Il sette nel destino del Real Madrid

Il Madrid relegato al settimo posto in classifica dietro al Betis, distante sette punti dal Barça capolista. L’immagine di ieri notte è CR7 seduto in terra sul prato del Bernabeu, scuro in volto. Prove di simbolismo si direbbe. Il numero sette che torna a far girare la testa ai Blancos, Sette, come i sette flagelli; sette, come i sette Angeli dell’Apocalisse che portavano le coppe con l’ira di Dio; sette, come i sette Angeli dell’Apocalisse che suonavano le trombe portando catastrofi, una per ogni Angelo.  Roba da far tremare i polsi.

Ma torniamo un attimo all’immagine di CR7, sconsolato, solitario, seduto sull’erba del Bernabeu. Se fosse stato un cartone avrebbe avuto un fumetto sulla testa con nuvole plumbee, acquazzoni e fulmini. Fosse stato animato si sarebbero sentiti i tuoni di cotanto temporale. Ciò che certamente non si è udito, ieri a Chamartin, è stato il sonoro del pubblico. Non perché non ci fosse. Semplicemente perché era ammutolito, tramortito, basito, agghiacciato, come se qualcuno, Sanabria nella circostanza, avesse cliccato sul mute del telecomando con quel suo colpo di testa al 94′.

Opposta reazione, invece, a Barcelona. Quando l’ex Blaugrana ha messo il pallone nell’angolo lontano della porta difesa da Keylor, il sonoro si è udito, eccome! Tanto forte da dover abbassare il volume dei decibel. In quell’istante la città è esplosa. Dopo una giornata di tensioni, rabbia, proteste contro il governo di Madrid e la decisione liberticida di effettuare perquisizioni, sequestri e arresti, la Ciutat Condal ha avuto una ragione in più per sfogare tanta rabbia con una esplosione di gioia selvaggia. E come in un sottilissimo e invisibile filo che legava Barcelona e Madrid, la Nemesi ieri si è abbattuta sul Madrid proprio ad opera di un ex Blaugrana. C’è chi crede nei Segni, e chi no. Ma ieri è accaduto qualcosa, e dopo le problematiche politiche che hanno visto coinvolte le due città, con un punto a favore di Madrid, la notte stessa Barcelona ha risposto attraverso il castigo operato sul Real Madrid per il tramite di un ex giocatore del Barça, all’improvviso materializzatosi solo davanti a Navas. Come un fantasma, in piena area di rigore, clamorosamente non visto da Ramos, Sanabria ha pareggiato i conti. E’ curioso che il giocatore del Betis non sia stato notato e controllato da nessuno. Come se si fosse avvolto da un mantello magico, come quello usato da Frodo ne Il Signore degli Anelli, per penetrare in area e piazzarsi solo davanti alla porta in attesa del pallone. Forse è andata proprio così, e magari quel mantello altro non era che una enorme Estelada.

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