Bevingut vittoria. Dopo due pareggi consecutivi nei due precedenti campionati, al terzo tentativo arriva la vittoria. Una vittoria importantissima perché scaccia via la pressione portata dai rivali, tutti vittoriosi tra sabato e domenica, e mostra al mondo che il leader è più che mai saldo in cima alla classifica. Nonostante i contrattempi e gli infortuni. Stanotte il Barça ha espugnato l’Estadio de la Ceramica con due reti, entrambe nel secondo tempo, di Suarez e Messi. Sugli altari anche Ter Stegen, autore di una parata fenomenale sul risultato di 0-0 equivalente, quanto ad importanza sul risultato finale, ad una rete.
Il Villareal, autore di una partita pugnace e decisa, ha disputato un’ottima gara, mettendo a dura prova la solidità della squadra di Valverde. I padroni di casa, rimasti in dieci nell’ultima mezzora di partita, hanno dato battaglia con un gioco veloce e combattivo, alzando bandiera bianca solo nei minuti prossimi al 90′.
Il Barça, dal canto suo, ha messo in campo una prestazione non maiuscola, ma consapevole. La squadra ha giocato senza l’aggressività e la pressione alta che abbiamo visto in altre circostanze. Ha fatto girare palla quasi con la consapevolezza che il goal, e la vittoria, sarebbero arrivati inevitabilmente. Certo, questo giudizio è condizionato fortemente dal risultato finale. Se questa notte non fosse maturata una vittoria, quell’eccesso di sicurezza che ha manifestato la squadra, condito da un gioco a tratti troppo scolastico e prevedibile, e da una certa imprecisione nei passaggi sopratutto nei pressi dell’area di rigore avversaria, probabilmente avremmo usato degli altri toni e la consapevolezza sarebbe stata tramutata in pericolosa inconsistenza. Questa notte è mancato un po’ di ardore e fuoco nell’azione dei blaugrana. Ma alla fine, grazie all’espulsione di Raba al 60′, al genio di Messi, alla ritrovata verve realizzativa di Suarez (già a quota sette reti) e alla sicurezza di Saracinesca Ter Stegen, i tre punti sono arrivati comunque.
Questa di Villareal era una partita molto difficile contro un avversario ostico, ben dotato tecnicamente e ben messo in campo dal proprio allenatore. Vincere oggi, a due settimane dal Clasico, è stato fondamentale. Andare al Bernabeu con un vantaggio di più otto sui blancos (vantaggio che può essere di +11 complice il fatto che il Madrid non disputerà la prossima gara di campionato in quanto impegnato con il mondiale per club negli Emirati) è di una importanza anche psicologica straordinaria. Sui giornali, nelle tv e nei bidattiti quotidiani si parlava di questa partita come di una sorta di finale. Passata indenne questa la squadra blaugrana inizia ad intraprendere una strada meno impervia con un leggero declivio a favore che conduce ad un Clasico da disputare con la forza psicologica di poter anche incassare una sconfitta mantenendo un cuscinetto di sicurezza comunque importante, e ad un girone di ritorno nel quale tutti gli scontri diretti si disputeranno al Camp Nou. A gennaio inoltre, i rientri di giocatori importanti come Dembélé e il mercato, potrebbero portare importanti doni per solidificare e rendere sempre più imprevedibile una formazione che a quel punto potrebbe davvero prendere il largo, sotto tutti i punti di vista, e regalare così una stagione veramente ilusionante in tutte le competizioni nelle quali è impegnata.
Giuseppe Ortu – Riproduzione riservata