di Giuseppe Ortu
Il Barça esce dalla Copa del Rey per mano dell’Athletic Bilbao. Ai quarti di finale la formazione basca batte la catalana con il risultato di 1-0. Ieri è finita allo stesso modo della partita di andata in campionato. Anche quella volta si giocava in trasferta, a San Mames, e anche allora la partita terminò con il medesimo risultato. In quel caso fu Aduriz a sentenziare un brutto Barça a un minuto dal novantesimo; questa volta è stata un autorete di Busquets (tentativo di anticipare il basco Williams) al 93′, a battere un buon Barcelona. Ma alla fine, il risultato è il medesimo. Doppio 1-0 e sconfitta in entrambe le circostanze. Questa è la seconda competizione, dopo la Supercopa di Spagna, che il Barça è costretto ad abbandonare, e il secondo trofeo a cui il club deve dire addio. Due su due.
Rispetto alla partita valevole per la prima giornata di Liga, questa volta la squadra blaugrana ha giocato bene, mostrando dei progressi sul gioco di squadra e sulla tenuta fisica fino al triplice fischio finale (uno dei punctum dolens della formazione azulgrana in questa travagliata stagione). Nonostante il buon gioco e la personalità mostrata sul prato di San Mames, la formazione di Quique Setién non è stata in grado di segnare nonostante le innumerevoli occasioni create e avute. La penuria di reti sta diventando uno dei problemi di questa squadra, unito alla perforabilità difensiva. Nella partita di ieri notte il Barça ha tirato 11 volte verso Simon, di cui 5 in porta, ma senza realizzare una sola rete. Di contro i padroni di casa sono andati al tiro in 7 occasioni. Ma solo una volta nello specchio di porta. E in quella circostanza hanno realizzato la rete della vittoria e l’approdo alle semifinali di Copa. Il problema del goal, paradossalmente (pensando alla qualità che il Barça ha davanti), sta diventando sempre più evidente e imbarazzante. Questa squadra segna poco. Crea molto, ma non riesce a finalizzare la gran mole di lavoro che riesce a costruire. Problema mentale?, di concentrazione?, di scarsa mira, poco allenamento o semplicemente poca fortuna? Questo non si può sapere al momento, fatto sta che la formazione blaugrana ha serie difficoltà a mettere la palla in fondo al sacco. Nelle ultime quattro gare di Liga (Espanyol, Granada, Valencia e Levante) la squadra ha segnato solo 5 reti. I molteplici infortuni che hanno falcidiato il reparto offensivo non rendono certo le cose più semplici. Suárez e Dembélésono out per tutta la stagione. Gli arruolabili sono appena tre: Messi, Griezmann e Ansu Fati. Un po’ pochino per una formazione che gioca a tre davanti e che deve affrontare una stagione al top che sta per entrare nel vivo, con la champions alle porte e il campionato che non lascia il più piccolo spazio di errore.
E’ chiaro che se si ha difficoltà a andare a rete, aumentano esponenzialmente le chance di subire goal. Il Barça non ha mai avuto, storicamente, difese impenetrabili. I reparti arretrati blaugrana, per il modo tipico di giocare della squadra, sempre estremamente alti con la linea dei difensori sulla linea di metà campo se non oltre, e quasi sempre in condizioni di uno contro uno con gli avversari, ha sempre rischiato tanto. Quando attaccata è spesso andata in difficoltà. Tanto che, per difendersi, ha sempre gestito la partita nella metà campo avversaria. Il Barça ha sempre dominato il risultato grazie alle reti realizzate, mai per merito dei goal evitati dalla fase difensiva. Anche con Guardiola, il periodo di massima egemonia blaugrana, il Barça vinceva (questa può sembrare una banalità) per merito di una fase di attacco atomica che sentenziava l’avversario prima che lo stesso potesse fare male alla retroguardia azulgrana. Le messi di reti dei suoi giocatori mettevano al riparo il risultato da qualsiasi sbandamento difensivo. Per questo il Barcelona è costretto ad attaccare dal primo all’ultimo minuto e a segnare in continuità nel corso della gara. Va da sé, quindi, che quando si rilassa, o non riesce a marcare, va inevitabilmente in difficoltà. E ciò è esattamente quanto si sta verificando in questo momento della stagione. Così come lo scorso anno a Anfield, e l’anno ancora precedente a Roma. Due partite in trasferta che sono costate l’eliminazione dalla champions e in cui la squadra non è riuscita a segnare in nessuna delle due circostanze.
Il mal di trasferta, dunque, è un problema vecchio che questa squadra si porta dietro da molto tempo a questa parte. L’ultima vittoria in Liga è del 1 dicembre (1-0 al Wanda Metropolitano). Da allora si sono giocate otto gare, tre delle quali fuori casa, senza che il Barça sia riuscito a strappare i tre punti. Di queste tre si annoverano due pareggi e una sconfitta. Ieri una nuova batosta in campo avverso. Nel frattempo la squadra è migliorata, ma la vittoria latita ad arrivare. Domenica si torna in campo in un periodo di partite senza un attimo di respiro. Appena due giorni e il Barcelona sarà impegnato in una nuova trasferta; a Sevilla contro il Betis.