. L’Onore delle armi era il riconoscimento del valore militare, del coraggio e dell’onore attribuito all’esercito sconfitto da parte del vincitore. Gli sconfitti, che si erano particolarmente distinti per le loro valorose azioni, passavano in rassegna davanti al vincitore schierato sull’attenti e con le armi sollevate in segno di saluto, come se fosse l’omaggio al vincitore. Ma anche in quel caso, entrambi gli eserciti si erano misurati in un aspro confronto diretto sul medesimo campo di battaglia.

La pretesa di un Pasillo de honor da parte di una formazione che non si è misurata con chi si dovrebbe omaggiare, e che dunque non è risultata mancante nel confronto diretto, è del tutto fuori da ogni logica. E tale pretesa, come tutte quelle prive di ogni fondamento logico, deve essere cestinata immantinente… e senza passare dal via!    

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