di Giuseppe Ortu
Un brutto, bruttissimo Barcelona esce sconfitto 2-1 dal Camp Nou nella sfida contro un Osasuna ridotto in 10. Il Madrid, a Valdebebas, batte il Villareal e si laurea campione di Spagna.
Per la partita contro i navarri, penultima giornata di una delle Liga più contestate e polemiche degli ultimi tempi, Setiénha impostato un laboratorio di idee nel césped del Camp Nou. Contro la formazione di Pamplona, fuori da qualsiasi gioco di classifica, e praticamente in vacanza, Il Buon Samaritano ha compiuto alcuni cambi dell’once iniziale, dando una maglia da titolare a Junior sull’out difensivo di sinistra al posto di Jordi. A centrocampo turno di riposo per Busquets. Al suo posto Rakitic come mediocentro. Con lui Roberto e Riqui Puig. Chi si attendeva la dupla De Jong – Riqui ha dovuto rimandare l’idea ilusionante di vedere per la prima volta in campionato i due talenti blaugrana ad altre occasioni. In attacco dentro Ansu Fati e Braithwaite per Suarez. Più che esperimenti in vista della Champions sono parsi ai più semplici casuali rotazioni.
Il primo tempo della gara del Barça è stato lento e deludente, deconcentrato e colmo di errori banali. La marcatura dell’Osasuna è giunta su un fulmineo contropiede che ha trovato la formazione blaugrana mal collocata nella fase difensiva. La rete dell’ex Arnaiz è arrivata dopo una azione sulla sinistra e un cross teso al centro dell’area leggermente arretrato verso il limite. Il tiro al volo del giocatore navarro ha battuto Ter Stegen portando i suoi in vantaggio. Il Barça,per tutta la frazione estremamente lento e demoralizzato, intristito nei volti, nelle gestualità dei suoi protagonisti, è stato appena pericoloso con una bella punizione di Messi che si è schiantata contro la traversa. Per il resto nulla di rilevante, se non una sequela di passaggi a bassa rotazione e intensità, oltre a tanta imprecisione in tutti i suoi esponenti, anche i più importanti. Non ha certo giovato al morale della squadra la notizia giunta da Madrid del vantaggio della formazione di Zidane. Un risultato che chiudeva già in quel momento una Liga in realtà mai in gioco dalla ripresa del campionato per le assurde e scandalose facilitazioni di cui ha goduto il Real Madrid da parte della classe arbitrale e del Var.
Se in campo non ci si divertiva, in panchina si dormiva. Le espressioni funeree di Setién (immobile nella sua controfigura cartonata) e del fido Sarabia, non hanno certo aiutato a aumentare il ritmo e la chispa dei giocatori in campo. Arthur, che senza scarpe in panchina sbadigliava a più non posso, dormicchiava e si stiracchiava, è forse l’immagine che meglio descrive quanto visto in campo. Un comportamento, quello del giocatore juventino al momento ancora parcheggiato a Barcelona, che farà certamente parlare nei prossimi giorni.
Il secondo tempo è iniziato sulla falsariga del primo fino alla punizione magica di Messi che ha portato il pareggio nel risultato. L’1-1 ha migliorato il gioco del Barça, anche se è stato solo negli ultimi 8/10 minuti che la formazione blaugrana ha accelerato veramente il ritmo, mettendo sotto pressione la formazione dell’Osasuna anche grazie all’ingresso in campo di De Jong e Jordi. Frattanto i navarri erano rimasti in 10 uomini per espulsione del neo entrato Gallego per una gomitata su Lenglet. Ma proprio mentre il Barcelona esercitava il massimo sforzo, e il Villareal a Madrid si portava sull’uno a due e cercava la rete del 2-2, uno sconsiderato e incomprensibile colpo di testa di Busi a centrocampo, effettuato senza guardare, ha lanciato un altro contropiede dell’Osasuna che ha portato alla rete della vittoria degli ospiti. Oggi il Barcelona ha mancato completamente l’appuntamento con la partita, dimostrando di non possedere concentrazione, attitudine e mentalità adeguata per vincere le partite. Non è sufficiente giocare 10 minuti per sperare di uscire indenne in qualsiasi sfida di Liga.